come il turismo può cambiare Reggio e Messina

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“L’idea dell’Area dello Stretto sostenuta dal costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” frutto della sinergia tra i due territori coincidenti con le due Città Metropolitane di Messina e di Reggio Calabria, per la costruzione di un percorso a tappe per una realtà con una potenzialità di oltre 1 milione di abitanti, la più importante a Sud di Napoli, non può prescindere dalla gestione del turismo in maniera congiunta sia per gli sport estivi che invernali (“l’oro bianco” di Gambarie)”. E’ quanto afferma l’Avv. Gabriele Trimboli, quale coordinatore dello stesso Comitato. “Per questo motivo serve una nuova architettura istituzionale al fine di una gestione associata di alcuni servizi (trasporto urbano integrato e turismo nell’area dello Stretto) di natura consortile, in favore di una migliore qualità della vita di tutta la cittadinanza, messinese e reggina. Perciò auspichiamo – afferma l’avv. Gabriele Trimboli quale coordinatore del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” – di potere portare avanti quest’idea, in sinergia con le istituzioni locali ed nazionali”.

“L’obiettivo di un nuovo ente consortile per i trasporti dello Stretto ed i servizi turistici da offrire all’utenza può essere valutato ed attuato a mezzo dell’istituzione di una Commissione di studio “congiunta”, con componenti esperti anche esterni alle assemblee metropolitane, da nominarsi da parte dei due enti sovra comunali di Messina e Reggio Calabria – sottolinea l’Avv. Gabriele Trimboli – così da essere tempestivi, nell’avviare questo percorso virtuoso che prenderebbe spunto dai fatti concreti dell’ultimo anno, cioè dal rilancio dell’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” da parte dell’attuale Presidente della Regione Calabria On. Roberto Occhiuto (che per energia, capacità, formazione e cultura politica democratico – cristiana, avrebbe tutte le caratteristiche per personificare i parametri dell’ identikit delle personalità più accreditate per la corsa al Quirinale 2029), in sinergia con il deputato del territorio reggino l’On. Francesco Cannizzaro, meritevoli della presa d’atto di una significativa inversione di tendenza, dopo anni di declino, al fine di stabilizzare il flusso turistico e di rilanciare lo sviluppo socio – economico di tutto il comprensorio tenuto conto dell’incremento da primato in Italia, nel 2024, dei voli dallo scalo dello Stretto, (+206% rispetto a novembre 2023 ed a dicembre 2024 una percentuale da primato assoluto tra i top 20 airports di tutta l’Europa) così da contribuire ad assicurare una rinascita socio – economico dell’intera area delle due Metrocity tra Scilla e Cariddi, non come un fatto estemporaneo, bensì duraturo, nel tentativo di contenere lo spopolamento che sta desertificando il Sud, invertendone la rotta”.

Le rotte da e per l’Aeroporto di Reggio Calabria

Basti pensare che per tutta la stagione invernale, dall’Aeroporto di Reggio Calabria sono operative addirittura 15 rotte: 7 nazionali, 8 internazionali. Mai erano stati così tante nella storia della città. Di seguito il dettaglio:

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Procedura celere

 

  • Roma Fiumicino (ITA Airways)
  • Milano Linate (ITA Airways)
  • Milano Malpensa (RYANAIR)
  • Torino (RYANAIR)
  • Bologna (RYANAIR)
  • Venezia (RYANAIR)
  • Pisa (RYANAIR)
  • Londra Stansted (RYANAIR)
  • Parigi Beauvais (RYANAIR)
  • Bruxelles Charleroi (RYANAIR)
  • Francoforte Hahn (RYANAIR)
  • Katowice (RYANAIR)
  • Berlino (RYANAIR)
  • Marsiglia (RYANAIR)
  • Barcellona (RYANAIR)

“Quanto descritto da ultimo è un punto di partenza per andare oltre. Esiste una normativa statale, infatti, contenuta all’art. 31 del TUEL (d.lgs.nr.267/2000 e s.m.) – prosegue il referente Avv. Gabriele Trimboli del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” – che prevede una forma di associazione volontaria tra enti locali per la gestione di servizi pubblici (strutturato sul modello dell’azienda speciale, in quanto compatibile), così da essere lo strumento utile per la creazione di una nuova architettura istituzionale di unione politico – istituzionale su alcuni servizi “comuni” tra gli enti metropolitani di Reggio Calabria e Messina (trasporto urbano integrato, con agevolazioni, anche per l’ abbattimento dei costi di almeno il 50% rispetto ai non residenti e rilancio del turismo integrato nell’area dello Stretto)”.

Gambarie, “l’oro bianco”

“Da ultimo non possiamo non citare “l’oro bianco” di Gambarie, cioè le piste da sci del comprensorio reggino dell’Aspromonte che dovrebbero essere affidate alla gestione dell’Azienda di Trasporto Pubblico Regionale: “Ferrovie della Calabria Srl”, in modo analogo a quanto già avviene per gli impianti cosentini della Sila, tenuto conto dell’indotto turistico connesso agli sport da neve che coinvolgono l’intera area dello Stretto, con una potenzialità di oltre 1 milione di abitanti, la più importante a Sud di Napoli, oggi ancora più facilmente raggiungibili con la strada a scorrimento veloce GA-GA in 15 minuti da Gallico Marina, frazione di Reggio Calabria – continua il referente Avv. Gabriele Trimboli del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” – che riprende un tema affrontato sin dall’VIII Legislatura (2005 – 2010) in Consiglio Regionale (Pres. di Giunta Agazio Loiero) dal consigliere regionale di Forza Italia, Alessandro Nicolò (che evidenziava in una dichiarazione alla stampa come “i costi di funzionamento dell’impiantistica di servizio, mentre a Lorica e Camigliatello, sono coperti dall’Arrsa, per Gambarie, invece, finiscono per incidere pesantemente sui deboli bilanci del Comune di Santo Stefano in Aspromonte e sulla Comunità montana “Versante dello Stretto”, con evidente discriminazione per il territorio reggino. Peraltro …. Gambarie può contare su circa dieci chilometri di piste tracciate, mentre Lorica e Camigliatello, non arrivano complessivamente a sei chilometri”.

“La Regione e l’assessorato allo Sport, dunque, devono rispondere urgentemente alle sollecitudini del Comune di Santo Stefano e del suo sindaco, assicurando, così come per gli altri centri turistici invernali, piani di intervento chiari e concreti, di guisa che le istituzioni locali e gli imprenditori turistici possano orientare i loro programmi e le loro iniziative con un minimo di concretezza e di prospettiva”), mai risolto, in maniera efficace e risolutiva, dai governi regionali pregressi, come si evince dall’excursus storico ivi riportato, per completezza espositiva, secondo l’esempio virtuoso di funzionalità ed efficienza gestionale degli impianti delle montagne silane, e che oggi si ripresenta, per tutte le istituzioni all’uopo preposte e coinvolte, stante lo stallo dell’intera impiantistica di Gambarie, in codesta stagione invernale 2024 – 2025, con la necessità di fornire risposte tempestive, concrete ed efficaci in tempi brevi, per non disperdere la potenza “nevosa” dell’attuale stagione fredda, così promettente, in sinergia tra gli enti competenti, in ottemperanza ai “principi di sussidiarietà” e di “leale collaborazione” ex art. 120 comma II cost”.

“Inoltre – conclude il responsabile del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” – c’è un dato politico fondamentale, nell’anno 2025; l’anno prossimo, infatti, sarà determinante, senza dubbio, la campagna referendaria per dare un “colpo di reni” e far sussultare dal torpore il Meridione e l’area dello Stretto, con una potenzialità di oltre 1 milione di abitanti, la più importante a Sud di Napoli, dallo “scippo dei ricchi nordisti”, così nasce la necessità di sensibilizzare la popolazione per l’affluenza e la partecipazione al referendum nel 2025, recandosi alle urne contro l’autonomia differenziata, già asfaltata e “smontata pezzo per pezzo” nelle parti “eversive” dell’unità ed indivisibilità della Repubblica, Italiana, dalla Corte Costituzionale (Corte cost., sent. 14 novembre – 3 dicembre 2024, n. 192), e fare quorum, cioè il 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Ciò è fondamentale per tutelare i bisogni primari del nostro meridione sui diritti sociali (sanità ed istruzione pubblica, salari omogenei, grandi infrastrutture pubbliche per un diritto alla mobilità “accessibile a tutti” e “sostenibile”, ect) contro coloro che da 30 anni, con il 4,5% dei consensi calcolato sugli aventi diritto al voto nel collegio senatoriale di Milano – Porta Venezia – Buenos Aires (dato reale delle elezioni 2022) hanno cancellato la “questione meridionale” dall’agenda di qualunque Governo nazionale”.



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