Territorio sostenibile, dieci cose da fare subito in Maremma secondo Legambiente

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GROSSETO. Fare della Maremma un esempio di sostenibilità, innovazione e resilienza. È l’ambizioso obiettivo di Legambiente che, all’avvio del 2025, lancia un decalogo-appello a cittadini e (soprattutto) amministratori, affinché l’anno che verrà veda tutti impegnati in questa direzione.

«La Maremma è una terra straordinaria, un mosaico unico di biodiversità, paesaggi mozzafiato e tradizioni culturali che si tramandano da generazioni», dice Angelo Gentili, componente della segreteria nazionale di Legambiente. «Tuttavia, dietro questa bellezza si nasconde una fragilità che non possiamo ignorare. La Maremma è sempre più esposta agli effetti dei cambiamenti climatici, con eventi meteorologici estremi che minacciano l’equilibrio degli ecosistemi. A questo si aggiunge la sfida della gestione delle risorse naturali, come l’acqua, sempre più scarsa e preziosa, e il suolo, che rischia di essere compromesso da pratiche non sostenibili. Abbiamo il dovere di preservare questo territorio per le generazioni future e, allo stesso tempo, l’opportunità di dimostrare che la sostenibilità ambientale può diventare il cuore di uno sviluppo equilibrato e innovativo. Investire nella tutela della biodiversità, nella valorizzazione delle risorse locali e nella transizione ecologica non è solo un obbligo morale, ma una scelta strategica che può trasformare la Maremma in un modello di riferimento per l’Italia e l’Europa».

Da qui nasce il decalogo di buoni propositi per il 2025, un insieme di azioni concrete per tutelare e valorizzare la Maremma secondo Legambiente.

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1 Eventi sostenibili

Organizzare sempre più iniziative attente all’impatto ambientale, riducendo l’uso della plastica, migliorando la gestione dei rifiuti e promuovendo una mobilità a basse emissioni, è un passo fondamentale per diffondere una cultura della sostenibilità e coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, dalle sagre locali agli eventi culturali, artistici e musicali, dalle iniziative sportive a quelle fieristiche. Chiediamo alla Regione Toscana e alle amministrazioni comunali del territorio di recepire i criteri ambientali minimi (Cam) stabiliti per gli eventi nella pianificazione e gestione delle iniziative di settore, favorendo il cammino verso la sostenibilità degli eventi attraverso meccanismi premianti.

2Biologico e biodistretti

I biodistretti si confermano un modello vincente per un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente e delle comunità. La Maremma ha già avviato questo percorso, a partire dalla costituzione del Distretto biologico, ma è fondamentale rafforzare e ampliare questa rete, facendo della sostenibilità dal campo alla tavola il principio cardine di ogni scelta produttiva. Coltivare la terra in modo biologico, tutelare la fertilità del suolo e valorizzare le risorse locali sono azioni indispensabili per affrontare le sfide climatiche e garantire un futuro migliore. Chiediamo alla Regione e alle amministrazioni comunali o di favorire e sostenere significativamente le aziende agricole biologiche a partire dalla destinazione dei fondi della Pac dedicati al settore e di istituire mense approvvigionate con prodotti biologici in scuole, università e ospedali.

3 Turismo sostenibile

Promuovere esperienze che rispettino l’ambiente, valorizzando il turismo lento, i percorsi culturali e il legame profondo con il territorio, può trasformare la Maremma in una destinazione simbolo di equilibrio tra uomo e natura. Si conferma strategico in tale ottica tutelare in modo attento e puntuale l’area della costa e valorizzare i borghi e i centri storici minori delle aree più interne. Chiediamo alla Regione e alle amministrazioni comunali di promuovere il plastic free nelle strutture ricettive, balneari e della ristorazione, premiando le buone pratiche in chiave sostenibile.

4Biodiversità

La ricchezza della flora e della fauna è un patrimonio inestimabile, da difendere con interventi mirati che tutelino le specie autoctone, riducano la frammentazione degli habitat e favoriscano la riforestazione. Le istituzioni, a partire dal Parco regionale della Maremma, devono guardare a questi obiettivi con determinazione. Chiediamo alla Regione di supportare il ruolo chiave del Parco nella tutela del territorio e di sostenere l’articolata e preziosa rete di aree protette.

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5 Educazione ambientale

Educare alla sostenibilità. È necessario intensificare le attività nelle scuole e nelle comunità, puntando su progetti innovativi che uniscano teoria e pratica. La sostenibilità non è un concetto astratto, ma una competenza da acquisire e praticare quotidianamente, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Chiediamo alla Provincia di Grosseto e al Comune capoluogo di realizzare un progetto pilota per la Cittadella dello studente, trasformandola in un laboratorio a cielo aperto di buone pratiche sul fronte della sostenibilità a trecentosessanta gradi.

6 Agrivoltaico

Sul fronte energetico, la transizione alle energie rinnovabili, con un focus sull’agrivoltaico, offre una straordinaria opportunità per coniugare la produzione di energia pulita con la salvaguardia del territorio agricolo. Proprio l’agrivoltaico dimostra che innovazione e tradizione possono convivere armoniosamente, aprendo la strada a un futuro più sostenibile e resiliente. Servono scelte chiare in questa direzione. Chiediamo alla Regione e alle amministrazioni comunali di favorire lo sviluppo di progetti di agrivoltaico, mettendo in primo piano il ruolo dell’agricoltura e dell’allevamento in forte sinergia con la produzione energetica da rinnovabili in una chiave che contempli tradizione e innovazione.

7 Risorse idriche

La gestione sostenibile delle risorse idriche è una sfida cruciale, soprattutto in un’epoca di crisi climatica. Proteggere le falde acquifere, contrastare l’avanzamento del cuneo salino, migliorare la qualità dei corsi d’acqua e ottimizzare i consumi sono obiettivi da perseguire con urgenza, per preservare un bene essenziale per la vita e per il territorio. Chiediamo alla Regione e ai Comuni di promuovere politiche di salvaguardia degli ecosistemi fluviali dell’area maremmana e di razionalizzare fortemente i consumi, attuando controlli puntuali sul prelievo sia dai pozzi che dalla rete superficiale e in ambito agricolo e turistico. Urgente anche la realizzazione di una rete di piccoli bacini pedemontani per contrastare il dissesto idrogeologico e ottimizzare l’uso delle risorse idriche.

8 Ecosistemi costieri

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La tutela degli ecosistemi costieri, messi a dura prova dai cambiamenti climatici e dall’attività umana, richiede interventi mirati per proteggere le dune e salvaguardare la bellezza naturale delle coste e delle pinete. Le istituzioni si adoperino in questa direzione. Chiediamo alla Regione e ai Comuni del territorio di realizzare un progetto pilota per la tutela e la conservazione della fascia dunale costiera che comprenda il ripristino e la piantumazione di piante pioniere e la valorizzazione del sistema dunale.

9 Mobilità

Un cambio di marcia verso soluzioni più sostenibili, come mezzi pubblici efficienti, piste ciclabili e veicoli elettrici, può migliorare la qualità della vita e ridurre le emissioni, contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico. Serve un rinnovato slancio in questa direzione. Chiediamo alla Regione e ai Comuni di moltiplicare la presenza di piste ciclabili, Ztl e zone 30, oltre a completare la ciclopista tirrenica, asse portante della mobilità dolce.

10Biogas

Il biogas rappresenta una opportunità strategica per un territorio a vocazione agricola come la Maremma, ma è fondamentale che vi sia una corretta gestione degli impianti e dell’intero ciclo produttivo. Basta con la coltivazione di mais troppo idroesigente e con una gestione di tipo industriale degli impianti, avulsa dal contesto agricolo. Serve mettere un freno anche all’utilizzo improprio del digestato, causa di miasmi e disagi a carico delle comunità locali. Chiediamo alla Regione Toscana e alle amministrazioni comunali dei territori un controllo puntuale degli impianti e del rispetto di tutte le prescrizioni di legge.

L’appello

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«Il futuro della Maremma dipende dalle scelte che saremo in grado di compiere oggi. Con questo decalogo, Legambiente lancia un appello chiaro e ambizioso: agire insieme, con determinazione, per costruire un territorio più sostenibile, resiliente e inclusivo. Ogni azione, anche la più piccola, contribuisce a un grande cambiamento e il 2025 può diventare l’anno in cui la Maremma si afferma come laboratorio a cielo aperto di buone pratiche, un punto di riferimento per chi crede in un equilibrio possibile tra uomo e natura. «Il cammino è tracciato, spetta ora a istituzioni, comunità locali e cittadini unirsi per rendere realtà questa visione di speranza e progresso. Perché un futuro migliore è nelle nostre mani e il momento di agire è adesso».  



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