A Potenza via libera all’intitolazione a Nino Postiglione, fondatore di Radio Potenza Centrale, del belvedere
POTENZA – Via libera all’intitolazione al fondatore di Radio Potenza Centrale, Nino Postiglione, di un luogo pubblico nella sua città.
Lo ha deciso ieri la giunta comunale guidata da Vincenzo Telesca. Onorando, dopo qualche tentennamento, l’impegno assunto già nella scorsa consiliatura agli eredi di Postiglione, Antonio e Giuseppe, tra i suoi primi sostenitori nella corsa alla fascia tricolore.
La delibera è stata approvata malgrado qualche timida espressione di perplessità all’interno della stessa maggioranza comunale, di centrosinistra, per i trascorsi politici dell’imprenditore radiofonico, candidatosi alla presidenza della giunta regionale, nel 2000, con i neofascisti di Forza Nuova.
BELVEDERE POSTIGLIONE, LA SINDACA TELESCA ONORA GLI IMPEGNI
Significative, ad ogni modo, le assenze tra quanti hanno votato per la sua approvazione della vicesindaca Federica D’Andrea (Area civica), e dell’assessora centrista Angela Lavalle. Come pure le presenze del democratico Gerardo Nardiello, che poco prima era stato sostituito da Telesca in persona nell’aula del consiglio, a causa di presunti problemi di salute, e di un altro assessore, Francesco Giuzio, espressione dell’ala più a sinistra della coalizione, che in campagna elettorale si era detto pubblicamente contrario, senza se e senza, ma a un’intitolazione siffatta.
Per aggirare la discussione in consiglio comunale, come da consuetudine sempre rispettata nel capoluogo, la giunta Telesca si è aggrappata a una circolare del 1991 del Viminale, mai applicata prima in città, per cui la toponomastica urbana «non rientra negli atti fondamentali attribuiti alla competenza esclusiva del consiglio comunale, ma è di competenza della giunta comunale».
A spiegarlo, poco prima in aula, era stato lo stesso sindaco. Annunciando la decisione di procedere a una seconda intitolazione. Quella della scalinata tra via del Popolo e piazza Matteotti all’architetto Giuseppe Pisanti, proposta dal consigliere di minoranza Bruno Saponara. Sempre ieri, però, disposta anche l’intitolazione della nuova piazza dove sorge la Torre Guevara a Giuseppe Bonaparte, il re di Napoli che nel 1806 decise lo spostamento del capoluogo dell’allora “Provincia della Basilicata” da Matera a Potenza.
BELVEDERE DI PARCO MONTEREALE A POSTIGLIONE, LE RAGIONI DELLA GIUNTA
La giunta ha deciso di dedicare a Postiglione il belvedere di Parco Montereale.
Quasi agiografiche le motivazioni della delibera predisposta dall’assessore alla toponomastica Roberto Falotico, ospite col sindaco, Giuzio e almeno altri due assessori anche al gran galà del “Premio internazionale Nino Postiglione” organizzato il 23 dicembre dai figli dell’imprenditore.
Una cena-evento affollata di esponenti della politica, dell’imprenditoria e delle professioni lucane, che è finita negli ultimi giorni al centro di un “caso” per una messinscena con “finti fotografi” dei colossi tv Sky ed Euronews, e dei quotidiani nazionali Il Giornale e La Repubblica.
All’interno delle motivazioni si legge. «Un uomo generoso, carismatico e rispettoso delle regole, ha svolto l’attività di lungimirante imprenditore radio-televisivo e di grande comunicatore, riempiendo l’etere con la sua voce e i suoi racconti dei fatti che accadevano nella città che ha amato come pochi, sfondando, con la sua “Radio Potenza Centrale” non solo i confini geografici ma anche quelli del sogno».
Ancora più enfatica la nota biografica allegata in cui ricordano la sua dipartita. «Come una farfalla», proprio «nel giorno in cui si festeggia l’Immacolata Concezione», e le altre intitolazioni arrivate negli anni scorsi da diverse amministrazioni comunali, lucane e non. Perlopiù di centrodestra. Mentre quella potentina guidata dal leghista Mario Guarente resisteva alle pressioni e persino a una mozione sul punto presentata da Telesca. Fino all’«apoteosi della consacrazione del mito delle Radio Libere nel ricordo di Bonaventura Postiglione», a marzo del 2023, «con il Consiglio Regionale della Basilicata che ha inteso intestargli la propria sala stampa».
Proprio l’intitolazione della sala stampa del parlamentino lucano, in realtà, aveva destato non poche critiche.
In particolare dall’Associazione nazionale partigiani (Anpi) e dall’associazione antimafia Libera, per un paragone un po’ azzardato tracciato da Giuseppe Postiglione tra il padre e un martire della lotta ai clan come Peppino Impastato, fondatore di Radio Aut.
La delibera della giunta Telesca passerà adesso al vaglio del prefetto di Potenza che avrà l’ultima parola al riguardo dopo “l’acquisizione parere dell’Istituto di Storia Patria”.
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