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Il cuore del Molise si è fermato a Larino dove sabato sera, al Teatro Risorgimento, si sono esibiti per l’ultima tappa di uno straordinario tour bassomolisano i piccoli-grandi percussionisti del Collettivo Querô, protagonisti (lo furono già in passato, questo per loro è stato l’anno del ritorno) di un progetto sociale e culturale voluto dall’associazione L’Arte dell’Incontro. Con loro ieri sul palco c’era nientemeno che Mario Venuti (con la sua strepitosa band arricchita dal batterista Luca Scorziello) e il cantautore siciliano ha regalato – per tutti – il congedo e saluto perfetto ai bambini e alle bambine che, in circa 2 settimane di esibizioni sul territorio e nelle scuole, hanno riempito il cuore dei tanti che li hanno incontrati, grandi e piccini che fossero.
Il finale non poteva essere dei migliori: platea al completo, clima di festa e crescendo di emozioni, anzi una vera e propria esplosione di vita. Sono stati subito loro, i 9 musicisti in formazione della scuola speciale Arte No Dique di Santos – che nasce nel cuore di una delle più grandi favelas del Brasile -, ad entrare in scena dal retro del teatro portando sul palco tutto il loro carico di allegria insieme al loro direttore d’orchestra, il Maestro Cabeza, e a iniziare a scaldare l’atmosfera a ritmo di tamburi e ritmi carioca. Con loro non poteva mancare Gabriel Prado, simbolo di seconda vita resa possibile grazie all’Istituto fondato da Gilberto Gil che – come hanno testimoniato in video a inizio serata alcuni degli scolari e non solo – apre a un mondo di opportunità.
Dunque l’arrivo dell’artista che ha scelto il suo brano Fortuna per catapultare da subito l’uditorio nella disposizione d’animo giusta, quella un po’ magica che porta felicità attraverso una connessione speciale col mondo. Connessione, d’altronde, è stata la parola chiave – anche se mai citata espressamente – della serata. Ancora una volta, Italia e Brasile si sono incontrati attraverso l’arte musicale e – appunto – attraverso l’incontro di musicisti dell’uno e dell’altro Paese con le loro tipiche sonorità e che, divertendosi insieme sul palco, hanno trasferito al pubblico una clamorosa gioia.
Il repertorio di Mario Venuti, cantautore siciliano, d’altronde è particolarmente venato di samba e bossa nova. “Adoro la cultura musicale del Brasile, i cui brani sono raffinati e popolari allo stesso tempo”. Dopo una prima sessione condivisa con i giovanissimi percussionisti, comprensiva di un omaggio a Caetano Veloso e di altri canti in portoghese, l’autore ha eseguito alcuni dei brani più noti della sua produzione artistica, da Mai come ieri a È stato un attimo passando per Crudele e A ferro e fuoco fino a Tutto questo mare.
Poi, tutti sul palco, di nuovo insieme. Non solo il Collettivo ma anche Marco Molino (mente e anima di questo progetto di interscambio non solo musicale, che porta ‘dentro’ le famiglie molisane questi ospiti speciali che finiscono per divenirne parte) col suo vibrafono e Luca Ciarla (organizzatore di Adrifest che ha collaborato in più di un’occasione al cartellone musicale prenatalizio) al violino per una inedita versione di Paradiso.
Commozione a fior di pelle anche quando l’originale ensamble ha intonato Un altro posto nel mondo, mentre sullo schermo si susseguivano le immagini e i testi di un documentario girato in una favela brasiliana. E allora il ritornello “Ci sarà un altro posto nel mondo / una strada che riparte da qui /ci sarà un altro istante nel tempo /
per vivere tutte le vite possibili che volevo io” cantato da Venuti è diventato una sorta di inno che ha celebrato il desiderio di sfuggire ai confini per cercare altrove possibilità di crescita personale. E in questi giorni, quell’altrove per i giovanissimi carioca è stato proprio il Molise. Piccolo ma grande, in questo caso.
Spazzando via la tristeza e riempiendo il teatro di entusiasmo, con il sound travolgente di Napoli-Bahia, brano che più di altri enfatizza le affinità tra le due realtà, il gran finale è stato scandito da un crescendo ritmico ed emozionale. Alla fine si sono ritrovati tutti in piedi a ballare, insieme al piccolo Pedro, sulle note di Veramente. Il miracolo dell’incontro è successo ancora, veramente.
Di seguito un piccolo estratto video della serata.
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