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Il 28 dicembre la Chiesa Cattolica celebra la solennità dei Santi Innocenti Martiri, ovvero per ricordare i bambini massacrati da Erode il Grande, re della Giudea, allo scopo di uccidere il neonato “Re dei Giudei” – ovvero Gesù – della cui nascita era stato informato dai Magi giunti a Gerusalemme da oriente dopo aver visto sorgere la sua stella. Anche in chiave laica, questa ricorrenza può dire molto alle coscienze degli uomini di tutto il mondo. L’idea di un bambino sacrificato sugli altari dell’ambizione e dell’avidità degli adulti è quanto di più ripugnante possa esistere, a prescindere dall’appartenenza religiosa. Un dramma che, a distanza di duemila anni, persiste, seppur in forme diverse.
I nuovi Erode e le vittime innocenti di oggi
Continuano tuttora, infatti, ad essere dei “moderni Erode” e dunque dei nuovi bambini innocenti massacrati, uccisi e condannati a morire. A partire dai minori che vivono in scenari di guerra: bambini che muoiono sotto le bombe, bambini rimasti orfani, bambini profughi, bambini-soldato. I dati statistici sono numerosi e sovente non omogenei. Ci limiteremo a menzionare il recente rapporto Caritas 2023 “Conflitti Dimenticati”, che riferisce il record del numero di bambini uccisi e menomati: 11.649, con un aumento del 35% rispetto all’anno precedente. È record anche per il numero di bambini rapiti: 4.356, in maggioranza maschi. Save The Children, invece, con il rapporto “Stop the war on children: pathway to peace”, ha rivelato che addirittura 473 milioni di bambini, uno su cinque al mondo, nel 2023 è stato costretto a vivere in una zona di guerra. Un dato schizzato del 15 per cento in soli dodici mesi, raddoppiato in dieci anni.
Tratta e aborto
Quanto all’aborto, è verosimile stimare una crescita di questa pratica nei prossimi anni, vista la sua liberalizzazione massiccia nella maggior parte degli ordinamenti in tutto il mondo (con alcune lodevoli eccezioni come la Polonia, Ungheria e numerosi Stati Usa amministrati da governatori Repubblicani). L’attuale cavallo di battaglia dei pro-choice consiste nella criminalizzazione dei medici e infermieri obiettori di coscienza, accusati di ostacolare il presunto diritto all’aborto (che quest’anno la Francia ha addirittura inserito nella propria Costituzione). Proprio in Italia, inoltre, dove questo tipo propaganda è particolarmente forte, i numeri risultano drammaticamente in ascesa, con ben 65.661 bambini abortiti soltanto nel 2022, ovvero 2008 in più rispetto all’anno precedente. In tutto il mondo, inoltre, in un solo anno (dati riferiti al 2023), sono stati più di 44 milioni i bambini uccisi nel grembo materno. La “via crucis” dei bambini procede anche lungo il sentiero della tratta di esseri umani, in cui i minori sono tra le vittime più ricorrenti. Un fenomeno molto ampio, che va dallo sfruttamento della prostituzione alla pedofilia.
Erode è anche chi abusa
C’è poi l’enorme dramma dei bambini abusati. Secondo un rapporto di Terre des Hommes, nel 2022, in Italia, i minori vittime conclamate di abusi sessuali sono stati 906, con aumento del 27% rispetto all’anno precedente. Speculari a tali fenomeni e ad essi indissolubilmente collegati, sono gli adescamenti online: a riguardo, il rapporto Meter 2023 riferisce numeri choc, con 5.745 link illeciti denunciati, oltre 2 milioni di foto, 651.527 video e almeno 237 gruppi social segnalati.
L’eutanasia infantile
Ultimo, ma non per importanza: i bambini vittime di eutanasia. Belgio e Paesi Bassi sono gli unici due Stati ad aver legalizzato ufficialmente questa prassi, tuttavia, non va dimenticata la prassi de facto, che ha preso piede da ormai qualche anno nel Regno Unito. Alla fine dell’anno scorso, infatti, Pro Vita & Famiglia ha seguito, passo dopo passo, il tragico caso di Indi Gregory, l’ultima di un’agghiacciante serie di vicende, i cui nomi resteranno tristemente impressi nella memoria collettiva di chi lotta per il diritto della vita di tutti, a partire dai più indifesi: Charlie Gard (2017), Alfie Evans (2018), Archie Battersbee (2022). Tutti sacrificati contro il volere dei propri genitori, sull’altare di un presunto “miglior interesse” del minore, ovvero quella falsa pietà, che ipocritamente ammanta il sordido taglio alle risorse sanitarie destinate ai bambini gravemente malati. Una nuova Rupe Tarpea ma, secondo alcuni, è progresso.
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