di Michela Proietti
L’ex modella e lo scrittore raccontano in un libro questa età della vita: «Chiamiamola vecchia, ma è nuova se pensi a quanto succede al corpo»
L’esperimento è riuscito: Erri De Luca – scrittore, poeta, giornalista, militante politico – e Ines de la Fressange, stilista, modella, musa di Karl Lagerfeld, scrittrice e imprenditrice. Lui 74 anni, lei 67. Amici non di lunga data, presentati da un’amica comune, insieme hanno riversato in un libro le loro riflessioni sulla vecchiaia: è nato così L’età sperimentale, edito da Feltrinelli, che già dal titolo parla di una scommessa.
«Sperimentale perché nessuna generazione prima della mia è stata vecchia in un formato così numeroso» racconta a 7 Erri De Luca. «In un secolo l’età media italiana è raddoppiata, grazie a progressi della medicina, a una finalmente sufficiente alimentazione, al fatto che non siamo stati decimati da nessuna guerra. Queste novità ci rendono demograficamente un esperimento. Poi c’entra il fatto che bisogna inventarsi questa nuova età. Chiamiamola vecchia, ma quando succede al corpo è nuova del tutto».
L’incontro con Ines ha significato proprio questo. «È amica mia e di Paola Porrini, che presiede la fondazione che porta il mio nome. Succede di fondare amicizie nuove in età avanzata. Serviva la sua voce in questa mia solitaria età sperimentale. Me l’ha offerta. È stata generosa e leale la sua condivisione di un argomento, l’età, che disturba le donne». Un dialogo a due che è la prosecuzione di un filmato omonimo che De Luca ha girato prima di scrivere il libro. «Io ed Erri abbiamo solo 7 anni di differenza» osserva Ines. «A 70 anni non mi immagino così diversa, qualche ruga in più. Invecchiando bisogna decidere: o ti amareggi, criticando tutto ciò che è nuovo, diventando nostalgico ed egocentrico, oppure pensi di essere una persona con esperienza, con empatia acquisita e che vuole conservare una sorta di entusiasta giovinezza».
«Sperimentale perché nessuna generazione prima della mia è stata vecchia in un formato così numeroso» racconta a 7 Erri De Luca. «In un secolo l’età media italiana è raddoppiata, grazie a progressi della medicina, a una finalmente sufficiente alimentazione, al fatto che non siamo stati decimati da nessuna guerra. Queste novità ci rendono demograficamente un esperimento. Poi c’entra il fatto che bisogna inventarsi questa nuova età. Chiamiamola vecchia, ma quando succede al corpo è nuova del tutto».
L’incontro con Ines ha significato proprio questo. «È amica mia e di Paola Porrini, che presiede la fondazione che porta il mio nome. Succede di fondare amicizie nuove in età avanzata. Serviva la sua voce in questa mia solitaria età sperimentale. Me l’ha offerta. È stata generosa e leale la sua condivisione di un argomento, l’età, che disturba le donne». Un dialogo a due che è la prosecuzione di un filmato omonimo che De Luca ha girato prima di scrivere il libro. «Io ed Erri abbiamo solo 7 anni di differenza» osserva Ines. «A 70 anni non mi immagino così diversa, qualche ruga in più. Invecchiando bisogna decidere: o ti amareggi, criticando tutto ciò che è nuovo, diventando nostalgico ed egocentrico, oppure pensi di essere una persona con esperienza, con empatia acquisita e che vuole conservare una sorta di entusiasta giovinezza».
Che cosa significa invecchiare?
De la Fressange: «Vecchio è quando accetti di non essere più giovane, ti accorgi anche che il tuo modo di vedere le cose è cambiato ed evoluto. Vecchio è quando capisci che le persone che sembrano vecchie hanno la tua stessa età».
De Luca: «Da ragazzo non la immaginavo. Ora che sperimento la vecchiaia mi accorgo che è addirittura opposta a quella di chi mi ha preceduto. Non è saggia la mia, non s’imbacucca in difesa dal suo inverno».
Come si affronta lo sbiadimento della bellezza e della forza?
De Luca: «Alleno il corpo tutto i giorni, più di quanto facevo dieci anni fa. Mi accorgo che ne ha più bisogno adesso e che risponde con un misterioso entusiasmo alle sollecitazioni. Il fatto è che non è una statuina da tenere incartata, è una macchina antica selezionata da migliaia di generazioni, fatta per consumare energia. Quella che non si usa in giornata, non resta in magazzino, invece va a male. Come la manna nel deserto: se non consumata nel giorno, poi era da buttare».
De la Fressange: «L’ho già affrontato! Non posso dire che sia una gioia svegliarsi ogni mattina con l’aria stanca anche se hai dormito 8 ore, ma ad una certa età apprezzi innanzitutto di essere in salute. Anche la gratitudine è una qualità che si impara».
È stato faticoso scrivere di età e vecchiaia dopo aver sempre parlato di moda, bellezza e stile?
De la Fressange: «Lo trovate meno glamour? La bellezza, la moda e lo stile sono temi della vecchiaia. Marchi, aziende di cosmetici e media si rendono conto che sempre più donne hanno bisogno di prodotti in cui identificarsi. Quando dico che ho 67 anni non ci credo quasi, ma preferisco pensare alle mie fantastiche figlie, al mio lavoro, a come e quando riuscirò a vedere i miei amici o a dedicarmi alla mia nuova passione: la ceramica. Ci sono molte cose che ho conservato della mia giovinezza: il gusto di comprare vestiti nuovi, leggere libri, ridere con il mio compagno. Anche se non posso dire di essere quella dei miei 20 anni, spesso dimentico di essere un vecchia signora!».
De Luca: «Nel filmato L’età sperimentale, che ho girato prima di scrivere il libro dico alla fine che considero questo il mio tempo migliore, in cui sono più lucido, preciso, calmo. Nel filmato c’è una mia scalata solitaria senza corda su una parete di 200 metri. È il mio esempio di uso selvatico della vecchiaia. Non scrivo il prontuario per il suo uso, racconto la mia invenzione personale della grandiosa novità di invecchiare».
La morte fa paura?
De Luca: «La morte l’ho avuta addosso in vari momenti e non c’entrava il sentimento della paura. Piuttosto, una rabbia per non poter concludere qualcosa. Oggi non ho niente da concludere. L’Aldilà non me l’aspetto, mi tengo l’aldiqua finché ce n’è».
De la Fressange: «Non ho paura della morte, della malattia sì. Credo che siamo come una tv: il programma non appartiene all’oggetto quindi quando morirò sarà come quando mi taglierò i capelli, non mi interessa dove li metterà il parrucchiere. Solo che temo di non aver fatto abbastanza per gli altri quindi spero di avere ancora tempo per farlo».
Ines lei ha appena perso suo padre. Come ha affrontato il lutto?
«Papà è mancato a 92 anni, fino a non molto tempo fa guidavamo la sua barca a vela senza marinaio. Per tutta la vita non ha mai avuto pregiudizi, ha sempre manifestato interesse per tutti i tipi di persone, con molto senso dell’umorismo. In questi ultimi anni abbiamo parlato molto di persone che sono tornate dalle rianimazioni e hanno vissuto esperienze incredibili molto simili tra loro (si chiama NDE, esperienza di premorte). Si possono vedere più testimonianze su YouTube. C’era un legame tra noi, anche nel credere che ci fosse vita dopo la morte».
Catherine Deneuve ha detto che dopo i 50 anni quando entri in una stanza nessuno si volta più a guardarti. Succede davvero?
De la Fressange: «La Deneuve? La inviterò alla prossima presentazione alla stampa di Roger Vivier dove viene sempre e vedrà tutta l’ammirazione che suscita! Forse il rispetto che impone non farà fischiare la gente per strada… Per le altre donne dipende: ho un’amica che ha appena iniziato una nuova storia d’amore e ha più di 70 anni. Forse a questa età non stai cercando un’avventura solo per la notte, ma tutto è possibile!».
Cosa fa invecchiare le persone? Cosa le mantiene giovani?
De la Fressange: «Per le donne direi troppi gioielli, troppi brand di lusso tutti insieme e soprattutto essere cattive, lamentarsi, fare pettegolezzi, avere paura degli altri. Si è giovani quando si continuano a fare progetti, ascoltare musica, vedere gli amici e ad avere un atteggiamento disinvolto con gli altri e nel modo in cui ti vesti».
Stare con i giovani è un antidoto alla vecchiaia?
De la Fressange: «Certo, è obbligatorio non avere paura delle cose nuove come i social media o delle nuove persone. Anche vedere i giovani è un indizio di buon invecchiamento. E personalmente vado ovunque con la mia bici!».
De Luca: «Anni fa sono andato in tour con mia nipote Aurora. Ma è successo molto tempo fa. Oggi guardo i pochi profetici giovani in lotta non violenta per il clima. Più che i giovani mi riguardano le loro ragioni».
Cosa c’è di bello nell’invecchiare?
De la Fressange: «Finalmente hai meno paura di invecchiare, le persone si fidano più facilmente di te sul lavoro grazie alla tua esperienza, puoi aiutare i giovani solo dicendo loro che sono dotati e che possono avere successo. Sono meno timida e non mi preoccupo di cosa penseranno di me. Preferisco chiedermi chi amo piuttosto che chiedermi chi ho sedotto».
Erri anche la vecchiaia può essere rivoluzionaria?
«Nel mio caso si tratta di restare leale con le ragioni di miltante rivoluzionario della mia gioventù. Credo di essere un suo seguito solitario senza piu comunità intorno. Un poeta greco ha scritto: “Ti si è rotto l’aquilone? Lo spago, tienilo”. Conservo lo spago».
Si parla molto di longevità e ricerca sul restare giovani. È la nuova frontiera del business?
De la Fressange: «Star bene certo è importante. Ma non desidero particolarmente vivere fino a 120 anni come tutti questi miliardari americani pronti a dare molto per la ricerca».
Esiste la parità di genere nell’invecchiare?
De la Fressange: «Nella domanda ho la sensazione che ci sia la risposta (ride). Se ti dico che un mio amico maschio aspetta un bambino con sua moglie, non sono sicura che immaginereste che la moglie abbia la stessa età. Ma ho visto uomini in tv essere molto più giovani di me e avere pensieri politici totalmente preistorici!».
Monsignor Paglia si è pronunciato contro la vecchiaia in Rsa.
De Luca: «Se scelta dalla persona è giusta, se imposta per negligenza da figli è ospizio forzato, condanna comminata senza diritto alla difesa».
Ines nel libro dice che i vecchi si vestono da giovani ma i giovani li riconoscono lo stesso.
De la Fressange: «Ormai a qualunque età si può andare ovunque con look più casual. Gli anziani di oggi sono finalmente quelli che erano a Woodstock! La minigonna a 80 anni? No. Ma anche alcune persone a 30 anni non dovrebbero indossarla».
CHI SONO
INES DE LA FRESSANGE
Nata a Gassin, in Francia, l’11 agosto 1957, è stata una delle modelle più importanti degli anni Ottanta, musa dello stilista tedesco Karl Lagerfeld e per un decennio volto di Chanel. È ambasciatrice del marchio di accessori di lusso Roger Vivier e scrittrice: il suo La parigina. Guida allo chic ha avuto un grande successo, anche internazionale.
ERRI DE LUCA
Nato a Napoli il 20 maggio 1950. L’esordio letterario avviene nel 1989, a quasi 40 anni, con Non ora, non qui, in cui rievoca la sua infanzia e che ottiene grande successo. Appassionato di montagna e di scalate, in gioventù ha fatto parte di Lotta Continua, per poi lasciare la militanza politica nel 1976. Fra i suoi libri più conosciuti:
Il peso della farfalla, In nome della madre, Montedidio,
I pesci non chiudono gli occhi, tutti Feltrinelli.
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