Alla fine il secondo Sicilia Express non ci sarà. Dopo che tutti i biglietti del treno speciale voluto dal governo Schifani sono stati venduti in poche decine di minuti – partirà oggi alle 15:05 da Torino (in Piemonte) e, dopo alcune tappe intermedie, il giorno dopo arriverà in Sicilia – il 3 dicembre scorso l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò, aveva detto che «gli uffici dell’assessorato, d’intesa con la presidenza della Regione siciliana, stanno lavorando in queste ore con i tecnici di Treni turistici italiani per organizzare un secondo convoglio che colleghi, nelle festività natalizie, Nord e Centro Italia con la Sicilia. I tempi – aveva aggiunto l’assessore – dipendono dalle autorizzazioni legate a ragioni di sicurezza della circolazione ferroviaria. Con il nuovo convoglio soddisferemo le tante richieste di siciliani, e non soltanto, che desiderano raggiungere l’Isola. Entro il fine settimana ufficializzeremo il secondo treno», cioè entro l’8 dicembre. Ma questo non è successo, per cui MeridioNews ha chiesto allo stesso Aricò cos’è andato storto.
«Il motivo è decisamente di natura tecnica, logistica, non politica: in cielo gli spazi sono infiniti, le linee ferroviarie e gli slot non lo sono», dice l’assessore al nostro giornale. «Per il periodo delle festività – continua Aricò – avremmo potuto avere la disponibilità degli slot ferroviari solo dopo Natale, perché questi sono attraversati da centinaia di treni in tutta Italia. Quindi – spiega – ci è stata data la disponibilità di un treno con partenza il 26 o il 27 dicembre e ritorno l’1 o il 2 gennaio, per cui il viaggio avrebbe perso la finalità del rientro per Natale. L’ottimo – dice Aricò – sarebbe stato avere un treno con partenza il 22 dicembre e ritorno il 6 gennaio», rispettivamente il giorno dopo rispetto a quello di partenza del primo Sicilia Express e il giorno dopo rispetto a quello di ritorno verso Nord dello stesso treno. «Ma per fare questo avremmo dovuto avere la disponibilità di un treno con queste caratteristiche – dice l’assessore – perché se il treno deve partire il giorno dopo, ci dev’essere un treno. Se un treno che arriva in Sicilia deve ripartire il giorno dopo verso Nord – così da poter poi ripartire subito verso Sud – il treno deve essere pulito e approvvigionato, e la cosa non è così semplice. Facendo un grande sforzo, ce l’avremmo fatta per il 26 o il 27 dicembre, ma le richieste le avevamo per prima di Natale».
L’assessore lamenta il fatto che «quando abbiamo annunciato l’iniziativa molta stampa l’ha sbeffeggiata. La stessa Striscia la notizia (la trasmissione di Canale 5, ndr) lo ha definito treno-bestiame, offendendo centinaia di siciliani che lo vogliono prendere per tornare a casa. Tra l’altro – ci tiene a sottolineare Arico – è un treno con i migliori comfort possibili e immaginabili: due vagoni ristoranti, due vagoni bar e le cuccette per poter dormire comodamente in doppia. Non capisco la voglia di sbeffeggiare un mezzo utilizzato ogni anno da milioni di italiani, non lo capisco. Tra l’altro – continua – settimanalmente partono diversi Intercity lungo la Penisola, che hanno standard qualitativi simili, anzi il Sicilia Express ha standard migliori».
Nonostante alla fine il secondo Sicilia Express non ci sarà, Aricò si dice soddisfatto di quanto fatto per favorire il rientro dei siciliani e delle siciliane per Natale, «tra il Sicilia Express, che è stato un successo contro il caro treni – perché anche i treni hanno un certo costo – e il provvedimento del 50 per cento secco e senza limiti sul caro voli dal 7 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025. Riteniamo che l’esperimento del Sicilia Express sia andato bene, che andrà bene sia all’andata che al ritorno e stiamo lavorando per riproporlo, visto che abbiamo riscontrato una grande curiosità e apprezzamento». Aricò parla di «un secondo, un terzo e un quarto treno nei prossimi mesi». Poi si sposta sulla politica. «Qualcuno dei colleghi dell’opposizione ha detto che volevamo abbattere il caro voli col treno, ma non hanno capito niente di quello che abbiamo voluto fare. Purtroppo si ritiene che si debba fare opposizione o notizia, come alcuni dei vostri colleghi giornalisti, denigrando anche le iniziative di buon livello e apprezzate. Perché se poi noi vendiamo tutti i biglietti dell’andata in 35 minuti – dice Aricò – vuol dire che tanti hanno apprezzato l’idea del treno. All’inizio pensavamo di poterlo riempire nell’arco di un paio di settimane, non pensavamo in 35 minuti. Treni turistici italiani ha detto che non gli era mai capitato. Allora vuol dire che abbiamo fatto una buona comunicazione», aggiunge l’assessore. Sul tema della campagna di comunicazione e sull’incarico a una società che sarebbe riconducibile a persone vicine a Fratelli d’Italia ci sono state non poche polemiche.
«Tutta l’operazione, comprensiva di comunicazione, è costata 200mila euro iva compresa – sottolinea Aricò – cioè più o meno quanto una sagra, seppur pregiata, di un Comune. E abbiamo permesso a centinaia di siciliani di tornare a casa per Natale con 29,90 euro». Ma di preciso quante persone prenderanno il Sicilia Express? «Sul treno ci saranno 550 persone, come se avessimo organizzato quattro o cinque voli charter a basso costo», conclude l’assessore regionale alle Infrastrutture. Tutto vero, tutto giusto, però un’accortezza la prossima volta si dovrebbe usare: non dare per certa una cosa – parlando di ufficializzazione del secondo treno nel giro di pochi giorni – quando non si sa ancora bene se e quando sarà possibile metterla in pratica. Per il resto, finora i numeri hanno dato ragione a chi ha scommesso su questa iniziativa.
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