Liguria, Pd all’attacco: nel mirino manovra, fondi Terzo Valico e gestione regionale rifiuti

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Il Pd ligure, per voce di tre suoi esponenti di alto livello come Valentina Ghio (deputato e vicepresidente del gruppo parlamentare), Davide Natale (segretario regionale) e Armando Sanna (capogruppo in consiglio regionale) critica il governo nazionale e quello regionale sui temi della manovra, dei fondi per il terzo valico e della gestione rifiuti.

Valentina Ghio e il Terzo Valico – “Ancora un inciampo sul Terzo Valico che evidenzia il pressappochismo del Governo e del Ministero dei Trasporti, che non sono stati in grado di dare in manovra di bilancio le risposte necessarie ai territori e ai cittadini. Salvini non è stato in grado di trovare soluzioni per il completamento di un’opera strategica e fondamentale per lo sviluppo e i collegamenti della Liguria, che ha già subito numerosi ritardi e intoppi che hanno creato grandi incertezze sui tempi di realizzazione”. Così la vicepresidente Pd alla Camera e componente Commissione Trasporti Valentina Ghio alla notizia del rischio blocco lavori del Terzo Valico a gennaio per la mancata proroga del decreto Asset. “Così dopo il taglio in manovra dei 13 milioni di euro a partire dal 2025 per la riqualificazione urbana dei quartieri di Certosa e del Campasso, la mancata proroga del Decreto Asset crea una problematica, a detta degli stessi consorzi che realizzano l’opera, insormontabile per la prosecuzione dei lavori. Ho predisposto un’interrogazione al Ministero – scrive Ghio – che depositerò nelle prossime ore, perché riferisca su come intende muoversi per evitare che a gennaio vengano interrotti i lavori così come preannunciato. Siamo di fronte a una manovra finanziaria senza visione e adeguato sostegno ai temi prioritari, che abbandona al suo destino il trasporto pubblico locale e temi strategici per la Liguria come dimostra il taglio a diversi interventi a infrastrutture portuali, che abbiamo chiesto di ripristinare con emendamenti respinti dal Governo e non trova le soluzioni necessarie alla prosecuzione delle opere fondamentali per la nostra regione, preferendo assegnare le risorse a disposizione all’incremento dei fondi per il ponte sullo Stretto di Messina”.

Armando Sanna e la manovra del governo Meloni – “Si sono presentati come quelli dalla parte dei deboli e invece saranno proprio i più deboli a essere le vittime della manovra del governo Meloni. Le persone avranno ancora più difficoltà a curarsi e i salari continueranno a essere bassi. Solo a gennaio sono previsti 45 scioperi, un numero che dà il metro di quanto si sia riuscito a scontentare tutti. E se da un lato si investono miliardi per opere come il Ponte sullo Stretto di Messina, dall’altra parte si bloccano opere per noi fondamentali come il Terzo Valico”. Lo scrive sui social Armando Sanna capogruppo PD in Regione Liguria. “È la Liguria, infatti, la vera cenerentola di questa manovra: tagli importanti, risorse insufficienti sulla sanità, avvantaggiando quella privata ovviamente. Non si tiene minimamente conto del fatto che siamo la regione più anziana di Italia. Eppure qualche rappresentante ligure al ministero della sanità lo abbiamo, ma servono solo per gli annunci e la propaganda. Alla prova dei fatti crollano tutti. In questi giorni raccolgo poi la preoccupazione degli abitanti di Certosa sugli indennizzi per le abitazioni danneggiate dai lavori del Terzo Valico, sarebbero 3500. Con il definanziamento di 13 milioni sulla riqualificazione del quartiere rischiano di saltare. E al momento nessuna risposta chiara. Per fortuna oggi inizia il Tricapodanno, che costerà quasi un milione, come l’anno scorso, senza neanche la diretta tv nazionale su Mediaset. Sembrava impossibile fare peggio di prima, ma ci stanno riuscendo alla grande! Abbiamo il dovere di intervenire e alzare la voce. Lo faremo in aula alla ripresa dei lavori con delle interrogazioni per capire quale sarà il vero futuro della nostra regione. La Liguria non merita questo”.

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Davide Natale e la gestione dei rifiuti – “Sulla gestione dei rifiuti in Regione Liguria la confusione regna sovrana: scadenze sulla realizzazione degli impianti e la chiusura del ciclo che cambiano in continuazione; nessuna soluzione concreta, se non ‘tapulli’. Scelte inspiegabili come l’accordo triennale con il Piemonte per sopperire a un impianto che la stessa giunta dice dovrebbe arrivare in un anno e risorse spese in libertà senza un progetto chiaro e definito”. così il consigliere regionale e vicepresidente Commissione Ambiente Davide Natale, segretario Pd ligure sui rifiuti e l’annunciato accordo triennale con il Piemonte per lo smaltimento e la chiusura del ciclo. “Di fronte a questo quadro che si ripete sempre uguale a se stesso da troppo tempo, visto che non è possibile avviare un confronto costruttivo con questo centrodestra, che a parole dice di voler collaborare ma che nei fatti non avvia nessun confronto o ipotesi condivise, ci rivolgeremo subito alla Corte dei conti per avere chiarezza su come vengono spese le risorse pubbliche per far funzionare l’Agenzia regionale dei rifiuti e il sistema dei rifiuti. A gennaio chiederò una commissione per un confronto con assessorato e tecnici per avere maggiori informazioni e capire cosa sta accadendo nel settore dei rifiuti a partire da Scarpino e da Rio Marsiglia. Speriamo che l’intervento della Corte dei conti permetta di fermare lo sperpero di risorse pubbliche a cui abbiamo assistito finora. Ricordiamo che Genova è la città con la Tari più alta d’Italia. Gli errori di questo centrodestra che governa questa regione da oltre nove anni, ma che in tema di rifiuti è ferma sempre al punto di partenza, non possono essere pagati dai cittadini”.

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