Comitato Docenti di Sostegno, manifestazione nei pressi del MIM

Il Comitato Docenti di Sostegno (CDS), unitamente a diverse organizzazioni rappresentative del settore – il gruppo social “Il Prof. Specializzato”, il Movimento IdoneInsieme GM 2020, gli Idonei Esclusi 2023 – annuncia una manifestazione che si svolgerà il 3 gennaio 2025, alle ore 11.30, a Roma in Viale Trastevere, nei pressi del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). La protesta è organizzata con il supporto della FLC CGIL, della GILDA degli insegnanti e di UIL Scuola Rua. Una manifestazione parallela si svolgerà a Palermo.

La nostra iniziativa intende esprimere il dissenso nei confronti delle recenti scelte del governo in materia di Istruzione. Prime tra tutte le dichiarazioni del governo riguardanti i futuri corsi INDIRE: corsi di specializzazione per le attività di sostegno erogati a distanza, in pochi mesi, probabilmente senza criteri di selezione in entrata, senza tirocini, né esami intermedi. L’avvio di questi corsi “light” svilirebbe il percorso di coloro i quali, seguendo il principio di meritocrazia, hanno superato tre selezioni in entrata, svolto tirocini, sostenuto esami intermedi, affrontando un corso oneroso, della durata di otto mesi e in presenza, in Università italiane, per conseguire la specializzazione. Secondo le informazioni diffuse attraverso agenzie di stampa e le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si prospetta la specializzazione di decine di migliaia di docenti con almeno tre anni di servizio – noti come triennalisti – e la regolarizzazione della posizione di coloro che possiedono titoli di specializzazione conseguiti all’estero non ancora riconosciuti, dietro rinuncia ai contenziosi con lo Stato.

Questa decisione comporterebbe un abbassamento della qualità della formazione dei docenti specializzati danneggiando gli alunni con disabilità e gli alunni tutti. Inoltre, in un contesto di saturazione delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), in particolare per le classi di concorso ADSS e ADMM, essa suscita preoccupazione per il futuro lavorativo di molti insegnanti. Attualmente, un numero considerevole di docenti specializzati non è convocato e risulta di fatto inoccupato. Bisogna inoltre tenere conto che con l’arrivo di decine di migliaia di nuovi specializzati del IX ciclo, previsti per la primavera del 2025, la situazione occupazionale potrebbe diventare insostenibile. Si prospetta un numero di nuovi specializzati mai calcolato negli anni precedenti.

La protesta mira dunque ad influenzare l’attuazione dei decreti che disciplineranno in dettaglio la struttura e l’organizzazione di questi corsi. Alessio Golia, coordinatore nazionale del CDS, ha dichiarato: “La prospettiva di avere decine di migliaia di nuovi specializzati in pochi mesievidenzia l’assenza di una programmazione territoriale, la quale avrebbe dovuto essere attuata all’inizio di questa legislatura. È fondamentale rispondere al fabbisogno di docenti in funzione del numero di alunni con disabilità, in particolare in alcune province del Nord, senza generare un eccesso di personale nella Secondaria di primo e secondo grado, dove, nel Centro-Sud, migliaia di docenti specializzati sono attualmente inoccupati e privi di sbocchi occupazionali. Il personale va specializzato ma seguendo criteri di competenza e formazione sulla scorta delle specializzazioni universitarie. A rischio è soprattutto la condizione degli alunni con disabilità. Rivendicando la nostra composizione apartitica, dunque ponendoci al di sopra della dinamica opposizione-maggioranza, come professionisti della scuola, lottiamo per la qualità dell’inclusione e per il nostro futuro lavorativo”.

Questi corsi “light” rappresentano un ulteriore colpo per una categoria già in difficoltà in gran parte del Paese. È cruciale che il Ministero dell’Istruzioneconsideri le esigenze reali del settore e sviluppi strategie mirate per garantire un futuro sostenibile ai docenti specializzati nelle Università italiane. Intendiamo inoltre portare all’attenzione del pubblico le istanze di altri docenti precari: in primo luogo quelle dei colleghi risultati idonei al concorso bandito nel 2020, dato che quest’anno a fronte di molteplici e pubbliche promesse del Ministro, le loro assunzioni sono state 3300 circa, di cui solo un terzo al primo settembre. Gli idonei 2020 hanno diritto giuridico al ruolo e devono essere assunti tutti nel più breve tempo possibile. Altra tematica su cui si intende porre l’attenzione è quella che riguarda i docenti idonei del concorso ordinario 2023/2024, cosiddetto PNRR. Migliaia di docenti, dopo aver superato brillantemente le prove di un concorso pubblico, si ritrovano in una situazione paradossale: avere superato il concorso dovrebbe essere sinonimo di riconoscimento delle proprie competenze e un passo avanti verso la stabilizzazione. Eppure, questi docenti si vedono costretti a rifare le stesse identiche prove. La mancanza di trasparenza e l’assenza di una graduatoria ufficiale aggravano ulteriormente la situazione.

Non sapere qual è la propria posizione all’interno della graduatoria genera incertezza e frustrazione. La mancata valorizzazione di questa graduatoria, che potrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati dagli accordi PNRR, impedisce la stabilizzazione di un gran numero di precari. L’accesso all’abilitazione rappresenta un ulteriore problema per gli idonei. Questa situazione li penalizza nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), limitando le loro possibilità di trovare un impiego stabile e compromettendo il loro futuro professionale. In sostanza, gli idonei del concorso PNRR 2023/2024 chiedono che i loro meriti vengano riconosciuti e che la loro posizione in graduatoria sia resa pubblica oltre a poter avere accesso a percorsi abilitanti equi.

Alessio Golia (Comitato Docenti Sostegno) – Claudia Saputo e Federica Voci (Il Prof.specializzato) – Davide Vaccari (referente nazionale Movimento IdoneInsieme GM 2020) – Luigi Sofia (Movimento degli Idonei Esclusi 2023)