ecco i requisiti e beneficiari

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Via libera dalla giunta regionale ai criteri per l‘erogazione del reddito di povertà, il sostegno “una tantum” per le famiglie meno abbienti. Voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, ha una dotazione di 30 milioni di euro.

In risposta ai numeri impietosi.salari sono bassi rispetto al resto del Paese, nel settore privato il salario medio lordo è di 16.507 euro l’anno, più di 6 mila euro in meno della media nazionale. Proprio qualche giorno fa i dati Eurostat ci hanno comunicato come la Sicilia sia tre le regioni a più alto rischio di povertà di tutta Europa.

Il 30% degli 865.968 lavoratori ha salari sotto i 10 mila euro, solo 206.696 siciliani hanno un contratto a tempo indeterminato. Sono sempre più basse le retribuzioni dei giovani e delle donne, quest’ultime spesso soggette a part time involontario e a lavoro discontinuo.

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E ancora, sono basse anche le pensioni, l’importo medio è pari a 1.039 euro mensili. Il 63% degli assegni è al di sotto dei mille euro mensili e il 65% di questi è percepito da donne.

Come abbiamo visto (clicca qui) la Sicilia è ancora ‘maglia nera’ per le persone a rischio povertà. 

Dalla povertà economica a quella alimentare, fino a quella educativa che portano sempre più persone fuori dalla propria terra. Crescono e preoccupano sempre di più i dati che emergono soprattutto negli ultimi anni in Sicilia. L’Isola, ormai laureata in record negativi, deve far fronte quotidianamente a emergenze alle quali sembra a stento riuscire a trovare risposte.

Nuccia Albano

La Regione sta implementando una serie di misure destinate a combattere la povertà e a sostenere le famiglie in difficoltà“, afferma l’assessore alla Famiglia, Nuccia Albano.

Questi interventi, voluti dal governo Schifani, fanno parte di una strategia più ampia che è volta a promuovere il benessere sociale e a garantire un supporto concreto alle persone vulnerabili. “Attraverso politiche attive vogliamo offrire opportunità di inclusione sociale e migliorare le condizioni di vita delle tante famiglie fragili siciliane“.

Nella giornata di oggi sono state stabilite le modalità concrete per l’accesso a una misura che va incontro ai cittadini più in difficoltà per consentire loro di vivere dignitosamente. “La solidarietà è un valore in cui crediamo fermamente e che si realizza attraverso provvedimenti efficaci e mirati“, queste le parole del presidente Schifani. Il governo vuole aiutare chi sta peggio e non lasciare nessuno indietro.
Un provvedimento, questo, che consente di aiutare le famiglie attraverso requisiti stringenti che intervengono nelle situazioni di maggiori criticità.

Renato Schifani

Il contributo avrà di conseguenza anche una ricaduta positiva per la società, perché i beneficiari saranno chiamati a svolgere attività utili alla comunità. “Pubblicheremo il decreto in tempi estremamente brevi e faremo in modo di rendere snelle e celeri tutte le procedure, affinché le famiglie ricevano il beneficio al più presto“, conclude il presidente.

Il requisito principale, oltre a quello della residenza, è quello reddituale. La misura è rivolta, infatti, a coloro i quali nell’anno 2023 non superano l’Isee di 5 mila euro.

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Verrà poi stilata una graduatoria in base al punteggio assegnato alla famiglia richiedente, il contributo economico sarà erogato secondo delle fasce, 5.000 euro oltre i 30 punti, 3.500 euro fino a 30 punti e 2.500 euro fino a 20 punti.

Il punteggio massimo di 10 punti sarà dato a chi ha un Isee tra 0 e 1.500 euro, fino 3.500 euro verranno assegnati 8 punti, mentre 6 a chi ha un Isee fino a 5.000 euro. Altri punti verranno erogati in base alla situazione familiare, ovvero, 1 punto per ogni componente, fino a un massimo di 9 punti per famiglie oltre gli 8 componenti. Due punti aggiuntivi saranno dati per ogni figlio minorenne. Vivere in affitto varrà altri 5 punti, mentre 8 punti andranno a chi vive una condizione di disagio sociale come essere ragazza madre, donna vittima di violenza o vedova con figli. A parità di punteggio sarà preferito il nucleo familiare con più figli minori, nel caso di ulteriore parità sarà preferito il nucleo familiare con disagio sociale.

I beneficiari del fondo saranno destinati ad attività socialmente utili, tenuto conto del loro stato psicofisico, in base ad intese con i Comuni di residenza. Lo svolgimento di queste prestazioni non determinerà l’instaurazione di alcun rapporto di lavoro subordinato o di pubblico impiego.

Infine, i criteri saranno fissati attraverso un decreto del presidente della Regione che verrà emanato nei prossimi giorni. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali provvederà alla pubblicazione dell’avviso, mentre sarà l’Irfis a erogare le somme.



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