“Necessario un confronto trasparente con la Regione”

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Continua a fare rumore la lettera firmata dai 37 primari dell’ospedale Santa Maria degli Angeli contro il piano oncologico della Regione. Il documento ha generato diverse reazioni dal mondo della politica che ha chiesto un confronto diretto e trasparente con la giunta Fedriga. 

La lettera dei dirigenti 

Il banchetto al mercato di Pordenone

Il consigliere regionale Nicola Conficoni, candidato sindaco di Pordenone alle prossime elezioni amministrative, ha annunciato che sabato 4 gennaio sarà presente al banchetto informativo organizzato dal Pd di Pordenone nel mercato cittadino dalle 10 alle 12 in piazzetta Cavour.

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“Quello che sta accadendo alla sanità provinciale va chiarito in tutte le sedi. Dal Consiglio, con opportune audizioni, alla piazza, con iniziative mirate, è necessario un confronto trasparente: la destra che oggi si straccia le vesti in nome del diritto alla salute è la stessa che a Trieste, negli anni, ha sistematicamente indebolito il sistema territoriale e a Pordenone ha tradito la promessa di difenderlo. Il Friuli occidentale è sotto attacco e questo va detto chiaramente attraverso un’operazione verità che dia a tutti piena consapevolezza” 

“Serve un dibattito pubblico”

La lettera fa emergere tutta la preoccupazione dei direttori in merito a un depotenziamento della chirurgia oncologica a Pordenone. Per questo “il confronto con i medici di cui parla oggi Riccardi non può essere un’assise a porte chiuse, ma necessita di un dibattito pubblico. – prosegue Conficoni – Chiediamo di audire in Commissione coloro che hanno sottoscritto la recente missiva relativa al piano oncologico”.

Sulla denuncia dei medici, continua Conficoni, “Fratelli d’Italia, con Basso in primis, ora si agita perché è in campagna elettorale, ma questo non cancella il fatto che ha già perso su nomine, punti nascita e riparto dei fondi. Quanto al presidente della 3ª commissione Salute, Carlo Bolzonello, che invece di raccogliere le preoccupazioni dei medici si affanna a difendere l’operato dell’udinese Riccardi, il suo atteggiamento è addirittura tafazziano. A maggior ragione continueremo il nostro pressing”.

Putto (La Civica): “Lacerazione preoccupante tra politica regionale e vertici sanitari” 

Sulla controversia è intervenuto anche Marco Putto, consigliere regionale di Patto per l’Autonomia-Civica Fvg: “A questa Giunta regionale non basta depotenziare i punti nascita della Destra Tagliamento, lasciandone solo uno per una popolazione di 300mila abitanti quando Udine ne conta ben 4 su 500mila; non basta continuare a rifilare a Pordenone il minor finanziamento pro capite in regione per quanto riguarda la sanità; non basta neanche svilire l’autonomia gestionale del Cro di Aviano, costretto ad avere un direttore generale ad interim e in comune con Asfo”.

L’aspetto più preoccupate, secondo Putto l’esponente de La Civica, è il fatto di dover trasferire le chirurgie oncologiche di eccellenza (come polmone, esofago, pancreas) a Udine sebbene “i risultati clinici, sia come numeri che come tecnologie impiegate, a Pordenone siano maggiormente performanti”.

“Redistribuire sacrifici anche altrove”

Per l’esponente de La Civica va comunque attuata una riorganizzazione della sanità regionale. “Ma ciò – evidenzia il consigliere di opposizione – deve avvenire dopo aver coinvolto nelle scelte i professionisti del settore e non a senso unico, operando tagli unicamente contro un solo territorio”.

Il documento redatto da Fasola, direttore sanitario della rete oncologica regionale, non è da buttare, ma dopo il mancato coinvolgimento degli operatori del settore “va trovato subito rimedio, riscrivendo assieme a loro le parti che penalizzano il Friuli Occidentale e redistribuendo sacrifici anche altrove”.

“Riccardi – conclude Putto – non sia così ingenuo da pensare che solo perché il documento è stato scritto da un autorevole tecnico, Fasola, debba essere accettato tout court e possa prescindere da una forte assunzione di responsabilità politica: una responsabilità che né lui né Fedriga hanno esercitato fino in fondo e con equità”

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