Il Comune vuole aggredire la crisi degli alloggi in città mobilitando il patrimonio sfitto. Nel 2024 i canoni di locazione sono aumentati del 18,6%
L’incremento dei canoni d’affitto del 18,6% nel 2024 rispetto all’anno precedente è solo l’ultimo dato straordinario in ordine di tempo relativo al mercato immobiliare di Bologna. Il report questa volta lo firma Idealista, basandosi sui prezzi pubblicati dagli inserzionisti. I rincari vertiginosi, addirittura in doppia cifra, secondo quest’ultima analisi, sono concatenati alla carenza di appartamenti e alla richiesta (evasa) di alloggi in città. Che sia ormai la maggiore criticità sul territorio bolognese, quella della mancanza di case e la presenza di canoni fuori-portata, è cosa nota.
A Palazzo d’Accursio ci stanno lavorando con il «Piano per l’abitare». Tra gli strumenti di cui si doterà il Comune ci sarà l’Agenzia sociale per l’affitto che ha come obiettivo quello di intercettare una parte degli alloggi che già transitano per il mercato privato e favorire la rimessa nel circuito dell’affitto degli alloggi sfitti o a uso turistico, per locarli a canoni ridotti a soggetti e famiglie con redditi intermedi, a fronte di incentivi pubblici diretti a chi affitta.
Sarà la nuova «Fondazione Abitare Bologna» a svolgere le funzioni dell’Agenzia sociale per l’affitto. L’iter di approvazione per la costituzione della Fondazione è in corso e l’amministrazione, in vista di questo passaggio, ha approvato uno stanziamento di 30 mila euro: si tratta del conferimento una tantum di cui ciascun socio fondatore è chiamato a farsi carico per contribuire al fondo di dotazione della Fondazione.
Per ora i soci annunciati sono il Comune, la Città metropolitana di Bologna e Asp. Ma si stanno definendo altri ingressi, probabile dal settore appunto immobiliare del territorio. L’opposizione boccia il sistema.
«L’ennesima fondazione», commenta il capogruppo del Carroccio a Palazzo d’Accursio, Matteo Di Benedetto: «Uno strumento giuridico sempre più apprezzato dall’amministrazione, perché permette di gestire fondi pubblici senza dover rispettare le rigide regole di trasparenza e pubblicità della contabilità pubblica, senza dover fare concorsi per assumere persone e potendo, di fatto, utilizzare un quadro giuridico più simile a quello del privato, solo che lo si fa per utilizzare soldi di tutti».
Il contesto in cui nasce l’Agenzia per l’abitare è quello di una città «che ha registrato negli ultimi dieci anni un aumento progressivo della popolazione residente, studentesca e soprattutto del flusso di turisti, a fronte di un mercato della casa che non ha fornito risposte sufficienti — si legge nel provvedimento del settore Politiche abitative —. La cosiddetta “fascia intermedia”, di persone che hanno un reddito ma che non riescono a trovare una soluzione abitativa adeguata, è in aumento e viene sempre più allontanata da Bologna».
Si fa presente anche come «una “nuova popolazione” quest’anno ha fatto domanda per Edilizia Residenziale Pubblica (Erp): famiglie che vivono in alloggi a prezzi di mercato, famiglie a basso reddito, giovani sotto i 35 anni. Attualmente sono quasi 6 mila i nuclei in graduatoria per accedere a un alloggio pubblico e più di 11 mila i nuclei che hanno richiesto nel 2022 il contributo per sostenere i costi della locazione».
L’Agenzia per l’abitare punta a una forte adesione anche dei privati. A Bologna sono più di 13 mila gli appartamenti sfitti, «che non è un dato patologico rispetto al numero di abitazioni che ci sono in città o confrontandolo con quello delle altre città, ma lo diventa se associato alla fame di case che c’è in città» rifletteva qualche giorno fa la vicesindaca con delega alla Casa Emily Clancy.
«E quindi per noi sarà importante lavorare con piccoli e grandi proprietari al fine di mobilitare il patrimonio sfitto» concludeva. Per tranquillizzare i proprietari verrà costituito un fondo di «morosità incolpevole» che coprirà fino a 12 mensilità. L’agenzia fornirà poi a chi affitta una lista di inquilini (con fascia di Isee tra i 9 mila e i 35 mila) tra i quali scegliere, supporto per la contrattualistica ed eventuale consulenza legale. Inoltre, grazie al Patto per la casa della Regione, saranno coperti anche piccoli ma necessari interventi sull’immobile, se sfitto da tempo.
«Come Comune mettiamo quasi 5 milioni di risorse per far partire questo fondo di garanzia per le proprietà. Nei prossimi 6-7 anni arriveremo a 430 alloggi pubblici (ora in fase di realizzazione) che saranno la benzina dell’agenzia stessa. L’agenzia verrà quindi dotata anche di patrimonio pubblico che potrà essere affittato e i cui canoni serviranno per tenere in piedi l’agenzia anche quando finirà il suo finanziamento iniziale».
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