Imprese: investimenti, lavoro e innovazione al centro della manovra

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difficile da pignorare

 


di
Enrico Marro

I provvedimenti del governo puntano a rilanciare la crescita attraverso un mix di deduzioni fiscali per chi assume e di incentivi agli investimenti

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Ires premiale per pochi e con tanti paletti

Il governo, con la legge di Bilancio per il 2025, ha concesso la cosiddetta Ires premiale, come chiesto dalla Confindustria, ma fissando numerosi paletti che limiteranno l’agevolazione (Ires al 20% anziché al 24%) a non più di 18 mila imprese. Lo sgravio interessa società di capitali, enti commerciali e società estere che producono in Italia. Cinque le condizioni previste dalla manovra: 1) l’utile realizzato nel 2024 deve essere accantonato per almeno l’80%; 2) investimenti in Italia, pari a non meno del 30% dell’accantonamento e comunque non inferiori a 20 mila euro, in beni materiali e immateriali 4.0 e 5.0; 3) il numero di lavoratori dell’azienda non deve, nel 2025, diminuire rispetto alla media del triennio 2022-24; 4) nel 2025 la stessa azienda deve fare assunzioni aggiuntive a tempo indeterminato; 5) l’impresa non deve aver usato la cassa integrazione nel 2024-25, escluse cause dovute a eventi transitori e non imputabili alla stessa azienda, come per esempio alluvioni e altre calamità. Per l’Ires premiale la manovra stanzia circa 500 milioni.

Lavoro: una superdeduzione per chi assume

La super deduzione del 120% (130% in caso di categorie svantaggiate) per le imprese che fanno assunzioni aggiuntive, introdotta lo scorso anno con la manovra per il 2024, viene confermata per il triennio 2025-27 dalla legge di Bilancio appena approvata al Senato. L’agevolazione riguarda imprese e professionisti, comprese le ditte individuale, familiari e le società di persone. Sono però esclusi i soggetti in regime fiscale forfettario (flat tax) e quelli soggetti a liquidazione o procedure concorsuali. La super deduzione si applica alle assunzioni di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Per ottenere lo sgravio le assunzioni devono essere aggiuntive rispetto ai lavoratori al servizio dell’azienda nell’anno precedente la richiesta. La deduzione fiscale sarà pari al 120% del costo del personale riferibile all’incremento occupazionale. Questa percentuale sale al 130% se le assunzioni riguardano categorie di lavoratori meritevoli di maggiore tutela, come giovani, donne vittime di violenza o persone con disabilità.




















































Innovazione: Transizione 5.0, credito d’imposta al 45%

Transizione 5.0, già introdotta nel 2024, punta a sostenere la transizione digitale ed ecologica delle imprese. La manovra prevede un credito d’imposta del 35%, ma che a determinate condizioni può arrivare fino al 45%, su una spesa fino a 10 milioni per l’acquisto di beni finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica. Per la quota di investimenti superiore ai 10 milioni e nel limite di 50 milioni per anno, il credito d’imposta è del 5% o fino al 15% del costo. La legge di Bilancio potenzia anche i crediti d’imposta previsti per gli impianti fotovoltaici prodotti in Europa che ora potranno arrivare fino al 67,5%. Gli sgravi previsti da Transizione 5.0 sono cumulabili con altri incentivi, come per esempio quelli previsti dalle normative europee, oltre che con il credito d’imposta per le Zone economiche speciali (Zes). La manovra introduce anche delle semplificazioni delle procedure per accedere ai benefici di Transizione 5.0, in particolare per quanto riguarda il calcolo del risparmio energetico.

Agevolazioni: Zes unica, 2,3 miliardi per le aziende del Sud

la manovra per il prossimo anno stanzia 2,3 miliardi di euro per prorogare i sostegni all’acquisto di beni strumentali attraverso un credito d’imposta per le imprese attive nelle regioni del Sud che rientrano nella Zes (Zona economica speciale) unica, ovvero: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Gli investimenti dovranno essere fatti dal primo gennaio al 15 novembre 2025. Il credito d’imposta può arrivare a coprire fino al 100% della spesa, con un tetto di 100 milioni di euro per ciascun progetto. Le spese ammissibili sono quelle per nuovi macchinari, impianti e attrezzature; terreni e immobili strumentali all’impresa. Si può ottenere l’agevolazione a patto di mantenere l’attività nella Zes per almeno cinque anni e di certificare le spese effettuate attraverso un soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Il credito d’imposta è cumulabile con altri aiuti di Stato e aiuti de minimis nei limiti previsti dalle normative europee.

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29 dicembre 2024 ( modifica il 29 dicembre 2024 | 07:03)

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