Articolo di Danilo D’Aleo apparso sul numero di dicembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Aiutare le famiglie europee a raggiungere il benessere finanziario, garantendo trasparenza, velocità e consapevolezza. È con questo obiettivo che, tra il 2009 e il 2011, è stata fondata in Francia Younited, banca che negli anni è arrivata a coprire oltre il 60% del mercato del credito europeo, grazie a una customer journey digitale e intuitiva che propone e semplifica ogni fase dell’iter per accedere al credito. “La nostra idea fondamentale è superare le complessità tipiche dei prodotti finanziari, garantendo chiarezza e comprensibilità”, dice Stefano Piscitelli, ceo di Younited in Italia, che ricorda un aneddoto che coinvolge uno dei due fondatori della banca. “Pur lavorando nel settore finanziario, non si era accorto di aver sottoscritto inavvertitamente un altro prodotto contestuale alla sua richiesta. Una situazione che spesso si verifica ancora oggi e che l’ha spinto a dar vita a una realtà capace di mettere al primo posto la trasparenza e di assicurarsi che il cliente comprenda fino in fondo il prodotto finanziario a cui accede”.
Partita nel 2016 in Italia da una stanza così piccola che i primi colloqui per ampliare il team si svolgevano in un bar nelle vicinanze, in otto anni Younited ha già raggiunto 1,150 miliardi di euro di prestiti erogati e circa 240mila clienti, divisi abbastanza equamente tra prestiti personali e rateizzazione di beni di consumo. Quest’ultimo aspetto non va confuso con lo strumento del ‘buy now pay later’, ancora non pienamente regolamentato. “Essere una banca vigilata dalle autorità nazionali ed europee assicura una maggiore tutela del cliente, evitando problemi di sostenibilità del debito e incentivando un utilizzo consapevole del credito”. In questa direzione, da maggio sarà possibile accedere su tutte le piattaforme online retail al servizio Younited Pay (già attivo in Francia e disponibile nel nostro Paese solo per i prodotti Apple), che permetterà di suddividere l’importo speso per un bene di consumo in più rate. “Come già successo in Francia, ci aspettiamo una spinta molto importante da questo servizio, perché, a differenza del buy now pay later, è ideale per sostenere i grandi importi e garantire così una rata sostenibile per il cliente”.
La sostenibilità e l’educazione finanziaria sono altri punti focali dell’attività di Younited, in particolare in un paese come l’Italia, dove, secondo l’ultimo studio affidato da Amazon alla società di ricerca Swg, un cittadino su tre ha una scarsa consapevolezza dal punto di vista economico. “Benessere finanziario non significa dare credito a tutti, ma anche saper dire no quando necessario. Dare un feedback negativo rapido e chiaro ha un valore inestimabile: risparmiare tempo ed evitare di sovraesporre il cliente finanziariamente è parte integrante della nostra mission”, precisa Piscitelli.
Non è tutto. In questi mesi la società sta lavorando per introdurre nuovi strumenti di gestione finanziaria personale. Tra questi c’è Younited Coach, un’applicazione di personal finance management che analizza le abitudini di spesa dell’utente, fornisce suggerimenti per migliorare il budget familiare e, grazie all’integrazione con i conti bancari, permette di visualizzare le spese ricorrenti, offrendo così una visione completa delle proprie spese e delle proprie finanze. Un servizio importante anche considerando il contesto macro-economico in mutamento, come dimostrano i tre recenti tagli dei tassi di interessi decisi dalla Banca centrale europea – a cui potrebbero aggiungersene altri nel 2025 – che riporterebbero il settore del credito verso una nuova fase. Una fase di apertura, dopo la riduzione dei livelli innescata dalla repentina crescita del costo del denaro avviata nel 2022 durante la pandemia, quando i tassi erano di fatto azzerati. In questo senso, secondo Piscitelli, sono diversi i trend da tenere d’occhio quando si parla di credito. Tra questi, l’esigenza di maggiori investimenti in ambito green. Da qui la decisione di Younited di sottoscrivere una partnership con un’azienda produttrice di pannelli solari – che ha l’obiettivo di sostenere progetti di efficienza energetica – e, infine, le opportunità offerte dalla digitalizzazione, in particolar modo guardando alle richieste delle nuove generazioni che prediligono soluzioni full digital. “È un trend che vediamo in tutti i paesi in cui siamo attivi”. Secondo i dati Assofin, in Italia la penetrazione dell’online è molto bassa, al di sotto della soglia del 20%, “circa la metà di paesi come Francia e Spagna. Ciò significa che l’80% dei prodotti finanziari è ancora sottoscritto in maniera fisica. E siamo convinti che, anche grazie al Pnrr, questa percentuale crescerà sempre di più”.
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