Per il 2025 c’è un ricco piano di aiuti alle imprese che fanno innovazione e investono in tecnologie avanzate Industria 4.0 e Transizone 5.0. Per accedere è importante prestare attenzione ai requisiti e alle istruzioni.
Alle risorse previste dal decreto legge 19 del 2024 si aggiungono quelle dell’Ires premiale introdotta dalla legge di Bilancio 2025. Le imprese, inoltre possono continuare ad accedere alla Nuova Sabatini, misura strutturale del nostro ordinamento.
Vediamo nel dettaglio gli aiuti alle imprese previsti per il 2025 per gli investimenti in nuove tecnologie.
Aiuti alle imprese con la Mini-Ires o Ires premiale per le imprese che investono
La misura di più recente introduzione è la Mini Ires o Ires Premiale, inserita nella legge di Bilancio per il 2025, prevede la riduzione dell’aliquota fiscale Ires dal 24% al 20% per le imprese che investono almeno l’80% degli utili in innovazione. L’Ires premiale è un incentivo per le aziende che investono in tecnologie 4.0 e 5.0.
La riduzione dell’aliquota viene concessa a condizione che:
- almeno l’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 sia accantonata ad apposita riserva;
- un ammontare non inferiore al 30% degli utili accantonati sia destinato in investimenti per acquisto, locazione finanziaria (leasing) per beni strumentali destinati ad aziende ubicate nel territorio dello Stato italiano che rientrino nelle definizioni di Industria 4.0 (sistemi di gestione computerizzati, dispositivi che migliorano la sicurezza etc.) e Transizione 5.0 (beni immateriali come software che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, impianti da fonti innovabili etc.).
Beneficiari degli aiuti alle imprese 2025
Il decreto legge 19 del 2024 prevede un nuovo piano di aiuti alle imprese, nell’ambito delle risorse Pnrr, al fine di agevolare l’innovazione tecnologica e la transizione verso una produttività con un dispendio energetico inferiore.
I nuovi aiuti alle imprese sono erogati sottoforma di credito di imposta e consentono di recuperare parte della spesa sostenuta per sistemi innovativi di risparmio energetico.
L’articolo 38 del decreto legge 19 del 2024 prevede un credito d’imposta in favore di imprese residenti nel territorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.
Sono escluse dal beneficio le imprese:
- in stato di liquidazione volontaria;
- fallimento;
- liquidazione coatta amministrativa;
- concordato preventivo senza continuità aziendale;
- sottoposte ad altre procedure concorsuali;
- sono escluse le imprese che abbiano una di tali procedure aperte;
- infine, le imprese destinatarie di sanzioni interdittive.
L’ammissione agli aiuti alle imprese 2025 è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e al rilascio del Durc (documento unico regolarità contributiva).
Aiuti alle imprese 2025, in cosa consistono
Quali investimenti possono accedere al credito d’imposta per il piano di transizione 5.0? A dettare le regole è l’articolo 38 del decreto-legge 19 del 2024:
- investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale. Vi rientrano software, sistemi e piattaforme applicazioni per il controllo e monitoraggio degli impianti al fine di verificare i consumi energetici;
- sistemi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili;
- spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati.
Si possono ottenere in benefici fiscali per gli investimenti effettuati nel 2024 e 2025.
A quanto ammontano gli aiuti alle imprese 2025?
Gli aiuti alle imprese 2025 consentono di avere un credito d’imposta corrispondente a una percentuale della spesa. L’ammontare del credito riconosciuto dipende dall’importo speso e dal grado di efficientamento energetico raggiunto. In particolare spetta:
- 35% del costo sostenuto per una spesa fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% per la quota di spesa eccedente 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% per la spesa eccedente i 10 milioni di euro e fino a 50 milioni.
Il limite massimo di spesa ammessa al beneficio è di 50 milioni di euro.
Tali percentuali sono aumentate rispettivamente al:
- 40%, 20% e 10% per riduzione dei consumi fino al 6%;
- 45%, 25% e 15% nel caso in cui dall’investimento derivi una riduzione dei consumi almeno al 10%.
Come presentare la domanda per accedere agli aiuti impresa 2025 per transizione 5.0
L’articolo 38 del decreto legge 19 del 2024 prevede che il Ministero delle Imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, sentito il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, adotti entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il decreto attuativo delle misure in oggetto, delinea però le regole generali.
La prima prima cosa da sottolineare è che le imprese che vogliono accedere agli aiuti sottoforma di compensazione del credito d’imposta devono richiedere certificazioni sulle prestazioni energetiche ex ante, quindi prima degli investimenti, ed ex post.
In questo modo è possibile valutare l’ effettiva riduzione dell’impatto inquinante dell’impresa.
In secondo luogo la domanda per accedere ai fondi deve essere presentata telematicamente attraverso il GSE, Gestore dei Servizi Energetici che, a sua volta, dopo aver vagliato la documentazione allegata trasmette al Ministero delle Imprese l’elenco delle imprese che rispettano i requisiti.
Il GSE trasmette all’ Agenzia delle Entrate l’elenco dei crediti ammessi in compensazione. Trascorsi 5 giorni da tale comunicazione le imprese possono usare con il modello F24 i crediti in compensazione. La comunicazione all’Agenzia delle Entrate deve avvenire entro il 31 dicembre 2025. I crediti non utilizzati entro tale data, possono essere utilizzati in 5 rate annuali di uguale importo.
Aiuti alle imprese con la Nuova Sabatini 2025
Per le imprese che fanno innovazione ci sono gli incentivi della Nuova Sabatini. Si tratta di una misura strutturale che premia le imprese che investono in beni strumentali. In questo caso le imprese possono ottenere finanziamenti agevolati e un contributo in conto impianti da parte del Ministero delle Imprese e del made in Italy pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari
- 3,575% per gli investimenti 4.0
- 3,575% per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).
I beni per i quali è possibile ottenere l’agevolazione sono quelli inseriti nel piano Industria 4.0, Transizione 5.0 e Investimenti green.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link