In attesa di conoscere il programma degli eventi celebrativi del 50esimo anniversario dalla nascita dell’Associazione Concerti Città di Noto, che saranno presentati ufficialmente domenica 12 gennaio alle 18.00 nel corso di una conferenza stampa, la realtà guidata dalla presidente Rina Rossitto, comunica un’importante anticipazione.
Infatti, domenica 19 gennaio alle 20.30 il Teatro Tina Di Lorenzo ospiterà il concerto del Maestro Uto Ughi, autentico simbolo della grande tradizione violinistica italiana, con Francesco Nicolosi, rinomato pianista apprezzato a livello internazionale. Il programma prenderà le mosse dalla Sonata barocca in Re maggiore Op. 1 No. 4 HWV 371 di Georg Friedrich Händel, per concludersi con l’Introduction and Rondò Capriccioso Op. 28, brano di Camille Saint-Saëns tra i più brillanti e virtuosistici della produzione per violino del XX secolo. La parte centrale del concerto sarà dedicata alla “Sonata a Kreutzer”, per pianoforte e violino in la maggiore n. 9, op. 47 di Ludwig van Beethoven, opera tra le più monumentali del repertorio cameristico, capace di esaltare l’intensità emotiva e il dialogo tra i due strumenti.
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Nel corso della conferenza stampa del 12 gennaio, verranno inoltre annunciati gli altri appuntamenti concomitanti del programma celebrativo, insieme al nome del vincitore del concorso per la realizzazione del Logo celebrativo per il 50 Festival Internazionale NotoMusica, il cui tema è “Notomusica 50 – Storie, Memorie, Visioni”.
Ecco i finalisti del concorso:
Simone De Venuto (Bari); Alberto Longo (Magenta, MI); Barbara Nola (Nocera Inferiore, SA); Adriana Putaggio Misso (Marsala, TP); Yipeng Hu.
Uto Ughi
Autentico erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi ha eseguito gli studi sotto la guida di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin, mostrando uno straordinario talento fin dalla prima infanzia. Appena dodicenne, di lui la critica scriveva: «Uto Ughi deve considerarsi un concertista artisticamente e tecnicamente maturo». Nel corso della sua lunga carriera si è esibito in tutto il mondo con le più rinomate orchestre sinfoniche, tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre, sotto la direzione di maestri quali: Barbirolli, Bychkov, Celibidache, Cluytens, Chung, Ceccato, Colon, Davis, Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev, Giulini, Kondrascin, Jansons, Leitner, Lu Jia, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano, Penderecki, Prêtre, Rostropovich, Sanderlin, Sargent, Sawallisch, Sinopoli, Slatkin, Spivakov, Temirkanov.Da sempre attento alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, è stato il fondatore dei festival “Omaggio a Venezia”, “Omaggio a Roma”e “Uto Ughi per Roma”, progetto volto all’organizzazione di concerti gratuiti e alla valorizzazione dei giovani artisti, di cui è anche direttore artistico. Nel 2013 ha pubblicato la sua autobiografia “Quel diavolo di un trillo”. Il 4 settembre 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici. Uto Ughi suona alternativamente due preziosi strumenti: un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei più bei “Guarneri” esistenti, e uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer”, perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.
Francesco Nicolosi
Altrettanto blasonato il percorso di Francesco Nicolosi, anch’egli concertista di fama mondiale. Diplomatosi giovanissimo in Conservatorio con il massimo dei voti e la lode, Francesco Nicolosi parte all’età di diciassette anni dalla sua Catania alla volta di Napoli dove incontra Vincenzo Vitale, riconosciuto didatta tra i migliori della tradizione pianistica italiana. Ben presto ne diventa uno dei migliori allievi, tanto da essere considerato a tutt’oggi uno dei massimi esponenti della scuola pianistica partenopea. Il 1980 è un anno importante con due Premi che segneranno il suo destino artistico: quello riportato al Concorso Pianistico Internazionale di Santander e – soprattutto – la vittoria al “Concorso Internazionale d’Esecuzione Musicale di Ginevra”, passaporto per una carriera internazionale che lo consacra come uno dei pianisti più interessanti della sua generazione. Si è esibito nelle più importanti sale da concerto del mondo, dal Kennedy Center di Washington alla Queen Elizabeth Hall e Wigmore Hall di Londra, dalla Victoria Hall di Ginevra alla Radio Nacional di Madrid, la Salle Gaveau di Parigi, il Teatro alla Scala e la Sala Verdi di Milano, il Teatro dell’Opera e l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Teatro di San Carlo di Napoli, l’Herkulessaal di Monaco, la Brahmssaal di Vienna, il Megaron di Atene. Ha effettuato tournée in Islanda, Russia, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Singapore, Giappone e Cina ed è stato ospite dei più esclusivi festival internazionali.
È stato insignito di prestigiosi premi nazionali ed internazionali, tra i quali il “Bellini d’oro”, il “Japan Chubu University Award”, il Premio alla carriera ‘Domenico Danzuso’ a Catania, il Premio “Sergei Rachmaninov International Award” a Mosca. A quella concertistica, affianca un’intensa attività di direzione artistica e organizzativa d’importanti istituzioni ed eventi musicali di livello nazionale ed internazionale.
Ricopre l’incarico di Presidente e direttore artistico del Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg con sede a Napoli, che svolge dal 1996 una riconosciuta attività di ricerca e di studio incentrata sulla rivalutazione della figura del grande pianista austriaco, fondatore della Scuola pianistica napoletana. Dal 2015 al 2019 ha ricoperto la carica di direttore artistico del Teatro Massimo Bellini.
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