Il progetto innovativo dovrà essere realizzato dal vincitore della gara. Si tratta di un investimento da 9,2 miliardi di euro
«Abbiamo progettato oggi la mobilità di domani». Con questo slogan la società Autostrada del Brennero aveva presentato il suo progetto per rendere la strada che collega Modena al Brennero il primo «Green Corridor» d’Europa. Questo, come ha descritto Autobrennero, porterà « alla trasformazione dell’arteria stradale da analogica a digitale, a favorire la transizione ecologica e una mobilità intermodale». Un esempio? Una strada dove le auto guidano da sole.
Ma facciamo un passo indietro per capire in cosa consiste questo progetto. Innanzitutto bisogna partire dai problemi che hanno portato a tutto questo: oltre alla necessità di creare una «Finanza di progetto» per poter esercitare il diritto di prelazione sull’eventuale bando di assegnazione, l’altra motivazione è stata la tutela dell’ecosistema e dei territori che l’arteria stradale attraversa. Questo perché Autobrennero è posseduta per l’84,75% dagli enti pubblici (a guidare con il 32,29% delle azioni il Trentino – Alto Adige e a seguire i principali soci sono le province di Trento, Bolzano, Verona, Mantova e Modena).
Prima di analizzare nello specifico il progetto bisogna parlare dei costi: si tratta di un investimento da 9,2 miliardi di euro. Due in più rispetto a quelli preventivati nel dicembre del 2022, quando il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile aveva dato il via libera al piano. Soldi che andranno a garantire la manutenzione ordinaria, il periodico risanamento e il complessivo ammodernamento dell’infrastruttura stradale.
Ma che soprattutto serviranno per realizzare 15 macro obiettivi in linea con alcuni punti per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. In sostanza, l’idea è quella di trasformare l’A22 in un’autostrada senza incidenti e ad impatto ambientale zero.
Questi obiettivi, ai quali dovrà attenersi anche un eventuale vincitore della gara diverso dalla società a maggioranza pubblica, prevedono la realizzazione di una «Smart Highway» (tramite la digitalizzazione del tratto stradale), l’intermodalità e la sinergia con i trasporti locali (il progressivo spostamento del traffico merci dalla gomma alla rotaia), la transizione ecologica (quindi sostenere modalità di mobilità green come i veicoli ad idrogeno), l’economia circolare dei rifiuti, l’uso minimo di risorse naturali per le infrastrutture, la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, la mitigazione dei quadri emissivi e delle pressioni ambientali (ridurre l’inquinamento acustico, luminoso e atmosferico), l’ecologia del paesaggio e qualità architettonica, la sicurezza e protezione della salute umana, i servizi integrati (come i parcheggi e le aree di sosta) per i viaggiatori, la promozione dei valori storico-culturali, la manutenzione e l’ammodernamento, l’nnovazione, la ricerca e lo sviluppo, la sicurezza dei lavoratori e, infine, la condivisione con gli utenti e gli operatori.
Questi ambiziosi macro obiettivi verranno messi a terra poi con delle opere specifiche. Tra gli interventi principali ci sono due lavori utili per la gestione del traffico: la realizzazione della terza corsia tra Verona e l’intersezione con l’A1 a Modena, la terza corsia dinamica tra Bolzano e Verona. Questi lavori sono utili perché questa arteria è l’unica che collega direttamente l’Italia con la Mitteleuropa (il maggior partner commerciale del Paese).
Ma è prevista anche la realizzazione di 30 chilometri di strada che collegheranno Campogalliano a Sassuolo. Altre opere prevedono la riqualificazione architettonica e funzionale delle aree di servizio e delle stazioni poste lungo la strada.
Ma è sul versante della digitalizzazione che l’A22 ha progetti davvero futuristici. L’arteria autostradale ha intenzione di «proporsi come un laboratorio in cui progettare e sperimentare il futuro», ha specificato l’azienda. In pratica, tutte le migliorie tecnologiche dovranno portare alla creazione della Smart Highway (già prossima a passare alla fase di sperimentazione).
Ad esempio, come in un romanzo di Isaac Asimov, le auto da Modena a Monaco di Baviera guideranno da sole, dialogando con le altre vetture per stabilire la velocità e la distanza.
Questo, in sintesi, l’ambizioso «Finanza di progetto» presentato due anni fa dalla società Autostrada del Brennero che porterà, negli anni a venire, alla trasformazione dell’arteria che collega la Pianura Padana alle Alpi.
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