ROVIGO – “Qual è il mio obiettivo principale per lo Sport Polesano? Riuscire a far capire alle Società Sportive e alle Amministrazioni Pubbliche che il futuro dello sport si basa su una semplice moltiplicazione: ‘sport x sociale x cultura’, per generare anche turismo”.
Ha le idee chiare il Delegato Provinciale del Coni Rovigo Lucio Taschin sul cambio di paradigma necessario a garantire una crescita dello sport polesano.
“E’ vero – afferma Taschin – A me piace innovare e sperimentare ma la frase più pericolosa che sento dire in giro è ‘qui si è sempre fatto così’. Nell’ultima riuscita convention con gli amministratori pubblici il messaggio è stato chiaro: bisogna che la politica si sieda allo stesso tavolo del mondo dello sport per progettare insieme nuove strade, più concrete, più performanti, per fare davvero la differenza.”
Che significato ha avuto la convention tenutasi a Palazzo Roncale con Roberto Ghiretti?
“Di altissimo livello. Nel 2025 anche il nuovo Prefetto Franca Tancredi sarà dei nostri. Con Lei ci occuperemo a gennaio di legalità nelle scuole e non è escluso che la partnership con la Prefettura tocchi anche altre strade. Ci tengo moltissimo che lo Sport venga percepito come un grande motore di sviluppo di una comunità. Lo sento dire troppe poche volte nei vari consigli comunali, ma conto a breve che anche in quelle sedi gli amministratori chiamino a raccolta le Associazioni Sportive Dilettantistiche per iniziare o riavviare percorsi comuni”.
Passando ad un bilancio delle attività del Coni Rovigo, come giudica il 2024?
“In genere sono sempre molto esigente con me stesso ma proprio in questi giorni ho ricontrollato il programma che insieme ai fiduciari provinciali e alla presenza del Presidente del Coni Regionale Dino Ponchio abbiamo scritto. Ebbene, su 14 azioni scritte e pensate ben 12 sono state totalmente realizzate e direi anche con buon successo. Per me vuol dire tanto. E’ possibile pensare a programmi che non siano solo slogan, bensì azioni concrete che servano alla nostra comunità sportiva”.
Facciamo qualche esempio?
“Parto dalla recente Cerimonia delle benemerenze regionale svoltasi al Teatro Sociale di Rovigo. La fiducia avuta dal Coni Regionale è stata ampiamente ripagata dall’organizzazione, dalla splendida location e dal clima che si è respirato alla presenza di tantissime autorità tra cui il Presidente Nazionale del Coni Giovanni Malagò. A settembre il Festival dello Sport è stato un esempio di integrazione tra sport e sociale. Vi sono state davvero tante persone nelle piazze rodigine, molte discipline presenti, una grande visibilità dello sport grazie alla Regione del Veneto e alla fiducia che ha avuto l’assessore Cristiano Corazzari nel finanziare per tutte le province eventi del genere”.
L’attività del Coni Rovigo non si ferma però qui.
“Il nostro è un lavoro di squadra. Dalla sede regionale, dal Presidente Ponchio, dalla Scuola Regionale dello Sport godiamo della massima stima e fiducia. Questo ci consente di avere uno dei migliori indicatori regionali per i Centri di Avviamento allo Sport e per gli Educamp. Ma ci siamo occupati anche di relazioni con le scuole, di promuovere gli sportelli del Coni Regionale su 5 tematiche fondamentali come fisco, alimentazione, psicologia, bandi e finanziamenti e impiantistica, di formazione per il mondo sportivo, soprattutto sulla tanto criticata riforma dello sport. Abbiamo portato ad Adria per la prima volta la ‘Giornata Nazionale dello Sport’. Abbiamo parlato di impiantistica sportiva soprattutto con le amministrazioni locali, collaborato, soprattutto con il Panathlon Rovigo, per la creazione di eventi per i giovani. Ma soprattutto ci siamo stati! Siamo sempre al fianco dello sport polesano per poterlo farlo crescere come merita”.
Fondamentale è il rapporto con la Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
“Non è solo fondamentale, è preziosissimo. Il bando ‘Sportivamente’ è unico in Italia. Ci sono risorse vere messe a disposizione da chi ha capito che lo sport va aiutato per davvero, non solo a parole. E il fatto che la Fondazione riponga fiducia nel Coni come suo interlocutore principale per noi è un grandissimo onore”.
Nel 2025 il Coni va alle elezioni anche in Veneto.
“Attendiamo che il Presidente Ponchio sciolga le riserve per il rinnovo del suo mandato e poi valuteremo insieme cosa fare. La cosa più importante è che lo Sport rimanga un argomento importante nella vita nostra e delle decisioni degli amministratori. Ricordo sempre che in Italia al momento il sistema è al rovescio: è ora di dar corpo, in maniera concreta e tangibile, all’introduzione dell’articolo della Costituzione che riconosce lo Sport come valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Dalle parole ora è tempo di passare ai fatti”.
Quale sarebbe secondo Lei un primo passo importante in questa direzione?
“Più finanziamenti nell’impiantistica sportiva. Tanti soldi. Ma dati in maniera oculata, perché non dobbiamo fare cattedrali nel deserto ma favorire l’impiantistica scolastica, che incide anche indirettamente sul mondo sportivo tradizionale, e impianti sportivi che si possano definire ‘integrati’. Dobbiamo agire con molta attenzione perché il calo della natalità, anche con riferimento allo sport, va valutato con attenzione. E, infine, favorire l’inclusione facendo crescere la sensibilità nei club dove si pratica lo sport ‘normodotato’”.
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