Basket. La Nutribullet a metà classifica nonostante gli infortuni. Il presidente Contento: «Siamo dove dovevamo essere»

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TREVISO –  Il passaggio tra vecchio e nuovo anno è tradizionale occasione di bilanci. Anche in casa Treviso Basket: quello del presidente Matteo Contento, riguardo la prima parte di stagione dei biancazzurri, è un primo rendiconto positivo. Con l’auspicio che il 2025 possa svuotare l’infermeria di Sant’Antonino e mettere a disposizione di coach Frank Vitucci un gruppo finalmente al completo, dopo i tanti infortuni, di maggior o minor durata, che finora di fatto costretto ai box qualche elemento. La Nutribullet ha chiuso il 2024 con lo stop casalingo per mano di Milano. La prestazione gagliarda contro i tri-campioni d’Italia in carica rincuora sulle potenzialità della squadra, anche se, ovviamente, non vale punti in graduatoria. E già club, team e tifosi sono proiettati verso la seconda sfida di cartello, sempre al Palaverde, dove, sabato nell’anticipo del 14. turno, busserà la Germani Brescia, co-capolista insieme a Trento.

IL BILANCIO

Nell’attesa, il numero uno della società trevigiana tira la somme del cammino fin qui percorso: «Siamo, tutto sommato, dove volevamo essere -conferma il presidente Contento- Sapevamo che quella con Milano era una partita difficilissima, proprio per la forza dell’avversario, ma comunque ce la siamo giocata. Peccato non poter avere tutti gli effettivi in campo: ecco quello che mi auguro per il 2025 è, prima di tutto, la salute dei nostri ragazzi. Perché quando avremo il roster al completo, e spero che questo possa realizzarsi in tempi rapidi, sono sicuro che questa squadra ci possa regalare grandi soddisfazioni nel girone di ritorno. Adesso dobbiamo rimanere compatti e coesi, siamo in una posizione più tranquilla rispetto alla scorsa stagione e di questo dobbiamo essere soddisfatti». A due giornate dal giro di boa della stagione regolare, dopo la difficoltosa carburazione iniziale, la successiva striscia di cinque successi consecutivi ha consentito a Treviso di allontanarsi dalla zona rossa, nonostante gli ultimi due ko con Sassari e Olimpia: attualmente la Nutribullet occupa decima casella della graduatoria, a pari punti (6 vinte e 7 perse) con il Banco di Sardegna, attualmente avanti proprio in virtù dello scontro diretto favorevole. Degli otto pass validi per la competizione che a metà febbraio assegnerà la Coppa Italia, sei sono già accaparrati da Trento, Brescia, Trapani, Reggio Emilia e Virtus Bologna. Harrison e soci conservano ancora qualche chance di agguantare uno dei due posti rimanenti, ma oltre a vincere le due gare da qui al termine dell’andata (dopo Brescia, trasferta a Varese), dipende anche dai risultati altrui. «Il sogno Final Eight l’abbiamo cullato per pochissimo tempo, ma sapevamo che sarebbe stato davvero molto difficile -conferma il massimo dirigente biancazzurro- A maggior ragione nelle condizioni in cui stiamo giocando perché abbiamo rotazioni ridotte». Il proposito primario per l’anno nuovo è piuttosto mantenere la posizione tranquilla di classifica: «Sono d’accordo. Alla squadra va fatto un encomio perché, tranne poche eccezioni, se l’è sempre giocata con tutti. Anche contro una Milano che ha fatto vedere le sue qualità, con Shields e Mirotic stellari, i ragazzi non hanno mollato mai e pure quando sono erano in svantaggio in doppia cifra, hanno sempre lottato per rientrare: questo è un bellissimo segnale. Ripeto: l’auspicio è che il 2025 porti una “strenna” di salute ai nostri giocatori».

INFERMERIA: IL PUNTO

Con Valerio Mazzola sulla via del recupero (e comunque con il ruolo di backup del centro egregiamente svolto da Francesco Pellegrino), a essere sotto osservazione è soprattutto la condizione di Osvaldas Olisevicius, sofferente per una tendinopatia alla gamba sinistra. «In questi giorni verificheremo gli esiti delle terapie e poi faremo le valutazioni. Speriamo sia prossimo al rientro: lui, in realtà avrebbe voluto giocare già con Milano, ma con i problemi tendinei bisogna essere molto cauti. Se invece la cosa malauguratamente si dovesse protrarre, dovremo intervenire».

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