MISURE DI SICUREZZA
La gestione degli sversamenti di sostanze inquinanti rappresenta una priorità assoluta per gli stabilimenti produttivi e per ogni attività industriale o artigianale che genera scarti liquidi potenzialmente dannosi.
Questi materiali, se non adeguatamente controllati, compromettono gravemente l’ambiente, contaminando terreni, falde acquifere e corsi d’acqua. Per questo motivo, le normative europee e italiane richiedono misure rigorose per lo stoccaggio, il trasporto e lo smaltimento di tali sostanze.
Caratteristiche e impatti delle sostanze inquinanti allo stato liquido
Le sostanze liquide inquinanti includono una vasta gamma di prodotti: solventi, oli esausti, acidi, vernici, percolati derivanti da processi industriali e sostanze chimiche pericolose. La loro pericolosità risiede nella capacità di penetrare facilmente nel suolo e raggiungere le falde acquifere, oltre alla possibile volatilità di alcuni composti che generano emissioni nocive.
Secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, circa il 60% delle sostanze pericolose sversate accidentalmente in Europa proviene da attività industriali, con il settore chimico al primo posto (28%), seguito dal trattamento dei rifiuti (19%) e dalla produzione energetica (14%).
I rischi principali includono:
- contaminazione delle acque sotterranee, che può richiedere decenni per essere mitigata;
- Formazione di percolati tossici, dannosi per il suolo e per la vegetazione;
- Emissioni di composti volatili con effetti diretti sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica.
Le normative italiane ed europee sullo stoccaggio in sicurezza
La regolamentazione del settore viene riformata con il Regolamento REACH (CE 1907/2006), che disciplina la registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche in tutta l’Unione Europea.
A livello nazionale, il Decreto Legislativo 152/2006 stabilisce gli obblighi specifici per la gestione degli scarti industriali, inclusi quelli liquidi. Tra i principali adempimenti richiesti rientrano:
- utilizzo di contenitori certificati per lo stoccaggio di sostanze pericolose, progettati per resistere alla corrosione e a pressioni elevate.
- Installazione di sistemi antisversamento per prevenire dispersioni accidentali.
- Adozione di protocolli di sicurezza durante il trasporto, che includono l’etichettatura secondo il Regolamento CLP (CE 1272/2008).
- Gestione documentale e tracciabilità, obbligatoria per monitorare ogni fase della vita delle sostanze, dallo stoccaggio allo smaltimento.
Il ruolo dei materiali inerti: fusti in HDPE e vasche antisversamento
Una gestione efficace delle sostanze liquide pericolose si basa sull’utilizzo di soluzioni tecnologiche adeguate. Tra queste, i fusti in HDPE (polietilene ad alta densità) e le vasche antisversamento rappresentano gli strumenti più affidabili e versatili.
- Caratteristiche fusti in HDPE: realizzati con materiali inerti, resistono agli agenti chimici più aggressivi, garantendo una tenuta perfetta. La loro leggerezza e durata li rendono adatti a molteplici utilizzi, dal trasporto allo stoccaggio temporaneo.
- Specifiche vasche antisversamento: progettate per contenere eventuali perdite o sversamenti, queste strutture sono disponibili in plastica rinforzata o in metallo. La capacità varia da poche decine a diverse migliaia di litri, permettendo una gestione sicura anche per grandi volumi di sostanze pericolose.
Caratteristica | Fusti in HDPE | Vasche antisversamento |
Resistenza chimica | Alta | Altissima |
Capacità | Fino a 200 litri | Da 50 litri a oltre 1000 litri |
Materiale | Plastica ad alta densità | Plastica rinforzata o acciaio |
Scopo | Stoccaggio e trasporto | Prevenzione sversamenti |
Smaltimento sicuro e trasporto delle sostanze pericolose
Il processo di smaltimento delle sostanze liquide pericolose inizia con la classificazione degli scarti, basata sulle proprietà chimico-fisiche e sul livello di pericolosità. Gli impianti autorizzati si occupano della neutralizzazione o del recupero dei materiali riutilizzabili.
Durante il trasporto, il Regolamento ADR (Accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada) impone l’utilizzo di mezzi certificati e di etichette che identificano chiaramente i rischi associati al contenuto. Ogni fase è monitorata attraverso documenti di trasporto e formulari rifiuti (FIR), obbligatori in Italia.
Prevenzione e gestione degli sversamenti accidentali
Gli stabilimenti produttivi devono adottare misure preventive per evitare sversamenti, tra cui:
- pianificazione di emergenza. Redazione di piani di contenimento e procedure d’intervento in caso di incidenti.
- Installazione di sistemi di monitoraggio. Sensori e allarmi che rilevano perdite in tempo reale.
- Formazione del personale. Corsi obbligatori per garantire la corretta gestione delle sostanze.
In caso di sversamento, le priorità sono contenere la perdita e avviare immediatamente la bonifica dell’area colpita.
La gestione delle sostanze liquide pericolose richiede un approccio rigoroso e strumenti adeguati per garantire la sicurezza ambientale e rispettare le normative vigenti. L’utilizzo di fusti in HDPE e vasche antisversamento, unito a protocolli di smaltimento e trasporto sicuri, rappresenta una soluzione efficace per ridurre i rischi. La prevenzione, integrata da tecnologie innovative e da una formazione costante, resta il pilastro fondamentale per evitare danni ambientali irreversibili.
Misure di sicurezza contro gli sversamenti di sostanze inquinanti:
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