Aprilia – La rubrica “Mangiare Informati” della professoressa Stefania Agrigento, in collaborazione con Aprilia News, nasce da un’idea di Alessandro Tempesta, presidente di SIPOD APS Aprilia Latina, associazione no profit impegnata per la: “Salute Informazione Prevenzione Obesità e Diabete”.
“Cappelletti all’uso di Romagna, crostini di fegatini, cappone lesso accompagnato da un delicato sformato di riso verde, pasticcio di lepre e faraona arrosto, e per dessert Panforte di Siena, Pane certosino di Bologna e gelato alla crema”, perché “oltre ad appagare il gusto, avendo la proprietà di richiamare il calore allo stomaco, aiuta la digestione”. Queste sono le ricette suggerite da Pellegrino Artusi per il pranzo del giorno di Natale, riportate nelle ultime pagine del celebre volume “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene” (1891), considerato il primo manuale italiano di gastronomia.
Fra i compagni delle numerose cene che era solito organizzare l’Artusi, c’era anche il poeta Olindo Guerrini, il quale, un po’ per invidia del successo del libro artusiano un po’ per un intelligente e utile scherzo, essendo anche lui un buongustaio, compose un altro ricettario polemico verso l’amico borghese dal titolo “L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa”, ancora attualissimo vista la crisi generale che stiamo vivendo, che investe anche la tavola delle famiglie e se ne consiglierebbe la lettura ancora oggi.
Spesso per le festività natalizie acquistiamo troppo, più̀ del dovuto!
Poi, per non buttare le pietanze che abbiamo preparato con tanto amore ecco che le cene e i pranzi si moltiplicano per l’intero periodo festivo. Se contiamo i giorni realmente festivi del Natale, le date sono essenzialmente quattro: la viglia di Natale, la vigilia di Capodanno e i relativi giorni; anche se in questi quattro giorni dovessimo “abbuffarci” come se non ci fosse più̀ un domani, la quantità̀ di calorie ingerite non giustificherebbe mai quei chili in eccesso che siamo soliti lamentare dopo le feste.
La ragione è nel fatto che i giorni delle abbuffate hanno inizio il 24 dicembre e proseguono sino al 6 di gennaio. Cosa possiamo fare? Metterci a dieta prima delle feste? Moltissime sono le proposte di diete-prenatalizie c’è quella depurativa, detossificante, il digiuno intermittente e no, quella del buonumore o dei “4 kg in sette giorni prima…e dopo”
Forse vale la pena ricordare che il termine “dieta” si riferisce a “stile di vita” ovvero a una dieta bilanciata, combinata a uno stile di vita attivo, che preveda la pratica quotidiana di attività̀ fisica da Capodanno a Natale e non viceversa! Più̀ che la dieta del prima o dopo le feste, è importante pensare a fare più̀ esercizio fisico quotidiano.
Infatti se aumentiamo il livello di attività̀ fisica, otteniamo due risultati: l’aumento del dispendio energetico, ma anche lo sviluppo e il mantenimento della massa muscolare, che a sua volta aumenta il metabolismo di base e quindi il consumo in termini di calorie. Durante le festività Natalizie dobbiamo tenere conto, quando facciamo la spesa di evitare gli sprechi.
Stando alle stime di Coldiretti, lo scorso anno gli italiani hanno speso quasi 2,7 miliardi di euro per i cibi e bevande da portare in tavola tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale con una preferenza del pesce nel menù della vigilia e a Natale una maggiore proposta di carne con bolliti, arrosti, fritti, paste ripiene e dolci.
Da una elaborazione Coldiretti Toscana in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione promossa dalla FAO (Food and Agricolture Organization) che si celebra il 16 ottobre dedicata al diritto al cibo, è emerso che ogni toscano butta nella pattumiera 27 chilogrammi di cibo all’anno, con pesanti riflessi sull’ambiente e sull’economia.
Un comportamento che possiamo tranquillamente estendere ad ogni italiano oltretutto odioso nei confronti soprattutto di quel 13,2% di nostri concittadini che sono a rischio povertà.
Un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti è impegnata in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete di fattorie per sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantire alle famiglie prodotti più freschi che durano di più. L’indagine del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) sullo spreco alimentare nelle famiglie, condotta dall’OERSA (Osservatorio sulle eccedenze sui recuperi e sugli sprechi alimentari) dichiara che il 77% delle famiglie intervistate getta via cibo.
A finire nel cassonetto sono principalmente frutta, verdura e pane e avanzi di dolci. Stando agli analisti di Ener2Crowd (una piattaforma di crowdinvesting, vigilata da CONSOB e Banca d’Italia, autorizzata ad operare sulla base del Regolamento Europeo (ECSP) per sostenere progetti sostenibili), quest’anno, nel periodo delle feste, si getteranno oltre 500 mila tonnellate di cibo, corrispondenti a più di 80 euro per nucleo familiare: uno spreco enorme che porta anche a un’impennata del livello di inquinamento, dal momento che ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2. Si calcola che circa il 5% dei cibi che compriamo durante le feste di Natale non verrà̀ consumato e sarà̀ buttato. Avere un’idea più̀ chiara su cosa scegliamo di cucinare e soprattutto per quante persone dobbiamo preparare, ci consentirà̀ di fare acquisti più̀ ragionati. La classica lista delle cose da comprare è sempre una valida strategia! Utile in questo senso il decalogo per evitare di sprecare gli alimenti proposto dal CREA:
- Strategie anti spreco: Una buona pianificazione della spesa, accortezze nella preparazione degli alimenti e una buona conservazione
- Acquisti, che passione! Ma bisogna resistere alle tentazioni: dalle offerte alle maxi confezioni agli acquisti superflui, lo spreco può̀ essere sempre in agguato
- Stai fresco! In casa vengono sprecati soprattutto prodotti freschi, pane, frutta e verdura, pensiamoci quando li acquistiamo
- Occhio all’etichetta: Leggila sempre bene, con particolare attenzione alle indicazioni sulla durata dei prodotti
- Scadenza: istruzioni per l’uso “Da consumarsi entro” è il limite oltre il quale il prodotto non va consumato (di solito usata per pochi prodotti altamente deperibili come il latte fresco). “Da consumarsi preferibilmente entro” indica che, oltre la data riportata, il prodotto può essere ancora consumato, possibilmente in tempi brevi, senza rischi per la salute.
- Quanto basta: Attenzione alle dosi quando cucini, la sovrabbondanza di cibo poi non consumato porta allo spreco
- Il gusto degli avanzi Mangia il giorno dopo quello che è avanzato o utilizzalo in nuove ricette. Così non sprechi e dai più̀ valore al tuo cibo e al tuo denaro.
- E’ qui la festa? In occasione di feste e ricevimenti gratifica i tuoi ospiti con un dono gastronomico «avanzato»
- W la doggybag! Anche in Italia, ormai, è sempre più̀ diffusa al ristorante la doggybag, la scatola che permette di portare a casa gli avanzi dei pasti, chiedila
- Dai il tuo contributo: Informati sui programmi anti spreco della tua città, così potrai donare il tuo surplus alimentare a chi ne ha bisogno
Tra i buoni propositi per il 2025 potremmo, quindi, inserire questi importanti elementi: Ridurre i giorni di pranzi e cene, sprecare meno e muoversi di più̀! Buone feste!
Fonti:
http://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/osservatorio-sugli-sprechi-alimentari
Note sull’ autrice dell’articolo la Professoressa Stefania Agrigento
Biologa nutrizionista con laurea magistrale in scienza della nutrizione umana, collaboratore nutrizionista /data management presso il reparto di Diabetologia San Camillo Forlanini Roma, docente Master 1 livello “scienza dell’alimentazione e dietetica applicata “Unitelma Sapienza” Info: sagrigento@libero.it
Stefania Agrigento
Per maggiori info sull’associazione SIPOD APS contattare la segreteria Signora Annamaria: Info.sipodaps@gmail.com, cell e WhatsApp: 3757936815, profilo fb “SIPOD Aprilia”
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