Anci Sicilia attiva la rete dei musei comunali. Obiettivo: creare un unico spazio culturale diffuso nel territorio

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Nuovo ‘sistema’ per promuovere la Sicilia come destinazione di turismo culturale: Anci Sicilia, l’associazione dei comuni siciliani, attiva la rete dei musei comunali per raccogliere vari siti museali dislocati in 85 Comuni, con l’obiettivo di creare un unico grande museo diffuso sul territorio, un sistema, appunto, di spazi culturali.

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L’ iniziativa si propone di valorizzare i musei civici, in primo luogo rendendoli maggiormente visibili. Un progetto complesso, che comprende anche aspetti di marketing e comunicazione, per connettere in un’unica rete gli attuali 200 musei, un numero destinato a crescere fino ad oltre mille.

L’idea – ci spiega il presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta – è quella di usare le potenzialità della Rete per attirare nuovi visitatori in uno dei musei collegati e da questo permettere loro, attraverso una finestra virtuale, di sbirciare verso gli altri 199, mettendo in evidenza innanzitutto i siti dell’area più prossima, nella certezza che spesso contesti di grande valore culturale mancano di una sufficiente capacità di richiamo.

Un’operazione che vuole contribuire anche al ripopolamento di luoghi che diversamente rischiano di scomparire – come sottolinea il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Alvano: “Si punta a sostenere chi ha più bisogno e a fornire servizi di maggior qualità agli enti che sono già organizzati. Il singolo museo, o anche lo stesso singolo Comune, non sempre ha la possibilità di investire in progetti di valorizzazione e promozione del proprio patrimonio. La Rete dei musei comunali di Anci Sicilia mira proprio a promuovere, rendendoli più visibili nel mercato globale, i piccoli borghi caratteristici ed i musei civici (nella consapevolezza che ben 212 Comuni Siciliani non arrivano a 5000 abitanti) attraverso un sistema interconnesso che proporrà attività per arricchire la visita di quei siti, come tour guidati, laboratori per i più piccoli ed eventi culturali non necessariamente legati alle collezioni presenti nei musei ma certamente connessi alla storia dei luoghi ed alle loro tradizioni.

Il turismo esperienziale, che rappresenta oggi una delle nuove frontiere del viaggio, è proprio quel tipo di turismo che fa sì che i visitatori entrino in contatto con la realtà locale, viva e vissuta in primo luogo dalla comunità ospitante. In questo modo i turisti diventano promotori di uno sviluppo sostenibile e responsabile, perché tiene conto della specificità di ciascuna destinazione, ne comprende i valori e potrà rispettarne gli usi e costumi.

Tra i nuovi flussi di viaggiatori ci sono anche quelli legati al turismo delle radici, un tipo di turismo che si rivolge a coloro che desiderano esplorare le proprie origini familiari e culturali, riscoprendo le tradizioni, la storia e i luoghi di provenienza dei loro antenati.

Attraverso l’adesione dei primi 200 siti museali distribuiti su 90 Comuni, il primo passo è già stato fatto. L’obiettivo, ambizioso, è coinvolgere tutti e 391 i comuni dell’Isola, per trasformare realmente la Sicilia in un unico paesaggio museale.

Il progetto sarà certamente utile in vista degli appuntamenti del 2025, che vedranno i riflettori puntati su Agrigento, “Capitale della cultura” e sulla Sicilia come “Regione europea dell’enogastronomia”, prima in Italia a ottenere questo prestigioso riconoscimento assegnato dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (Igcat).

La Rete dei musei comunali mira anche a migliorare l’infrastrutturazione, rendendo i musei più accessibili e interessanti, integrando aree didattiche e accessi per disabili e utilizzando strumenti come i QR code per offrire guide fisiche e virtuali. La rete si propone anche di rendere vivo e interessante lo spazio museale con iniziative come la presentazione di libri o convegni e conferenze su temi che non per forza devono essere legati al tipo di collezione fruibile nelle sale.

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Il cambiamento culturale, per Anci Sicilia, inizia dalla cultura in senso stretto per arrivare in tutti gli ambiti, così da poter creare posti di lavoro, dando una spinta all’economia dei territori e migliorandone i servizi.

Per questo il progetto punta al coinvolgimento futuro dei privati e della Chiesa.

“Spesso – fanno notare Amenta e Alvano – nei piccoli borghi non è presente un museo civico, ma le chiese madri o attività private custodiscono tesori preziosi e collezioni rare che, se ben visibili e promossi all’interno della Rete, porterebbero più visitatori”. Discorso simile per le case-museo, istituzioni per lo più regionali.  Anci fornirebbe il giusto supporto per la creazione di un registro dei musei privati”

Sono già diverse le iniziative pilota, come eventi, attività di formazione gli operatori dei vari musei e campagne di comunicazione, e si pensa già a protocolli d’intesa con le scuole, per inserire i musei della rete tra le mete delle gite scolastiche, o con cooperative, che possano garantire visite guidate per raccontare non solo le collezioni ma i micro territori che le ospitano

A finanziare la creazione della Rete c’è anche l’Università di Roma “La Sapienza”. Nella recente presentazione all’Ars nell’ ambito del convegno dal titolo “A cielo Aperto” (ottobre 2024), tra i partners del progetto hanno figurato anche Unipa, Icom Italia, che è il principale network di musei e professionisti museali, ed Enit, l’agenzia nazionale del turismo, che potrebbero sicuramente aiutare Anci Sicilia a promuovere l’immagine unitaria dell’offerta turistica siciliana, favorendone la commercializzazione a livello nazionale e internazionale.

La Rete museale è già al lavoro per intercettare fondi regionali, nazionali e, soprattutto, dell’Unione europea, ma guarda anche alle camere di commercio all’estero sfruttando come vetrina i vari expo in giro per il mondo in cui la Regione siciliana, o la Sicilia, è presente a vario titolo.

L’Anci Sicilia ha sede a Palermo. Le finalità dell’associazione sono essenzialmente quelle di una garanzia di rappresentanza nelle relazioni tra i Comuni siciliani e gli organi della Regione Siciliana, dello Stato e dell’Unione europea, per affermare principi, funzioni e competenze specifiche dei Comuni nel sistema Regione, Paese ed Europa.

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Inoltre, Anci Sicilia studia e propone l’adozione di misure atte a sollecitare la partecipazione dei cittadini alla vita delle autonomie locali e partecipa, anche in collaborazione con Anci nazionale, alle attività di cooperazione allo sviluppo che possano riguardare la Regione siciliana. Tra le attività di promozione dei rapporti tra i diversi Comuni al fine di formulare scambi di buone pratiche e progetti comuni, la Rete dei musei comunali rappresenta uno dei progetti più ambiziosi.



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