allarme droga, calano rapine e persino i “tradizionali” roghi d’auto

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LECCE – La precauzione sembra avere la meglio sulla punizione. Le misure preventive scalzano gli effetti penali e il carcere diviene marginale. È il dato che, più delle percentuali, colpisce nel bilancio presentato questa mattina, dalla Polizia di Stato, sui reati e le attività nel Salento. Questa la piega che ha preso il territorio, come testimonianza di un ordinamento giuridico “evoluto”, come lo ha definito lo stesso questore Vincenzo Massimo Modeo.

Il consuntivo del 2024 ha rappresentato un’occasione per tracciare un profilo sociale del Tacco. Un’area in cui si è assistito, nell’arco degli ultimi dodici mesi, a una inflazione di quasi tutti i reati. Decrementi anche sostanziali, come dimostrano i casi di estorsione e le rapine, i furti nelle abitazioni e persino gli incendi di auto, quest’ultimo un angoscioso fenomeno locale. Parlano i numeri. Nell’anno che sta per terminare, gli eisodi di racket rilevati sono diminuiti di oltre il 32 percento rispetto al 2023. Percentuali identiche anche per quanto riguarda gli appartamenti svaligiati dai ladri. Cifre ancora più sorprendenti per le rapine in provincia: nel 2024 sono state quasi il 40 percento in meno rispetto allo scorso anno.

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Il video: le dichiarazioni del questore Modeo

Un trend positivo investe anche gli altri reati comuni come i danneggiamenti e la “tradizione” dei roghi notturni di vetture: questi ultimi sono calati del 10 percento. Ma meritano una riflessione a parte, proprio per la singolarità che il fenomeno rappresenta nel Salento rispetto al resto d’Italia. Se altrove infatti il fuoco viene destinato soprattutto a imprenditori e commercianti con finalità estorsive, nel Leccese va a colpire quasi sempre (nell’oltre l’80 perento dei casi) vittime che nulla hanno a che vedere con giri di denaro: casalinghe, disoccupati, operai. Questo perché, come ha spiegato nel corso della conferenza stampa il numero uno della Polizia di Stato a Lecce, le fiamme vengono utilizzate soprattutto per ritorsioni di natura privata – spesso vicende sentimentali- o per questioni di vicinato. Quello degli incendi resta in ogni caso un unicum. Un grande, irrisolvibile mistero antropologico.

L’attività preventiva tra avvisi orali e Dacur

Il controllo del Salento ha visto, negli ultimi dodici mesi, un’accelerata esponenziale: sono state infatti quasi 190mila le persone sottoposte a verifica, a fronte delle quasi 87mila dell’anno prima. Un trend numerico che si riflette di conseguenza sulle denunce presentate in Procura: rispetto al 2023 oltre 200 in più, in un 2024 peraltro non ancora terminato. Che la spinta sia indirizzata sulla prevenzione, dicevamo, lo si evince dal “termometro” per eccellenza: gli avvisi orali. I provvedimenti preliminari emessi dal questore sono stati quest’anno ben 244. Novantasette l’anno precedente. Questo dato va letto su un piano socialmente più profondo: emettere la misura preliminare, nella maggior parte delle volte a carico di uomini ritenuti violenti verso le donne, significa non soltanto scongiurare conseguenze tragiche, ma anche poter avviare un percorso di recupero psicologico dei destinatari.

E “salvare” altresì figli minori, spesso testimoni obbligati di condotte maltrattanti fra le mura domestiche, insegnando loro modelli più sani di affettività e di legami relazionali. In sintesi: è come se si trattasse di 244 reati stroncati sul nascere, che non hanno fatto in tempo a essere perpetrati. Lettura simile può essere avanzata anche per gli ammonimenti. I “cartellini gialli”, anche qui spesso utilizzati nei casi di stalking e violenza domestica, sono cresciuti dai 54 dell’anno scorso ai 93 del 2024. Simili provvedimenti come i fogli di via obbligatori o i recenti Dacur (divieti di avvicinamento alle aree urbane), noti come “Daspo urbani”, sono stati emessi anche nei confronti dei più giovani. Triplicati nell’anno che si avvia al tramonto: dagli undici dell’anno scorso, passano agli attuali 36. Così come i più tradizionali Daspo (divieto di partecipazione alle manifestazioni sportive) sono stati 65, a fronte dei quarantanove del 2023.

Chi arriva e chi (non) parte

Novità numeriche sono riscontrabili poi per ciò che attiene il fenomeno dell’immigrazione. Gli sbarchi sulle coste del Salento risultano dimezzati: rispetto ai 511 cittadini stranieri approdati nel Tacco lo scorso anno, nel 2024 sono stati 229. Con conseguente calo di provvedimenti espulsivi e di rimpatri. Ma un dato curioso ha a che vedere più coi salentini che con i migranti: i residenti della provincia di Lecce chiedono sempre meno il passaporto. Sono quasi duemila richieste in meno dallo scorso anno. E coloro che ancora richiedono il documento, si presentano negli uffici della polizia quasi sempre a ridosso di Natale e Pasqua: in estate, invece, sempre più spesso il salentino resta evidentemente a casa.

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Il mulinello delle buone notizie sul calo dei reati si inceppa quando si arriva a parlare di sostanza stupefacente. Il vero allarme del Salento (purtroppo in linea col resto d’Italia), resta la droga. Gli episodi in aumento sono infatti quelli relativi allo spaccio: il 10 percento in più rispetto a quanto registrato l’anno scorso. Una offerta che si adegua alla domanda, sempre crescente e che accende interrogativi non soltanto di natura giudiziaria, ma anche socio-psicologica. Preoccupazione per le fasce giovanili, dove si rende necessaria l’attività di prevenzione. Anche per questo la questura leccese ha incrementato il dialogo con la comunità attraverso una serie di progetti, passando soprattutto dalle scuole. “Ho assistito a un ottimo lavoro che stanno svolgendo gli istituti di Lecce e della provincia. Partendo da quelli per l’infanzia che ospitano i piccoli, fino agli adolescenti dei licei e delle scuole professionali, vediamo gli insegnanti impegnarsi incessantemente per percorsi di sensibilizzazione contro l’uso delle droghe. Assistiamo al crollo di quelle tradizionali distanze che, quanto meno in passato, hanno tenuto lontane le generazioni dall’uso di stupefacenti, ora divenuto massivo”, ha concluso il questore Modeo.

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