Mandole: “Giochiamo da Varese per superare i blackout. Con Sassari importanti i rimbalzi difensivi”

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Inizia con una trasferta tutt’altro che semplice il 2025 della Pallacanestro Varese che, per il primo impegno dell’anno nuovo, sarà impegnata domenica 5 gennaio alle ore 12:00 contro la Dinamo Sassari. I biancorossi, che nella giornata di ieri, giovedì 2 gennaio, hanno dato il benvenuto ufficiale a Bradford, vanno in Sardegna con intenzioni bellicose e la voglia di sfatare quello che, per tutta la prima parte di stagione, è stato un tabù: ovvero la vittoria in trasferta.

Si sa come si dice, però, anno nuovo vita nuova ed è quello che si augura in primis coach Herman Mandole che però conosce bene le qualità della squadra di coach Markovic, una Sassari partita in sordina ma che nelle ultime settimane ha iniziato a mostrare la versione migliore di sé stessa. La Dinamo è squadra estremamente qualitativa sugli esterni, con la coppia di americani Fobbs (13.6 punti di media) e Bibbins (13 punti di media) e quella azzurra composta da Cappelleti e dal grande ex di giornata, Matteo Tambone. Un quartetto estremamente pericoloso al tiro ed in grado di lavorare benissimo la palla.

A loro, Markovic affianca un pacchetto ali di tutto rispetto, composto da Sokolowski, Bendzius, Udom e Renfro, con i primi due che non hanno certo bisogno di presentazioni, visto che sono dei veterani del nostro campionato e tra i pericoli principali a cui dovrà stare attenta Varese. Halilovic regge il peso del pitturato sardo con 10.8 punti e 5.5 rimbalzi di media, alle cui spalle c’è un Vincini che sta dando garanzie.

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Infine una menzione per Erten Gazi, ultimo arrivato in casa sarda: guardia classe 1997, Gazi nelle ultime 4 stagioni ha giocato all’Efes alzando il proprio rendimento stagione dopo stagione, prima del passaggio di quest’estate al Fenerbache, dove però non ha trovato spazio, accettando così la proposta di Sassari. Gazi ha esordito con Cremona nella gara vinta dalla Dinamo per 65-80 mettendo a referto 6 punti, un fatturato non certo da far stropicciare gli occhi ma essendo appena arrivato è più che giustificabile e sarà un elemento a cui Varese dovrà prestare molta attenzione.

Come di consueto a presentare il match in casa biancorossa ci ha pensato coach Mandole che ha parlato così nella conferenza stampa pre gara: “Non è stata una settimana semplice perché non è mai facile allenarsi quando ci sono alcune assenze: Assui è con la NextGen, Sykes è ancora fuori, Hands ha avuto una leggera infiammazione al tendine d’Achille e non al 100%, Gray è in recupero e Bradford sta ancora conoscendo bene i compagni”.

SU BRADFORD: “Desonta ha portato un’energia diversa perché è bravo ad andare al ferro, aspetto per noi importantissimo che abbiamo perso perdendo Mannion. Ha anche buona visione di gioco, non è egoista ed è un elemento giusto per questa squadra”.

SULLA POSSIBILITÀ DI INVERTIRE IL TREND STAGIONALE VINCENDO IN TRASFERTA: “I giocatori devono avere questa convinzione: vincere con Milano in casa deve essere come vincere fuori casa contro una qualsiasi squadra. Serve pazienza: molte volte in trasferta abbiamo così tanta voglia di vincere che commettiamo errori banali e quando questo avviene fuori casa è difficile riprendere la partita. Con Venezia abbiamo giocato male a Masnago, ma grazie al supporto del pubblico siamo riusciti a rientrare in partita. Dobbiamo invece riuscire a stare aggrappati al match e, arrivati a metà stagione, è ora più importante che mai”.

L’INCAPACITÀ DI TENERE DIETRO L’AVVERSARIO È IL PEGGIOR DIFETTO DI QUESTA SQUADRA? “Direi di sì. Quando tutti giocano di squadra e con allegria possiamo fare grandi cose, come ad esempio abbiamo fatto contro Trapani e Milano. Ma quando perdiamo questo aspetto non abbiamo il talento e l’esperienza per tenere il match pur giocando male. Quindi io e lo staff dobbiamo spingere questa squadra a fare sempre la stessa cosa: seguire il nostro piano, giocare da Pallacanestro Varese. Quando lo facciamo abbiamo visto tutti il risultato, ma quando proviamo a fare cose diverse andiamo sotto; bisogna riuscire a stare concentrati sul nostro piano per 40′”.

SU SASSARI: “Ha giocatori di tantissimo talento e dovremo essere bravi a difendere il pick and roll con Halilovic e Bibbins tornando a conquistare tanti rimbalzi difensivi. Pensavamo di aver risolto questo problema, e invece si è riproposto con Reggio e Napoli che sono due squadre più “grandi”. Dobbiamo tornare sui livelli delle precedenti due partite”.

SUI BLACKOUT NEL TERZO PERIODO: “Spesso in casa finiamo il primo tempo in vantaggio e al primo time-out della ripresa, pur essendo sotto, siamo ancora in partita. In trasferta capita che al primo time-out il gap sia molto più ampio e quindi ci disuniamo a livello mentale pensando di averla persa. Dobbiamo quindi essere bravi e continuare a giocare nello stesso modo perché abbiamo le possibilità per superare questi blackout: la squadra è sempre la stessa e non è certo un problema di individualità. Questi giri a vuoto li abbiamo avuti con o senza Librizzi, con o senza Mannion, con o senza Sykes… Tutta la squadra deve reagire perché ha le possibilità per farlo”.

Alessandro Burin

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