Si è conclusa con condanne significative la vicenda giudiziaria che ha visto protagonisti quattro cittadini albanesi responsabili di una serie di furti aggravati commessi in tabaccherie ed esercizi commerciali tra Umbria, Marche e Toscana. La sentenza emessa presso la sezione penale del Tribunale di Perugia giovedì 19 dicembre, ha posto fine a un’indagine complessa e articolata condotta dalla Procura della Repubblica di Perugia in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura.
Le indagini erano partite nel febbraio 2024, quando un furto a una tabaccheria di Bastia Umbra aveva rivelato il modus operandi di una banda ben organizzata. Due membri del gruppo, dopo aver forzato la saracinesca, avevano sottratto gratta e vinci e contanti per un valore di circa 7.000 euro. Grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza e a ulteriori accertamenti, gli investigatori sono riusciti a identificare due cittadini albanesi coinvolti nel crimine.
Successivi approfondimenti hanno permesso di collegare i sospettati ad almeno altri nove episodi delittuosi, tra cui i furti alle tabaccherie di Gubbio, avvenuti rispettivamente il 14 e il 27 aprile, che avevano suscitato allarme nella comunità locale.
A Gubbio convolte due tabaccherie nella sequela di furti aggravati
Gli episodi a Gubbio hanno colpito due attività ben conosciute: la Tabaccheria Centrale in Corso Garibaldi e il Bar Tabaccheria San Bartolomeo lungo la statale 452 Contessa.
Nel caso della Tabaccheria Centrale, i malviventi avevano rubato gratta e vinci, sigarette, sigarette elettroniche e marche da bollo per un valore complessivo di circa 15.000 euro, oltre a sottrarre circa 70 euro in contanti.
Il furto al Bar San Bartolomeo si era rivelato ancora più oneroso: i ladri avevano portato via gratta e vinci per 5.000 euro, tabacchi per 13.000 euro, un apparecchio cambiamonete contenente 2.200 euro, altri 1.536 euro dalle macchinette per il gioco d’azzardo danneggiate, e 800 euro in contanti dalla cassa elettronica. Alcuni degli oggetti rubati, come il cambiamonete e la cassa, erano stati successivamente ritrovati nel torrente Burano, segno dell’intento dei malviventi di eliminare prove compromettenti.
La banda non si limitava all’area di Gubbio. I quattro uomini, ciascuno con compiti specifici – tra cui quello di “palo” – avevano operato su un vasto territorio, comprendente Perugia, Porto San Giorgio (Fermo), Cortona (Arezzo) e Fabriano (Ancona). Il totale dei beni sottratti nei diversi episodi ammontava a oltre 82.804 euro.
La loro attività era ben pianificata: i membri effettuavano sopralluoghi prima dei furti e utilizzavano strumenti da scasso per entrare nei locali durante le ore notturne. Tuttavia, l’accurata indagine della Squadra Mobile ha permesso di individuarli e raccogliere prove sufficienti per procedere con un decreto di fermo.
I quattro autori dei furti avevano un’età compresa tra 25 e 39 anni
Nel maggio scorso, i quattro uomini – rispettivamente di 39, 34 e due di 25 anni – sono stati rintracciati presso una struttura ricettiva a Perugia. Durante la perquisizione, la polizia ha trovato 1.500 euro in contanti, telefoni cellulari e altri strumenti utilizzati per i furti. Gli oggetti sono stati immediatamente sequestrati.
Dopo l’arresto, i responsabili dei furti aggravati hanno raggiunto la Casa Circondariale di Perugia Capanne, con il decreto di fermo convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP).
Le indagini, coordinate dal Giudice dell’Udienza Preliminare, Simona Di Maria, hanno portato a una serie di condanne. Il cittadino albanese di 34 anni ha subito una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione e al pagamento di 580 euro di multa. Uno dei due ragazzi di 25 anni ha ricevuto una pena di 3 anni e 9 mesi e una multa di 500 euro.
Il 39enne ha scelto di patteggiare, ottenendo una condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione, oltre a una multa di 280 euro e al pagamento delle spese processuali. Anche l’altro 25enne ha patteggiato, ricevendo una condanna a 1 anno e 9 mesi di reclusione con 334 euro di multa e usufruendo della condizionale.
I titolari delle due tabaccherie, assistiti dall’avvocato Minelli, si sono costituiti parti civili
Ad oggi, uno dei quattro responsabili si trova in carcere, un altro è agli arresti domiciliari, mentre il terzo è sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Il quarto, grazie alla condizionale, è in libertà.
I titolari della Tabaccheria Centrale in Corso Garibaldi, assistiti dall’avvocato Ubaldo Minelli, si sono costituiti parte civile e hanno ottenuto il rimborso delle spese processuali e il riconoscimento dei danni subiti. L’ammontare preciso dei risarcimenti sarà determinato in un successivo procedimento civile.
L’avvocato Minelli ha espresso gratitudine alla Squadra Mobile e alla Magistratura per il loro lavoro: “Hanno sgominato una banda specializzata in furti a danno di attività commerciali, che operava su un vasto territorio interregionale tra Toscana, Umbria e Marche. Questo risultato dimostra l’efficacia della collaborazione tra le forze dell’ordine e la giustizia”.
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