Chi innoverà nel 2025? 10 imperdibili profili da seguire nel gaming in Italia

Penultima puntata del nostro speciale dedicato ai profili che hanno innovato nel 2024 e che sul magazine continueremo a seguire. Dopo aver trattato di vari verticali come fintech e traveltech, concentriamoci sul gaming. Il mercato in Italia vale 2,3 miliardi di euro (dato del 2024 elaborato da IIDEA) e sono oltre 7 milioni gli appassionati di esports. L’ecosistema è popolato da software house indie, quelle startup che spesso e volentieri sviluppano titoli estremamente originali, forti di quella libertà di uscire dai canoni per sperimentare col divertimento videoludico. Non mancano poi le aziende più strutturate, divisioni di grandi realtà internazionali, che puntano sui talenti degli sviluppatori italiani. In questo elenco segnaliamo 10 profili di persone da seguire.

Davide Soliani

Ha lavorato per molti anni a Ubisoft Milan, realizzando titoli come Mario + Rabbids Kingdom Battle e il seguito Mario + Rabbids: Sparks of Hope. Soliani è uno dei creativi più noti del panorama videoludico italiano, riconosciuto anche all’estero. Nel 2024 ha deciso di lanciare una sua startup insieme al collega Christian Cantamessa. Li abbiamo intervistati sul finire dello scorso anno: sono al lavoro su un progetto gaming ovviamente top secret e in molti sperano che nel 2025 si possa sapere qualcosa in più.

Thalita Malagò

Dirige la Italian Interactive Digital Entertainment Association (IIDEA), la Confindustria del videoludo. Sono decine i soci tra produttori di console, editori e sviluppatori di videogiochi e operatori del settore esports. Nel corso del 2024 l’abbiamo intervistata per farci raccontare i numeri del mercato: in Italia il giro d’affari è di 2,3 miliardi di euro con un pubblico eterogeneo, composto sia da gamer casuali sia dagli appassionati che non si perdono una fiera di settore. Nel 2025 su StartupItalia continueremo a raccontare il comparto, intervistando esperti e protagonisti.

Gerardo Verna

Oggi guida la software house Trinity Team ed è uno startupper al terzo videogioco, ma soprattutto fan sfegatato dei film di Bud Spencer e Terence Hill. «Negli anni ’70 e ’80 – ci ha spiegato in un’intervista di qualche tempo fa – quei film erano considerati di serie B, ma oggi il grande pubblico li sta rivalutando: sono commedie sempreverdi». Un terzo capitolo di Slaps and Beans è possibile? Ci aveva salutato così lo sviluppatore: «Ormai abbiamo usato tutto il materiale cinematografico e musicale a nostra disposizione, ma ammetto che non mi dispiacerebbe metterci alla prova con un’avventura inedita…».

Elisa Farinetti

Ha co-fondato Broken Arms Games, software house fondata ad Acqui Terme, nel basso Piemonte, in mezzo ai vigneti. E in effetti Elisa Farinetti l’abbiamo intervistata per Hundred Days, titolo per gamer con la passione per il vino. Si tratta di un simulatore e gestionale verticale sulla produzione enologica. La casa di sviluppo ha spaziato anche nel genere racing. Ci possiamo aspettare qualcosa di interessante nel 2025?

Christian Cantamessa

Con Davide Soliani, già citato in questo articolo, ha fondato Day 4 Night, software house indie con un team diffuso in tutto il mondo. Stanno sviluppando un titolo al momento top secret (si spera in qualche briciola di novità nel 2025). Cantamessa ci ha detto in un’intervista: «Dopo quasi 30 anni che lavoro nel settore questo è un progetto molto indie, una cosa che i colossi non avrebbero fatto. Come hanno detto i nostri investor è qualcosa di diverso e originale».

Mauro Fanelli

Fanelli è amministratore delegato di Memorable Games, software house indie che ha sviluppato On Your Trail, un’avventura ambientata in un paesino della Liguria. Si gioca nei panni di uno scrittore in vacanza che si imbatte in una città idilliaca vittima di un misterioso ladro. A dicembre scorso l’azienda ha annunciato l’ingresso di uBroker SPA nella compagine sociale di Memorable Games con un investimento da 1 milione di euro. Da decenni attivo nel comparto, nel 1997 Fanelli ha fondato uno dei primi siti web di videogiochi in Italia, Alternative-Reality.com.

Lorenzo Redaelli

Sviluppatore indie, ha realizzato diversi titoli come la graphic novel Milky Way Prince: The Vampire Star, affrontando tematiche profonde e sensibili riguardanti l’amore tossico e la salute mentale. Nel 2023 ha esplorato il tema dell’amicizia e dei legami in Mediterranea Inferno. «Non conosco abbastanza il settore dei videogiochi per poterne parlare – ci ha confidato Redaelli – ma in generale credo si stia cercando la quota LGBTQ+ nei prodotti. Il rischio è che tutto sia fine a se stesso, senza un valore artistico o sociale. Bisogna chiedersi oggi quanto spazio davvero ci sia per essere sinceri e complessi».

Antonio Cannata

Cannata è Ceo e founder di Stormind Games, software house siciliana, con sede a Catania. Lo abbiamo intervistato nel 2022 per Batora: Lost Haven, un videogioco molto diverso rispetto ai lavori precedenti come Remothered: Tormented Fathers e Remothered: Broken Porcelain, di stampo evidentemente horror. Nel 2024 la startup è tornata alle origini con A Quiet Place: The Road Ahead, titolo survival in prima persona dove la regola d’oro per sopravvivere è rimanere in silenzio (in casa, per davvero).

Giacomo Greco

Come Ceo di Jyamma Games, Greco è a capo di una società che nel 2024 ha rilasciato un titolo ambizioso, del genere soulslike. Enotria: The Last Song pesca dal folklore italiano, con un videogioco che ha ricevuto un’accoglienza schietta da parte della critica, che ne ha evidenziato alcuni elementi migliorabili. Da parte nostra, come sempre facciamo sul magazine, il lavoro di una startup in un mercato così competitivo va raccontato perché meritorio di sfidare mostri sacri in uno dei generi più complessi ed esigenti.

Sara “Kurolily” Stefanizzi

Come decimo profilo che segnaliamo nella nostra puntata dedicata al gaming abbiamo scelto Kurolily, content creator che da anni pubblica video di gameplay e filmati in cui racconta e condivide la propria passione per i videogiochi. «Nelle mie live parlo un sacco e leggo sempre la chat per interagire – ha spiegato in un’intervista su StartupItalia – Ovvio, i videogiochi sono l’argomento più frequente: ci scambiamo opinioni, pareri. Ed è bello perché chi mi segue è curioso e appassionato tanto quanto me».