Yerevan, in Armenia, è la meta da vedere nel 2025: ecco perché andarci

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È una delle Capitali più antiche del mondo e, solo ultimamente, il numero di voli diretti dall’Italia, anche low cost, si è moltiplicato in modo esponenziale rendendo Yerevan (o Erevan) una città facilmente raggiungibile e che merita davvero di essere visitata. Bellissime le sue strade e le sue ampie piazze, animate di giorno e di sera. Sontuosi i palazzi e i monumenti che raccontano la lunga storia di questa città, e di un Paese, l’Armenia, porta d’accesso tra Oriente e Occidente. Tantissimi anche i parchi e i giardini che regalano ampio respiro ai lunghi viali trafficati dove passeggiare. L’abbiamo visitata e ne siamo rimasti affascinati. Ecco perché la riteniamo una delle città da visitare al più presto, non soltanto per la sua ricca varietà di modernità, di storia e di tradizione (anche enogastronomica), ma proprio perché è la porta d’accesso a un Paese meraviglioso, non ancora battuto dal turismo di massa, che deve assolutamente essere inserito nella vostra wish list, prima che ci vadano tutti.

Cosa vedere a Yerevan

Molto si concentra nella centralissima piazza della Repubblica, considerata una delle piazze più raffinate del XX secolo. Circondata da bei palazzi governativi e da hotel di lusso ricavati in edifici di tufo rosa proveniente dalle montagne dell’Armenia e da ampie fontane che, ogni sera, si animano con uno show di suoni e luci che attira una gran folla. Completamente ridisegnata alla caduta dell’impero sovietico negli Anni ’90, un tempo ospitava anche una grande statua di Lenin che venne rimossa.

Musei da non perdere

Sulla piazza s’affaccia uno dei musei più importanti del Paese, la Galleria nazionale d’Armenia con il Museo nazionale di storia, che, tra le sale, espone alcuni degli oggetti più preziosi che esistano sulla faccia della Terra: la scarpa di pelle più antica del mondo, realizzata ben 5.500 anni fa e scoperta all’interno di una grotta nella provincia di Vayotz Dzor, dove sono state trovate anche delle antiche giare appartenenti a quella che gli esperti hanno definito la cantina più vecchia del mondo, “Areni 1 Cave” che risale a 6.000 anni fa.

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Non si può visitare Yerevan senza tenere conto della triste storia recente dell’Armenia visitando il Memoriale del genocidio armeno con il suo museo, che si trovano a una ventina di minuti d’auto dal centro. La costruzione comprende una stele di 44 metri che svetta sulla spianata della collina di Dzidzernagapert e un cerchio di pietre al centro del quale arde la fiamma eterna in ricordo delle vittime del genocidio. Il monumento si può visitare anche di sera a museo chiuso. All’interno del museo sotterraneo sono esposti cimeli e documenti storici.

Complesso Cascade

Non lontano dalla piazza c’è quello che è considerato il simbolo di Yerevan, la Cascata o Complesso Cascade, una scalinata monumentale realizzata in pietra calcarea con giardini alla base – abbelliti da opere d’arte di grande valore, tra cui alcune sculture di Botero, – e su ogni livello con giardini terrazzati da cui godere di una bella vista sulla città fino al Monte Ararat e da molte altre installazioni artistiche. La costruzione iniziò quando ancora l’Armenia si chiamava Repubblica Socialista Sovietica Armena, ma fu interrotta a causa del terribile terremoto che colpì la città nel 1988. Solo negli Anni 2000 l’area fu ceduta al magnate statunitense di origine armena Gerard Cafesjian, che fece concludere la scalinata e donò le proprie opere che ancora oggi si possono ammirare nel Cafesjian Center for the Arts.

Abovyan Street

La via dove si concentrano hotel, ristoranti, locali e negozi di artigianato armeno è Abovyan Street. Questa strada centralissima è molto animata a qualunque ora del giorno e della sera ed è un piacere passeggiare e fare una sosta ristoratrice osservando la vita degli abitanti di Yerevan. Qui si trova anche la piazza intitolata a Charles Aznavour, uno dei più influenti musicisti di tutti i tempi che, oltre a essere un’icona della cultura francese, lo è soprattutto di quella armena. La madre dell’artista, infatti, era una delle sopravvissute al genocidio armeno (la Aznavour Foundation, creata dallo stesso Charles insieme al figlio Nicolas, ancora oggi realizza progetti sociali tra la Francia. dove c’è la più grande comunità armena, e l’Armenia).

Vernissage Market

Non solo per fare acquisti, ma anche solo per farsi un’idea della produzione artigianale armena, questo grande mercato all’aperto lungo Aram Street e Buzand Street espone manufatti di ogni genere, dai gioielli ai tappeti fatti a mano, dai dipinti ai souvenir. Un viaggio nella cultura e nei tesori dell’Armenia nel cuore della Capitale. È aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18.

Altri mercati

Oltre al Vernissage, vale la pena visitare anche uno dei mercati coperti di Yerevan, dove vendono una delle più importanti specialità armene, la frutta essiccata. Se non siete fan di questo tipo prodotto, merita comunque una visita per ammirare le bancarelle stracolme di coloratissima frutta essiccata disposta in modo perfetto sugli scaffali. Dall’ananas ai pomodori, dalle mele alle pere, dai kiwi alle barbabietole, dalle albicocche alle arance, ogni frutto qui viene conservato con questa tecnica che serve a prolungare la durata degli alimenti.

Quartiere Kond

Segni del terremoto sono ancora ben visibili in uno dei quartieri più interessanti della città, che sta pian piano attirando turisti: Kond. Situato leggermente in collina, questo crocevia di antiche strade dissestate e di edifici rattoppati ma molto suggestivi è davvero pittoresco per i bei murales che colorano le pareti, per le abitazioni ricavate ovunque, anche nella vecchia moschea, e per i baretti che spuntano dove meno ci si aspetta.

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Le esperienze enogastronomiche

La cucina armena è perfetta per chiunque, anche per vegetariani e vegani perché è ricca di verdure cucinate nei modi più disparati. Tipicamente, quando ci si siede in un ristorante o in una trattoria armena, vengono serviti tantissimi piatti tutti assieme che comprendono insalate di pomodori, cetrioli, olive, melanzane e involtini di cavolo chiamati tolma, accompagnati dal pane lavash. Da provare è la pizza armena”, lahmacun, condita con carne macinata, cipolle tritate, aglio e pomodori pelati schiacciati, il tipico ghapama, un piatto a base di zucca svuotata e riempita con riso cotto, uvetta, frutta secca, cannella, zucchero o miele e le grigliate di carne.

Ottimo è anche il vino armeno. La tradizione vitivinicola qui è molto antica, come dimostra la Areni 1 Cave di cui abbiamo parlato, tanto che l’Armenia viene considerata uno dei Paesi “culla” del vino e nel 2024 ha ospitato la Conferenza globale sul turismo del vino di UN Tourism. In Armenia ci sono oltre 500 vitigni autoctoni e i più diffusi includono l’Areni noir e il Lalvari, usato nella spumantizzazione. Molte delle uve prodotte in Armenia vengono impiegate per la produzione di brandy. Proprio a Yerevan si può visitare la Ararat Brandy Factory che produce questo distillato fin dal 1887 prendendo parte a un tour guidato del museo con tanto di degustazione.

La vicinanza geografica e la comodità dei collegamenti aerei rendono Yerevan, e l’Armenia, una meta perfetta per un city break senza allontanarsi troppo dall’Italia, ma immergendosi in un affascinante viaggio culturale di tre-quattro giorni. In una settimana si possono anche visitare alcuni siti fuori città, ma questo è un altro viaggio.





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