Jeran Campanella, fervente terrapiattista nonché noto youtuber con oltre 160.000 iscritti al suo canale “jeranism”, ha deciso di mettere alla prova le sue convinzioni intraprendendo un viaggio epico: 14.000 chilometri dalla California all’Antartide, spendendo ben 37.000 dollari, per dimostrare che il continente a sud del mondo è un “muro di ghiaccio“.
L’idea, comune tra i sostenitori della teoria della Terra piatta, è che il Sole sorga e tramonti regolarmente in quella zona, finendo sotto al “disco” terrestre e spuntando di nuovo dall’altra parte. Tuttavia, una volta arrivato, Campanella si è trovato di fronte a una realtà sorprendente: il Sole di mezzanotte.
L’Ammissione pubblica del terrapiattista. Durante l’estate australe, che occupa i mesi in cui nel nostro emisfero è inverno, il Sole, infatti, non tramonta mai. Ed esattamente lo stesso avviene alle latitudini più estreme nel corso dell’estate boreale, ossia nel Nord di Scandinavia, Groenlandia, Canada, Alaska e Russia.
Di fronte a tale evidenza, Campanella ha ammesso di essersi sbagliato in un video sul suo canale: «Pensavo che il sole continuo per 24 ore fosse impossibile, ma ora devo riconoscere che esiste. È difficile da accettare, ma è la verità», ha dichiarato. L’ovvia “scoperta” ha scosso alla base il suo sistema di credenze, portandolo a mettere in dubbio la validità della mappa cosiddetta “azimutale equidistante” usata dai terrapiattisti.
Nonostante ciò, Campanella ha evitato di arrivare a conclusioni definitive, lasciando intendere che la questione potrebbe richiedere ulteriori verifiche.
L’esperimento finale. Il viaggio dello youtuber si collega a un progetto più ampio: The Final Experiment, un’iniziativa organizzata da tale Will Duffy, pastore nel Colorado, per porre fine al dibattito sulla forma della Terra. L’esperimento ha coinvolto quattro terrapiattisti e quattro sostenitori di quella che nell’ambiente della contro-informazione è nota come la “teoria sferica”, portati in Antartide per osservare insieme il Sole di mezzanotte.
Questo fenomeno, che può verificarsi solo su un pianeta sferico e inclinato, è così diventata una delle prove più evidenti contro la Terra piatta, al punto da spingere Duffy a dichiarare: «Dopo questa esperienza, nessuno dovrebbe più discutere sulla forma della Terra». L’esperimento ha smentito anche un’altra convinzione comune tra gli scettici: che l’Antartide sia off-limits per i civili a causa del Trattato del 1959, che invece serviva solo a bloccare ogni rivendicazione politica o commerciale sull’ultimo continente esplorato dall’uomo.
Teorie persistenti. Nonostante le prove scientifiche consolidate da secoli, il terrapiattismo trova ancora spazio online, spingendoci a pensare che la teoria esposta nell’intro del film cult Idiocracy (2006, Mike Judge) trovi sempre più fondamento nella nostra società.
Ciò che rincuora è vedere come, in alcuni casi, l’esperienza diretta possa aiutare a contrastare false credenze e a promuovere il pensiero critico, evitando la necessità di gesti eclatanti e pericolosi come quello di Mike Hughes, che nel 2020 costruì il suo razzo fai-da-te per verificare se la Terra fosse piatta o tonda, trovando la morte durante un test di volo.
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