PER IL LAVORO, IL 2025 INIZIA IN UN CONTESTO MOLTO COMPLICATO – CafeTV24

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Un contesto internazionale di totale incertezza per l’Europa -dovuto all’aggressione della Russia all’Ucraina e le crisi mediorientali che bloccano la rotta commerciale attraverso il Mar Rosso-; le scelte politiche sbagliate che hanno esposto l’industria automobilistica europea alla concorrenza sleale cinese; le politiche nazionali che continuano a mantenere i salari bassi rispetto agli altri grandi paesi Ue, come unico strumento per governare la produttività; l’aumento a livello del Friuli Venezia Giulia del 20% degli ammortizzatori sociali nel 2024 (esclusi gli artigiani).
Sono i segni che il 2025 per il mondo del lavoro non inizia sotto un cielo fortunato, evidenzia il segretario generale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matto Zorn, facendo il ‘punto nave’ al passaggio dell’anno.
La UIL regionale saluta l’impegno mostrato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per ‘tamponare’ la povertà, con il contributo regionale alle pensioni minime che nel 2025 diventerà strutturale -come evidenzia il governatore Massimiliano Fedriga-, e gli incentivi alle imprese annunciati dall’assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, per assunzioni e la stabilizzazione di giovani, lavoratrici e lavoratori, e per la contrattazione di secondo livello. Una risposta concreta alle richieste dei sindacati, sottolinea Zorn, pur con il limite della competenza regionale. In Friuli Venezia Giulia inoltre osserviamo una diminuzione del gender gap, sceso sotto il 10% (29,5% il dato nazionale), ma questo perché siamo prossimi alla piena occupazione. Mancando i giovani (che continuano a fuggire all’estero), siamo al punto che si assume chi rimane, le donne: effetto positivo di un contesto preoccupante.
E soprattutto a livello nazionale continua a crescere la precarietà: l’80% dei nuovi rapporti di lavoro è temporaneo, il 15,8% sono contratti a tempo indeterminato e apprendistato. E qui si innesta poi l’inflazione, che continua a mettere il segno negativo sulla crescita del potere d’acquisto dei salari. Nell’ultima manovra Finanziaria, purtroppo il governo non ha convinto: non c’è una vera riduzione delle tasse sul lavoro; ridicolo l’aumento delle pensioni minime di 2 euro; tagliate numerose detrazioni; si prosegue a ‘graziare’ gli evasori con i concordati nonostante si siano dimostrati inefficaci. Non c’è purtroppo un impegno per favorire la contrattazione, né per il rinnovo dei contratti (con la detassazione degli aumenti), quando servirebbe invece uno strumento legislativo a sostegno della contrattazione, per arrivare ad un nuovo modello contrattuale.
In Friuli Venezia Giulia, continua il segretario UIL, sono numerose le crisi che mettono a rischio tanti posti di lavoro, nell’industria, il settore economico che di più contribuisce alla ricchezza del Paese e delle famiglie. Electrolux, Flex, Tirso, e ancora Wartsila, e tutta la filiera dell’automotive, quasi esclusivamente legata alle case tedesche azzoppate dalla improvvida scelta europea di scommettere tutto sull’elettrico in così breve tempo. Il lavoro di queste industrie va assolutamente protetto, con ammortizzatori sociali ad-hoc, sottolinea Zorn, e vanno investite nuove risorse nella ricerca e sviluppo sul territorio per contrastare lo strapotere della Cina nell’elettrificazione. E’ oramai evidente che i lavoratori tecnicamente specializzati dell’industria sono un bene ambìto, facile da perdere e molto difficile da costruire: vanno quindi salvaguardati a ogni costo.
L’esempio di come i lavoratori specializzati possono essere dispersi lo abbiamo nella sanità: nella finanziaria regionale e nazionale vengono spese nuove ingenti risorse finanziarie, che purtroppo raramente arrivano a migliorare la situazione economica e lavorativa di infermieri, tecnici sanitari e medici, che dai tempi della pandemia continuano a rimanere sotto organico. Nel 2025 la sanità va riorganizzata immettendo forze nuove, che permettano ai lavoratori già nel sistema di tornare a godere pienamente dei loro diritti (permessi, ferie); vanno pensate nuove e più numerose specializzazioni e migliorati i servizi, potenziando la medicina territoriale. Ma soprattutto, i lavoratori della sanità vanno pagati di più, per arrestare la loro fuga all’estero o nel privato.
Oltre ai salari adeguati ai tempi e ai livelli europei, conclude il segretario regionale UIL, per il 2025 si chiede anche un maggiore impegno per la sicurezza e la qualità del lavoro. La prima soprattutto nell’edilizia, dove serve un notevole potenziamento delle ispezioni nei cantieri, vista la forte presenza di lavoratori stranieri, non sempre trasparente. La seconda nel turismo, settore su cui il Friuli Venezia Giulia scommette sempre più fortemente per promuoversi, eppure caratterizzato da una forza lavoro fragile, precaria, e mal pagata: a queste condizioni, il settore non può contribuire alla crescita del territorio.



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