Rifiutare la guerra e sposare il perdono

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Non ci impressioniamo più, proviamo dispiacere per le brutalità che accadono in questo mondo per qualche manciata di secondi per poi tornare a pensare a noi, ai nostri problemi quotidiani e alle nostre piccole guerre che amiamo fare nei diversi ambienti in cui ci troviamo: lavoro, casa, relazioni, sport. Siamo spesso bombardati da linguaggi violenti che piano piano entrano nelle nostre coscienze e ci fanno chiudere nei nostri appartamenti spaventati da quello che succede fuori, ci chiudiamo dentro ad una pace apparente della quale ci siamo accontentati, ciechi, di fronte al deserto che ci circonda. È inutile dire come i conflitti del mondo aumentino invece che diminuire e con loro le terribili conseguenze che questi portano e da sempre arricchiscono chi, con le guerre, ci fa i soldi.

La nostra Costituzione

Nonostante l’art. 11 della nostra Costituzione («L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo»), i dati che riporta «Il Sole 24 Ore» ci mettono al sesto posto nella produzione e vendita di armi dopo Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Eppure c’è chi cammina controcorrente. Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2025, intitolato «Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace», è un potente invito alla riflessione e all’azione. In un’epoca segnata da divisioni e conflitti, ci esorta a riscoprire il valore della pace. Il Papa invita a un cambiamento culturale profondo. «Il perdono – afferma il Pontefice – è l’unico strumento capace di spezzare le catene della vendetta e di aprire la strada alla riconciliazione vera». Come spesso accade Papa Francesco ci riporta ad un piano molto pratico soffermandosi su alcuni temi che da anni compaiono nelle agende delle grandi potenze mondiali provando a suggerire alcune possibili soluzioni per promuovere una pace globale.

Condono del debito estero dei Paesi più poveri, l’abolizione universale della pena di morte, la destinazione di una percentuale delle spese militari a un fondo mondiale per eliminare la fame. Il messaggio evidenzia che non può esserci pace senza giustizia. Le disuguaglianze economiche, sociali e ambientali alimentano conflitti e divisioni. Sembrano temi molto grandi e lontani ma la pace è in realtà qualcosa che ci riguarda da vicino

Condono del debito estero dei Paesi più poveri, l’abolizione universale della pena di morte, la destinazione di una percentuale delle spese militari a un fondo mondiale per eliminare la fame. Il messaggio evidenzia che non può esserci pace senza giustizia. Le disuguaglianze economiche, sociali e ambientali alimentano conflitti e divisioni. Sembrano temi molto grandi e lontani ma la pace è in realtà qualcosa che ci riguarda da vicino. Proprio perché la pace deve rimandare a un concetto di integralità, non è solo riconducibile ad una assenza di conflitto ma è un desiderio di vita auspicabile ed investe la vita delle persone a tutto tondo, in tutti gli aspetti della nostra quotidianità: economia, ambiente e lavoro. «Aprirsi al mondo» è una espressione che risuona all’interno del mondo economico e finanziario per indicare una apertura dei mercati, investendo in qualsiasi paese senza scrupoli e vincoli. Unifichiamo il mondo ma dividiamo le persone. Si privilegiano gli interessi individuali o di pochi a discapito di quelli collettivi.

Prendersi cura del mondo

Prendersi cura del mondo significa prendersi cura anche di sè stessi ma abbiamo bisogno di una «Casa Comune» che stiamo distruggendo. Le risorse stanno venendo meno ma noi continuiamo ad abusarne. Ed infine il lavoro con la sua ossessione alla riduzione dei costi allargando così i confini della povertà alle persone che lavorano ma non hanno uno stipendio adeguato per potersi «concedere» una vita. La qualità del lavoro: come sto sul mio luogo di lavoro? Che tipo di relazioni vivo? Come vivo il mio lavoro? Sono solo piccole suggestioni di come anche la nostra quotidianità sia lacerata da conflitti e disuguaglianze più o meno gravi. Possiamo però adottare strumenti di pace che possono cambiare le cose. Seguendo l’invito di Papa Francesco, possiamo lavorare insieme per costruire un futuro di pace e solidarietà, basato sul perdono, sulla giustizia e sulla cura reciproca.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi