Pensioni, la guida alla quota 41 nel 2025

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Via al nuovo anno e nuovi pensionamenti in partenza. Chi in pensione deve andare quest’anno può sfruttare diverse misure, tra le quali un ruolo importante riveste la quota 41 per i lavoratori precoci. Ecco una sintetica guida alla nuova misura con tutte le sue caratteristiche e le sue peculiarità.

Pensioni, la guida alla quota 41 nel 2025

Anche il 2025 sarà un anno che permetterà a molti precoci di andare in pensione. Per precoci si intendono due diverse tipologie di contribuenti. Ci sono i precoci che hanno iniziato a versare contributi prima del compimento dei 18 anni di età.

Per i quali c’è la possibilità di fare valere 1,5 volte i contributi versati da minorenni. Ma solo se il primo versamento è successivo al 31 dicembre 1995. Perché si tratta di una maggiorazione contributiva valida solo per i cosiddetti nuovi iscritti.

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Poi ci sono i precoci ai quali è destinata la ormai nota quota 41. Si tratta di soggetti che hanno raggiunto i 41 anni di versamenti di cui 35 effettivi da lavoro e neutri da contribuzione figurativa da disoccupazione o malattia. Ma soprattutto, con 52 settimane (un anno intero o 12 mesi che dir si voglia) di contributi prima dei 19 anni di età.
Chi rispetta queste condizioni può andare in pensione senza alcun limite di età. Infatti si tratta di una misura che non ha vincoli anagrafici. Ma bisogna rientrare in determinate categorie di beneficiari.

Chi può prendere la quota 41 per i precoci nel 2025?

Lo status di precoce che si rispetta con 12 mesi di versamenti almeno prima di aver compiuto i 19 anni di età. E poi i 41 anni di versamenti con 35 anni effettivi come prima detto. Ma per avere accesso alla prestazione anticipata ci vuole altro. Chi può prendere la quota 41 per i precoci nel 2025? Sicuramente chi rientra tra i disoccupati che hanno perso il lavoro involontariamente e che si trovano ad aver terminato di prendere la Naspi da almeno 3 mesi.

Poi ci sono i caregivers, ovvero soggetti che hanno un particolare onere che è quello di assistere un familiare disabile grave. Ma solo se convivono con questo familiare da almeno 6 mesi. E per familiare disabile intendiamo un parente di primo grado o al massimo parenti e affini fino al secondo grado. In questi ultimi casi, cioè per parenti o affini fino al secondo grado, serve che i disabili non abbiano parenti di primo grado o che li abbiano, ma che siano a loro volta invalidi o con una età superiore a 70 anni.
La quota 41 2025 per i precoci è appannaggio pure di invalidi civili con grado di invalidità certificato dalla commissione medica INPS in misura non inferiore al 74%.

Lavori gravosi e lavori usuranti, ok alla pensione con la quota 41 precoci

Dentro il perimetro della quota 41 2025 per i precoci anche chi svolge un lavoro usurante o gravoso. Infatti la possibilità di anticipare la quiescenza è data anche a chi svolge una di queste attività particolarmente logoranti. Si tratta dei lavori gravosi a chi è destinata anche l’Ape sociale, cioè:

  • addetti alla concia di pelli e pellicce;
  • addetti non qualificati ai servizi di pulizia;
  • facchini e addetti allo spostamento di merci e simili;
  • conducenti di camion;
  • conducenti treni e personale ferroviario viaggiante;
  • guidatori di macchinari per la perforazione nelle costruzioni e gruisti;
  • infermieri e ostetriche che operano su turni nelle sale operatorie e nelle sale parto;
  • maestri di asilo nido e educatori della scuola dell’infanzia;
  • operai edili e addetti alla manutenzione di edifici;
  • operatori ecologici e addetti a separare o raccogliere i rifiuti;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • lavoratori marittimi;
  • pescatori;
  • operai agricoli;
  • operai siderurgici.

Possibile la pensione con quota 41 per i precoci anche per chi svolge un lavoro usurante. Nello specifico:

  • addetti ai lavori in galleria, cava o miniera o in genere a mansioni svolte in sotterraneo;
  • addetti ai lavori in cassoni ad aria compressa;
  • attività di palombaro;
  • addetti ai lavori svolti con costante esposizione ad alte temperature;
  • addetti alla lavorazione del vetro cavo;
  • attività di asportazione dell’amianto;
  • addetti ai lavori espletati in spazi ristretti e angusti.

Dentro il perimetro della pensione di quota 41 precoci anche chi svolge una delle seguenti attività:

  • lavoratori notturni;
  • addetti alla cosiddetta linea a catena;
  • conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo ma solo a partire da una capienza complessiva non inferiore a nove posti.

Per poter andare in pensione svolgendo una di queste attività occorre averle svolte per 7 degli ultimi 10 anni di lavoro svolto o per almeno 6 degli ultimi 7 anni.

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