Omicidio pensionato di Ispica, un arresto in Romania

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Cronaca

Allo stato l’indagato è detenuto in un carcere rumeno in attesa di essere estradato in Italia

di Leuccio Emmolo

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A conclusione di un’articolata indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Ragusa e condotta in stretta sinergia dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ragusa, della Compagnia CC di Modica e della Stazione Carabinieri di Ispica  è stato notificato un Mandato di Arresto Europeo emesso dal GIP presso il Tribunale di Ragusa, nei confronti di un 35enne rumeno, già domiciliato in Ispica, indagato, in concorso con altri due connazionali, per i reati di “omicidio aggravato in concorso, rapina aggravata in concorso e uccisione di animali in concorso”. L’omicidio è quello di Giuseppe Barone  79enne, pensionato di Ispica   brutalmente assassinato la notte tra il 25 e il 26 dicembre del 2022. La vittima, sorpresa all’interno della propria abitazione, era stata dapprima immobilizzata su una sedia e colpita ripetutamente con calci e pugni e con un corpo contundente al capo e in diverse vitali regioni del corpo, per poi essere abbandonata agonizzante su un letto, ove per le gravi lesioni provocategli dagli autori del delitto, era deceduta. L’indagato, insieme agli altri due correi, è anche ritenuto responsabile dell’uccisione, con l’aggravante della crudeltà, di un pappagallino tenuto dalla vittima all’interno della stessa abitazione, avendo decapitato l’animale verosimilmente con il fine di indurre Barone a rivelare il luogo dove custodiva denaro e oggetti di valore. Nel corso del sopralluogo, era emerso che la porta d’ingresso dell’abitazione della vittima era stata forzata dall’esterno e dallo stato dei luoghi esaminato si poteva ritenere plausibile che la morte del pensionato fosse scaturita a seguito di una rapina.  Dagli elementi raccolti su una serie di persone monitorate, si perveniva all’identificazione del cittadino rumeno, che nei giorni immediatamente successivi al delitto, aveva abbandonato precipitosamente l’Italia per fare rientro in Romania.  

Le indagini venivano quindi dirette all’approfondimento degli indizi acquisiti nella prima fase e di particolare importanza si sono rivelati gli accertamenti svolti sul luogo del reato da parte della Sezione Biologia del R.I.S. Carabinieri di Messina, il cui esito confermava l’ipotesi investigativa che attribuiva al cittadino rumeno la commissione del grave delitto: infatti, sull’abbigliamento indossato della vittima veniva rinvenuta una minuscola macchia di sangue appartenente all’indagato.Allo stato l’indagato è detenuto in un carcere rumeno in attesa di essere estradato in Italia.






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