Mose Venezia, cancellato il commissario: i poteri di Spitz alla nuova Autorità

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di
Alberto Zorzi e 

Il decreto legge: opera finita, se ne occupi l’ente guidato da Rossetto. Deroga per due dirigenti

Nell’ultima intervista in occasione dei 5 anni dall’acqua granda del 12 novembre 2019, l’evento disastroso che aveva portato alla sua nomina da parte dell’allora ministro del Pd Paola De Micheli, aveva parlato dei collaudi in corso, degli ultimi ritocchi ai cantieri e della messa in opera delle conche di navigazione. Aveva ribadito che il Mose era finito, ma vedeva davanti a sé un altro anno di lavoro, fino alla consegna allo Stato a inizio 2026. E invece il governo ha deciso, con un decreto legge approvato il 23 dicembre in Consiglio dei ministri, di chiudere l’esperienza del commissario straordinario «sblocca-cantieri» Elisabetta Spitz: quando il provvedimento verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale, tutte le sue competenze passeranno all’Autorità per la laguna guidata da Roberto Rossetto, che a 4 anni dalla creazione e a 7 mesi dalla nomina dell’urbanista sta finalmente partendo.
La decisione è contenuta all’articolo 3 di un provvedimento «omnibus» approdato (e approvato) in consiglio dei ministri, il cosiddetto «decreto legge emergenze». 

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Tra le varie lotte, dal degrado alla scarsità idrica, dalla tossicodipendenza al Pnrr, spuntano infatti le «Disposizioni urgenti per la laguna di Venezia», con due commi. Nel primo si afferma che «a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i compiti e le funzioni del commissario straordinario sono trasferiti all’Autorità per la Laguna, unitamente alle risorse finanziarie eventualmente disponibili». Allo stesso modo, sempre dal giorno di pubblicazione, «il commissario cessa le proprie funzioni». Restano ovviamente validi, specifica il decreto, gli atti e i provvedimenti adottati, così come i loro effetti e rapporti giuridici. Al secondo comma, proprio per accelerare l’operatività del nuovo ente che si occuperà di tutto ciò che riguarda la laguna, non solo il Mose, il presidente Rossetto «è autorizzato a conferire due incarichi di livello dirigenziale», in deroga alle norme sulla percentuale di quote rispetto alla dotazione di organico. In questi giorni poi dovrebbe essere finalmente approvato anche lo Statuto, a cui Rossetto ha lavorato in questi mesi, che era un altro degli step fondamentali per partire.




















































«La norma si rende necessaria al fine di semplificare l’assetto amministrativo del Mose, nonché contenere i relativi costi complessivi – spiega la relazione illustrativa del decreto legge – A seguito dell’istituzione dell’Autorità per la laguna, i soggetti istituzionali interessati dal funzionamento e dalla gestione dell’opera risultano molteplici con competenze spesso sovrapponibili». Viene sottolineato che «il commissario, che ha posto in essere tutti gli interventi previsti, ha concluso la sua attività». Spitz era stata nominata tre settimane dopo che la marea aveva toccato i 187 centimetri e causato centinaia di milioni di euro di danni: meno di un anno dopo, grazie anche all’allora provveditore Cinzia Zincone, il 3 ottobre 2020 il Mose era stato alzato per la prima volta per difendere la città.

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La decisione di voltare pagina arriva proprio nei giorni delle polemiche sul rifinanziamento della legge speciale da parte del governo Meloni: a fronte di una richiesta del Comune di 150 milioni l’anno per dieci anni, la dotazione messa in legge di bilancio è stata di appena 5 milioni.

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