Roma 3 gennaio 2025 – Un avvio di stagione eccellente non solo in Serie A, ma anche in Europa League. Un’annata cominciata tra i dubbi di molti e una contestazione viva, ora completamente zittiti a suon di prestazioni eccellenti e risultati positivi. C’è però un ultimo esame per chiudere questo girone di andata e cominciare il 2025 con il botto. Per Marco Baroni si tratterà infatti di un debutto nei derby e comincerà nella tana della Lupa giallorossa ferita da un avvio di stagione più complicato che mai. Sarà un vero e proprio thriller quello di domenica sera, che il tecnico biancoceleste ha così presentato in conferenza stampa all’interno del centro tecnico di Formello. Ecco le sue parole.
Prima di cominciare con le domande, l’allenatore ci ha tenuto a fare una precisazione con i cronisti presenti. “Volevo fare una piccola premessa per essere in linea di massima trasparenza con voi. Vi chiedo gentilmente di non attribuirmi frasi o virgolettati che non ho mai detto, per me la comunicazione è importante e la comunicazione che faccio alla mia squadra mi piace così. Semmai dovesse venire fuori chiedo sia corretta, non come è venuta fuori recentemente”.
Al debutto nel derby, la prima domanda è stata chiaramente legata alle prime emozioni del tecnico a due giorni da questa sfida. “Si vive per queste sfide, sono meravigliose perché c’è dentro tutta la passione. Non solo io, ma tutta la squadra dobbiamo avvicinarci a questa gara con tutta la gioia che deve esserci nel giocare una partita così”.
Dalle sensazioni del tecnico alle condizioni con cui la squadra arriva a questa sfida, dove tra le due romane ci sono ben 15 punti di differenza. “Voglio fare una piccola premessa, noi giochiamo questa partita domenica, non due mesi fa. Nelle ultime cinque partite abbiamo fatto gli stessi punti e da quando è arrivato Ranieri, la Roma hanno segnato il doppio delle reti, sarà una sfida equilibrata contro una squadra pericolosa e per questo ancor più bella”.
Una delle caratteristiche vincenti fin qui dei capitolini è stata senza dubbio la sua spregiudicatezza. La partita suggerisce, in teoria, un atteggiamento più guardingo, ma Baroni non vuole abdicare alla sua identità di gioco: “La squadra non deve mai snaturarsi, quando lo fai perdi qualcosa. Sappiamo benissimo della pericolosità e della bellezza di questa partita. Noi però dovremo giocare da Lazio contro un avversario forte, senza mai snaturarci”.
Si torna sulle sensazioni del tecnico, che racconta così di come ha visto il gruppo in queste ultime sessioni di allenamento. “Si dice che sono partite che si preparano da sole, per me si preparano tutti insieme. In questa partita c’è dentro tutta la passione di una città, di ben due tifoserie. Quando si vive di passione c’è la bellezza. La passione ti porta anche a dolore, quello che sto portando alla squadra è di avvicinarsi con tutta la gioia che devi avere nell’avvicinarti a una partita così bella e meravigliosa”.
Il tema caldo però rimane il debutto dell’allenatore in panchina nei derby, lui che comunque la città di Roma l’ha già vissuta anche da calciatore, visto un passato proprio in giallorosso. “Il derby è il derby. Visto che è appena passato, sarebbe come dire che Natale è un giorno come gli altri. Per me non lo è e non lo sarà nemmeno questo derby. Sarà la partita che la squadra sia nell’avvicinamento poi nell’affrontarla servirà tutta l’attenzione, la voglia e la determinazione che abbiamo messo sempre in campo. Questi siamo noi e questa è la nostra natura. Io voglio guardare al presente e al momento c’è tanta Lazio, è il mio modo di essere. Sono abituato a guardare avanti. Mi porto dietro esperienze che aiutano, ma io guardo avanti e avanti in questo momento c’è una grande opportunità, una società e una tifoseria importante. Domenica saremo fuori casa, ma vi assicuro che non siamo mai fuori casa con la nostra tifoseria, sentiamo dentro la nostra gente anche quando non gli viene permesso di assistere alle partite. È una delle bellezze di questa partita”.
Restando sul tema caldissimo del derby e delle tante provocazioni delle scorse sfide. “Il messaggio per la squadra è che si gioca tutti insieme. Chi parte subito, chi va dentro dopo e anche chi non gioca, i giocatori non contano mai prima delle partite in caso dopo”.
Domani nella rifinitura biancoceleste ci sarà anche la presenza dei tifosi per dare ulteriore carica all’ambiente. Di questo e delle aspettative sulla sua formazione ha parlato il tecnico in questo modo: “Questo non cambia niente. Come ho detto prima affrontiamo un avversario solido e pericolosissimo. Parlo sempre di prestazione, significa di essere sempre lì, non sbagliare negli atteggiamenti, lavorare nella compattezza e nell’equilibrio. Se fosse per me le porte aperte sono la cosa più bella, perché semmai ci sia bisogno di sentire il calore, è un regalo che vogliamo fare ai nostri tifosi. Il calcio è passione e questo contatto e questa vicinanza fa parte di quella passione di cui ho parlato prima. Vogliamo regalare questo sentimento e domani possiamo essere vicini e quasi toccarci”.
La conferenza stampa di Baroni ha preso luogo a qualche ora di distanza da quella di Ranieri, questo il commento dell’allenatore biancoceleste sulla conferenza stampa del rivale. “Claudio, forse non tutti si ricordano, è stato mio allenatore per pochi mesi a Napoli, è una persona meravigliosa e fa piacere cosa ha detto. Per la diversità della partita di domenica però sono partite diverse, sappiamo le difficoltà che ci sono dentro questa partita. Abbiamo studiato e preparato le qualità di questa Roma, che sono importanti”.
Si torna anche a parlare di gruppo biancoceleste, chiedendo un punto su tutti gli infortunati. “Domani faremo un test su Lazzari e Noslin e vediamo se possiamo averli a disposizione. Dia sta facendo benissimo, ho ancora dei dubbi sulla formazione perché i ragazzi si stanno allenando benissimo. Sono tutti pronti per giocare, vogliono esserci tutti e mi stanno mettendo in difficoltà. Dia è entrato bene con l’Atalanta, si è mosso bene e ha avuto una buona gestione della palla, poi è chiaro che da questi giocatori si chiede il gol. Per noi Dia è un giocatore importantissimo”.
Si torna ancora sul tema psicologico del tecnico e di come stia personalmente vivendo l’avvicinamento a questa partita. “Come ho detto prima, non solo io ma tutti viviamo di passione ed è la cosa più bella che c’è. Ho fatto tante partite importanti che ti danno un’emozione e un’adrenalina pazzesca. Se potessi raccogliere quelle emozioni e metterli in un bicchiere mi ci tufferei dentro. Fanno parte di questo mestiere, più si alza l’aspetto emotivo e più stai facendo partite importanti. Da questo punto di vista sono felice di viverla. Io passo sempre dal noi, il calcio si vive ormai di squadra e di emozioni condivise. Non è solo legato alla squadra, ma anche a tutta la tifoseria e le persone che lavorano intorno a noi. Qui c’è una famiglia e questo noi ha ancora più valore. Sono convinto che alla fine per la natura delle squadre verrà fuori una partita non credo di gestione, verrà fuori una bella partita”.
Se l’allenatore è un debuttante in questo tipo di partite, ci sono giocatori come Marusic che ne hanno vissute tantissime, per questo gli si chiede se qualcuno degli esperti in gruppo possa averlo aiutato nella preparazione, aggiungendo anche una domanda sulle condizioni di Castrovilli. “La prendo io questa responsabilità, credo che si cresce in queste partite. Non esistono giocatori che hanno già 300 partite, abbiamo portato dentro giocatori che stanno lavorando e stanno crescendo. Lo spessore di queste gare lo devono percepire e lo devono sentire addosso. Devono trovare la bellezza di questa gara. Gaetano ha avuto un attacco influenzale, io conto sempre su tutti e non lascio nessuno indietro. Anche lui farà un test domani”.
Nelle sue conferenze stampa Baroni sottolinea sempre l’aspetto legato alle prestazioni. Proprio per questo gli si chiede se il primo tempo visto contro l’Atalanta possa essere il punto di riferimento per la sua Lazio. “Stiamo lavorando sulla mobilità e sul muoversi fuori posizione, ho dei calciatori che hanno questa attitudine e ci lavoriamo sopra. A prescindere dal sistema è importante non perdere mai questa filosofia e questa mobilità che ci possa dare delle soluzioni importanti dal punto di vista offensivo”.
L’ultima domanda introduce anche il tema di mercato, chiedendogli della possibilità di inserire Basic e Hysaj nelle varie liste di gioco, domandando anche delle condizioni di Nuno Tavares. “Ci saranno sicuramente Basic e Hysaj, sono ragazzi che sono venuti in Coppa Italia con noi e ci danno una grande mano. Sfruttiamo questa apertura nel mercato per fare questi cambiamenti. Nuno ha avuto un piccolo infortunio, è ripartito e deve stare sereno. Ha una grande capacità nelle giocate offensive, in alcune occasioni riescono meglio ma non possiamo pensare che possa fare 5-6 assist a partita. Deve giocare con la sua spensieratezza, la sua bellezza sta nella capacità di prendersi dei rischi. È una cosa su cui stiamo lavorando, chiaramente non limito mai i giocatori da questo punto di vista”.
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