A Torino la tac non è disponibile, corre a operarsi a Modena. L’odissea del sindaco di Pavone Canavese: «Ho risolto con contatti miei»

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di
Mattia Aimola

Endro Giacomo Bevolo, 58 anni, soffriva di un grave problema al polmone. Ha ricordato la sua esperienza all’assemblea dell’AslTo4 davanti all’assessore regionali Riboldi:«Sono scappato per salvarmi la vita»

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Con un polmone collassato firma le dimissioni e «scappa» dal Piemonte verso l’Emilia Romagna per curarsi. È la breve storia (finita bene) di Endro Giacomo Bevolo, 58 anni, il sindaco di Pavone Canavese (eletto e confermato alle recenti comunali in una lista civica), protagonista di una vicenda che evidenzia alcuni dei problemi della sanità piemontese. 

La storia è di novembre, la paura ha lasciato il posto all’analisi. E poi alla voglia di raccontare quel che è successo, nella speranza che la sanità regionale possa fare un salto in avanti sul piano dei servizi e dell’organizzazione.




















































Il primo cittadino non ha scelto un posto qualunque per raccontare il suo caso: martedì scorso ha preso il microfono ed è intervenuto nell’assemblea dei sindaci dell’AslTo4, una riunione formale alla quale era presente anche Federico Riboldi, l’assessore alla sanità del Piemonte. Davanti a lui Bevolo ha ripercorso per filo e per segno, con un filo di fiato che ancora manca, la sua terribile situazione.

«Verso l’inizio di novembre ho avuto un grave problema di salute, un polmone era collassato e sono finito al pronto soccorso di Ivrea nel fine settimana, tra sabato e domenica, poco meno di un mese fa. Non riuscivo a respirare e c’era la necessità di agire subito. In ospedale hanno quindi cercato un posto dove mandarmi per fare degli esami specialistici. Da quanto ho capito a Torino (nonostante l’urgenza) non c’era disponibilità da nessuna parte e quindi alla fine la scelta è ricaduta su Cuorgnè». 

A quel punto, però, Bevolo inizia a nutrire i primi dubbi sulla situazione che sta maturando attorno al suo letto, e decide di andare altrove.
«Ero lì – ha raccontato davanti anche all’assessore regionale alla sanità – ascoltavo le parole di medici e tecnici e ho colto che c’erano problemi nel fare la tac con mezzo di contrasto. Mi sono preoccupato, ho avuto perplessità ed a quel punto mi sono attivato personalmente per cercare un’alternativa che potesse intervenire nel più breve tempo possibile. Ho compulsato il telefono: amici, conoscenti e ho individuato un centro specializzato nella chirurgia toracica a Modena. Ho preso contatti e ho deciso che mi sarei fiondato lì nel più breve tempo possibile».

Passato il fine settimana, dunque, il primo cittadino canavesano ha firmato le dimissioni e, sotto la sua responsabilità, ha abbandonato l’ospedale piemontese per «fuggire» in Emilia. 

«Mi sono spostato – ha spiegato – con la mia auto, sono arrivato nel modenese e sono stato accettato. Quindi mi hanno immediatamente fatto tutti gli esami necessari, quelli che nel torinese non erano possibili in tempi brevi. I medici hanno scoperto che il mio era un problema genetico e il giorno dopo sono stato operato. Dopo essermi ripreso, sono tornato in Piemonte e ora mi trovo in cura presso il centro di Candiolo».

Un’esperienza che ha senza dubbio lasciato il segno nel politico piemontese. «Ho capito sulla mia pelle quanto sia importante la presenza di una rete sanitaria a livello territoriale, un sistema che funzioni e che sia in grado di intervenire velocemente. Non è normale, e nemmeno giusto, che una persona debba andare in un’altra regione per curarsi. Voglio aggiungere un’altra cosa: non ci sono figure responsabili in questa storia, il personale è valido e preparato, il tema è molto più grande. Questo, poi, è solo il mio caso. Come sindaco, però, sento spesso di questioni legate a lunghissime liste di attesa che non sono sostenibili».

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Raccolto lo sfogo del sindaco, abbiamo chiesto alla stessa AslTo4 (il polo che si occupa delle zone di Settimo, Ciriè, Chivasso e Ivrea) un commento. «Il sindaco, partendo da una situazione personale – ci hanno risposto – ha affrontato un tema generale sull’importanza delle reti cliniche che non possiamo che condividere, lavorando per renderle le più efficaci possibili». Un impegno politico amministrativo.

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23 dicembre 2024 ( modifica il 23 dicembre 2024 | 11:36)

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