“Derby senza paura». In 7mila a Formello. Baroni si emoziona, ok Noslin

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Dal 7 dicembre al 5 gennaio, un mese dopo la tifoseria della Lazio mette in scena un’altra vigilia di passione. A 30 ore esatte dal fischio d’inizio della trasferta di Napoli al Maradona, oltre 600 sostenitori biancocelesti si erano radunati alla stazione Termini per scortare il pullman della squadra nel pomeriggio del sabato verso il treno per la Campania. Se la presenza sugli spalti dell’impianto partenopeo era stata preclusa ai residenti nella Regione Lazio, in tantissimi si erano riversati ad accompagnare la squadra almeno nel pomeriggio del sabato in vista della partenza. Col nuovo anno, ecco un’altra invasione, decisamente più massiccia, ancora di sabato, ma direttamente nel quartier generale del club. Già dalle ore 12.30 centinaia di tifosi hanno cominciato a parcheggiare le macchine e sventolare bandiere attorno al perimetro di Formello. Pranzo al sacco per diverse famiglie, desiderose di incontrare i propri beniamini. Già all’una erano oltre 700 i tifosi presenti. Il centro sportivo riapre ai laziali, per quella che può essere ritenuta una rarità: sugli spalti del “Fersini” erano accorse in massa migliaia di persone per festeggiare i trofei ottenuti dall’aquila in Italia nell’era Inzaghi, o in infrasettimanale per poter assistere agli allenamenti della squadra ed entrare in contatto con i calciatori. Nel marzo 2019 accadde in un giovedì d’entusiasmo proprio in virtù di un 3-0 appena riportato nel derby, nell’aprile del 2017 l’allenamento a porte aperte anticipò la stracittadina a 3 giorni dalla partita. Quest’oggi i tifosi della Lazio hanno potuto far sentire la vicinanza ai ragazzi di Baroni addirittura durante la rifinitura che precede la sfida alla Roma di Claudio Ranieri.

L’INVASIONE ANNUNCIATA

A Formello si sono radunati complessivamente oltre 7mila tifosi biancocelesti, per un’invasione d’amore alla vigilia di quella che anche mister Baroni aveva definito “La” partita per antonomasia. Una vera bolgia. Il direttore sportivo Angelo Fabiani aveva anticipato già l’ultimo dell’anno che la società si sarebbe adoperata per permettere ai tifosi di abbracciare la squadra da vicino. Durante la conferenza dell’antivigilia, Baroni aveva coccolato i tifosi con parole al miele: «Giocheremo il derby fuori casa, ma grazie alla tifoseria della Lazio noi non ci sentiamo mai in trasferta: li portiamo sempre dentro di noi. Viviamo di passioni, domani sarà un regalo ai tifosi, finalmente potremo toccarci». Detto, fatto. Se i rivali cittadini avevano inaugurato il 2025 aprendo lo Stadio “Tre Fontane” a circa 3mila tifosi per la prima seduta del nuovo anno, al “Fersini” la Lazio rilancia e raddoppia. Contenere l’entusiasmo e far pazientare fuori dai cancelli centinaia di tifosi accorsi con larghissimo anticipo già all’ora di pranzo è stata un’impresa. Nel primo derby in notturna con l’Olimpico pieno dopo 6 anni soltanto 18mila biancocelesti potranno essere presenti sugli spalti. I tagliandi – tra fase di prelazione e vendita libera – sono stati polverizzati in pochi giorni, ma in Roma-Lazio lo stadio sarà per due terzi giallorosso. Da qui tutto il calore palesato dai tifosi festanti in Via di Santa Cornelia già molto prima dell’apertura dei cancelli. «Bisogna vincere» è tra i cori più gettonati all’ingresso, avvenuto per l’occasione direttamente da via della Selvotta per motivi di sicurezza. Tantissimi bambini presenti ad implorare i custodi di aprire anzitempo i cancelli, che in effetti vengono spalancati già alle 13.40. L’afflusso sulle gradinate è stato estremamente lento, tra sciarpate e fumogeni, alle 14.00 le tribune sono già sold-out. Gremita anche la tribunetta laterale, alle tre il centro sportivo era strabordante in attesa dei protagonisti, mentre i ragazzi della Curva Nord affiggevano uno striscione eloquente: “Senza paura ragazzi! La Nord vi guarda le spalle!”. Gli esponenti del settore più caldo del tifo biancoceleste hanno chiesto a tutti i presenti di farsi sentire fino all’interno degli spogliatoi, cantando senza sosta.

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In attesa dei calciatori, i più giovani hanno intonato i ritornelli dedicati alla sorpresa Dele-Bashiru e a Boulaye Dia, in ballottaggio fino al fischio iniziale col primo in netto vantaggio. Il primo a entrare in campo è il direttore Angelo Fabiani, seguito dal falconiere e dall’aquila Olympia, che domani non spiccherà il volo, data la gara in trasferta. I presenti cantano a squarciagola l’inno del club “Vola Lazio Vola” e le canzoni di Aldo Donati, mentre il “Mirko Fersini” continua a riempirsi: nel primo pomeriggio la Cassia-bis è intasata e l’ingresso a Formello è inevitabilmente più complesso del solito.

L’ABBRACCIO ALLA SQUADRA

Alle 15.30 spaccate entra la squadra, acclamata dai presenti con una standing-ovation e una serie di fumogeni blu. Tutti i calciatori sul rettangolo verde indossano una maglia ad hoc con la scritta “Maledetti Laziali”, ultimo slogan dei sostenitori. Durante il giro di campo per ringraziare i tifosi, a Baroni sono stati dedicati applausi scroscianti, ricambiati dal tecnico per svariati minuti. Visibilmente emozionato, l’allenatore non è riuscito a trattenere la grande emozione. Occhi lucidi e saluti continui alle tribune. In campo è sceso anche Pedro, costretto al forfait nel derby, per salutare rapidamente i tifosi prima di rientrare negli spogliatoi e riuscire soltanto per firmare autografi. Via la maglietta celebrativa, il riscaldamento porta buone notizie: Castrovilli, ieri sera ancora febbricitante, si scalda con i compagni e viaggia verso la convocazione. Noslin e Lazzari, i due dubbi della vigilia, scendono regolarmente in campo e provano a strappare un posto tra i convocati per la panchina. Non si vedono né Patric né Vecino, che non recuperano e tengono in ansia la Lazio. Cori e incitamenti ai giocatori sono andati avanti fino alle 16.30, prima del lento deflusso. Al netto del freddo di Roma, l’allenamento del pomeriggio si è svolto in un clima caldissimo. Alla vigilia di un derby che si preannuncia rovente.

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