Cresce ancora l’onda alta dei lucani che chiede sempre più chiarezza, controlli e responsabilità sulla gestione del bene pubblico.
La petizione online sulla “potabilizzazione dell’acqua del fiume Basento” lanciata dai Fratelli Collodoro lo scorso 15 novembre sulla piattaforma Change.org (link petizione: https://chng.it/zXn77hRppc ) ha superato finora più di 16.000 firme ed è stata inoltre condivisa sui canali social anche dall’attore lucano Rocco Papaleo, dal regista teatrale Ulderico Pesce, dal conduttore tv Peppone Calabrese, dal musicista Graziano Accinni, dall’attrice Anna Ferruzzo e non ultimo dall’Oratorio Sant’Anna di Potenza di cui Don Marcello Cozzi è coparroco, da sempre
molto attivo nella ricerca della verità e della giustizia su temi che riguardano la Basilicata.
L’iniziativa nasce da Luca e Alessandro Collodoro, due fratelli che vivono e lavorano a Rivoli (TO), indipendenti e lontani da ogni Movimento Politico/Comitato Pubblico locale, che hanno deciso di fare qualcosa di concreto nonostante la distanza di circa 1.000 km che li separa da Tricarico loro paese d’origine, anch’esso purtroppo colpito da questa emergenza.
L’intento è infatti quello di unire apoliticamente tutti i lucani per mandare un segnale forte e una richiesta d’aiuto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Governo Nazionale, invece di aspettare passivamente gli eventuali sviluppi di questa grave problematica che sta mettendo in ginocchio la loro terra e la quotidianità di amici e parenti.
Mentre si continua a crescere e raccogliere i consensi della gente comune per dar sempre più voce a tutti i firmatari che sperano ancora di poter tornare un giorno a rivivere una vita normale, si rinnova l’appello ai 29 Sindaci dei Paesi lucani direttamente coinvolti nell’Emergenza Idrica, per far sì che firmino (chi non lo avesse ancora fatto) e condividano anche loro sui propri profili social la predetta petizione, visti i medesimi obiettivi, in modo tale da divulgarla ancor di più facendo fronte comune, lontani dai colori politici e dalle solite logiche di partito, in rappresentanza e per la tutelare dei propri concittadini. Con l’auspicio che il bene della collettività prevalga sempre su quello del singolo.
Nonostante l’attuale calma apparente sul tema, l’Emergenza idrica resta però tuttora in corso.
Così come indicato anche nel testo della petizione si attendono infatti, oltre agli accertamenti sulle
responsabilità nella gestione e nella manutenzione del sistema idrico lucano, ancora le analisi periodiche da effettuarsi presso laboratori specializzati e accreditati dislocati fuori Regione al fine di verificare ripetutamente la potabilità dell’acqua del fiume Basento durante tutte e quattro le stagioni dell’anno.
Inoltre si continua a richiedere l’intervento sul territorio da parte del Governo Nazionale (non solo stanziando risorse economiche) per provare a gestire nel migliore dei modi questa grave crisi idrica vista anche l’attuale soluzione, purtroppo solo temporanea, individuata finora dalla Regione.
Un primo passo intanto è stato compiuto: è di pochi giorni fa infatti la notizia dell’emergenza lucana finalmente esposta anche nelle aule del Parlamento Italiano ed Europeo, da vari rappresentanti politici
appartenenti a diverse forze politiche. Proprio perchè come già evidenziato in precedenza, non esistono in questo caso colori di partito migliori di altri. Si tratta di un interesse collettivo in cui le uniche cose che contano sono la Basilicata e tutti i suoi cittadini. L’acqua è un bene primario e vitale
per le nostre famiglie e i nostri figli, preserviamola!
I promotori della petizione ci tengono infine a ringraziare ancora una volta tutte quelle persone che
sinora hanno scelto di sostenere la loro iniziativa augurandogli di trascorrere, per quanto sia possibile in queste condizioni, le festività natalizie in serenità e tra l’affetto dei propri cari sperando che il 2025 sia un anno migliore e gli riservi sin dall’inizio un cambio di marcia al fine di migliorare l’attuale situazione idrica/sociale nella quale si continua a “sopravvivere” giorno dopo giorno, in attesa di poter tornare a quella normalità che spetta di diritto.
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