La Guardia di Finanza dell’Umbria ha chiuso il 2024 tracciando un bilancio positivo delle proprie attività, confermandosi come un presidio fondamentale nella tutela della legalità economica e finanziaria della regione. Durante un incontro con la stampa, il comandante regionale, generale Francesco Mazzotta, ha illustrato i principali risultati conseguiti, sottolineando l’efficienza e l’impegno delle Fiamme Gialle in un contesto caratterizzato da sfide economiche e sociali sempre più complesse. Alla presenza dei comandanti provinciali di Perugia e Terni, i colonnelli Carlo Tomassini e Mauro Marzo, il generale ha parlato di una “macchina efficiente”, capace di operare con efficacia nella prevenzione e repressione degli illeciti economico-finanziari, due pilastri strategici per garantire la sicurezza del territorio.
Guardia di Finanza Umbria: un 2024 di successi nella tutela dell’economia regionale
Il generale Mazzotta ha ribadito che l’azione della Guardia di Finanza si concentra soprattutto su tre aree chiave: evasione fiscale, gestione delle risorse pubbliche e contrasto al riciclaggio. “Gli evasori totali rappresentano il principale problema per l’economia locale”, ha spiegato il comandante. In tale ambito, sono stati recuperati milioni di euro, garantendo così maggiore equità fiscale e giustizia sociale. L’impegno della Guardia di Finanza, però, non si è limitato alla lotta all’evasione. Il contrasto al riciclaggio ha rappresentato un altro settore prioritario, in particolare per prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia regionale.
Il colonnello Carlo Tomassini ha invece evidenziato il ruolo fondamentale della collaborazione con le amministrazioni pubbliche. Soprattutto nella gestione delle risorse legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e alla ricostruzione post-sisma. Questa sinergia ha consentito un utilizzo più efficace delle risorse pubbliche, garantendo che fossero destinate a progetti realmente utili alla comunità e al rilancio del territorio. Il colonnello Mauro Marzo ha sottolineato l’importanza della prevenzione, spiegando che la collaborazione tra Guardia di Finanza e istituzioni locali è essenziale per mantenere un tessuto economico sano e competitivo.
Oltre 560 verifiche fiscali e 10 milioni di euro recuperati
Nel corso del 2024, la Guardia di Finanza di Perugia e provincia ha condotto oltre 560 verifiche fiscali. Un numero notevole che ha portato alla scoperta di 118 evasori totali e 118 lavoratori in nero, oltre a ulteriori 82 lavoratori irregolari. Questi risultati sono stati ottenuti grazie anche alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima ha permesso di recuperare oltre 10 milioni di euro di imposte evase e 9 milioni di euro legati a frodi sui crediti d’imposta. Un dato particolarmente rilevante riguarda il settore turistico, dove i controlli hanno fatto emergere decine di irregolarità nelle strutture ricettive. Almeno dieci gestori sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per mancata comunicazione degli ospiti. Una pratica che mina la trasparenza e la legalità in un comparto strategico per l’economia umbra.
Nel contrasto alla corruzione, la Guardia di Finanza ha segnalato alla Corte dei Conti danni erariali per oltre 4 milioni di euro e scoperto un caso di corruzione che ha coinvolto un ex amministratore pubblico. Quest’ultimo aveva indebitamente autorizzato pagamenti per un totale di 750 mila euro, sottraendo risorse destinate alla collettività. Sul fronte delle infiltrazioni criminali, Perugia è tornata al centro dell’attenzione per episodi legati a ‘ndrangheta e camorra. Sebbene queste organizzazioni non siano stabilmente radicate nella provincia, le indagini hanno portato al sequestro di beni per oltre 1,5 milioni di euro.
I numeri sulla lotta alla contraffazione
Il contrasto alla contraffazione è un altro ambito in cui la Guardia di Finanza ha raggiunto risultati significativi. A Perugia, sono stati sequestrati circa 67 mila prodotti, di cui 6 mila contraffatti e 61 mila non conformi agli standard di sicurezza. Queste operazioni non solo proteggono i consumatori, ma salvaguardano anche le imprese che rispettano le regole, evitando distorsioni nella concorrenza.
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