“Lucca ha la possibilità di diventare un modello italiano di turismo sostenibile dove vivere e stare bene

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Pd Lucca su turismo: “Lucca ha la possibilità di
diventare un modello italiano di turismo sostenibile dove vivere e stare
bene, residenti e turisti. Il tempo è ora, la sfida è oggi”.

“Un modello italiano di turismo sostenibile,
dove si valorizzino la qualità della vita e il rispetto del patrimonio
storico artistico e ambientale, e dove ci siano crescita diffusa e
opportunità, anche di lavoro, per tutti: Lucca ha la possibilità di
trasformare un possibile problema, l’overtourism, in opportunità e di
diventare un modello virtuoso di riferimento per questo. Il tempo è ora,
la sfida è oggi”. 

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A dirlo è la segreteria del Partito Democratico di Lucca che si inserisce nel dibattito sul turismo.

“Turistificazione,
overtourism, turismo di massa, iperturismo, scegliete la parola che
preferite. Il turismo è stato uno dei temi caldi del 2024 e
rappresenterà una sfida per i prossimi anni. Negare che la nostra città sia toccata da questo fenomeno, come fa l’amministrazione comunale, è pericoloso. Dobbiamo invece affrontare il tema tutti insieme
come operatori, cittadini e forze politiche e programmare interventi
che guardino alla creazione di un luogo che sia di tutti, perché se un
luogo è vivibile e riconosciuto da tutti, lo è anche per i turisti. Anzi, proprio questo aspetto può diventare un ulteriore elemento di promozione e di comunicazione per Lucca, che ha l’occasione di farsi conoscere nel mondo come una città che offre un ecosistema virtuoso da cui prendere esempio”.

“Togliamo subito dal campo un aspetto – continua la nota -. Lucca è una città bellissima e parlare di turismo, anche in maniera preoccupata, non vuol dire andare contro chi vive di turismo.
Non è questo il punto. Così come il punto non è l’apprezzamento per una
città piena di persone nel periodo delle feste, con ottime conseguenze
per le attività turistiche e commerciali: questo è un elemento positivo
condiviso da tutti. Il punto è inquadrare il turismo per quello che è
con politiche che costruiscano una maggiore sostenibilità e quindi
vivibilità, perché il turismo è forse uno dei settori che maggiormente
tocca innumerevoli aspetti della vita cittadina e mai come oggi si sente forte la necessità di trovare un equilibrio.
Al contrario, invece, l’amministrazione comunale sembra molto impegnata
a stressare la città fino alle conseguenze più irreparabili, vedendo
nel turismo un costante veicolo per rafforzare l’immagine di se stessa,
senza porre troppa attenzione sul modello di città verso cui vogliamo
andare…a patto che il modello di città non sia trasformare Lucca in un grande villaggio turistico”.

“Il
rischio oggi è parlare di turismo a sproposito – continua il Pd – . Il
turismo viene spesso abbinato agli eventi – come lo è nella visione della giunta, che descrive Lucca come “contenitore di eventi” -, o ridotto a mera conta delle presenze turistiche. Ma in un momento di aumento delle presenze in tutto il mondo se non si mettono in atto sistemi di tutela si rischia di scivolare nella turistificazione delle città,
che vuol dire sempre di più (e il processo è già in atto) abbandono da
parte dei residenti, prezzi alle stelle, impoverimento del tessuto
sociale, sparizione del commercio locale, aumento della presenza di
catene di servizi alberghieri e di ristorazione e una mala gestione dei
servizi che mettono in difficoltà gli operatori internazionali abituati a
lavorare con una programmazione almeno annuale (come dimostra anche la
decisione della giunta di aumentare da un giorno all’altro il ticket bus
turistici, creando non pochi problemi alle agenzie e i tour operator
che lavorano con programmazioni lunghe). Cosa resterà ai
lucchesi o a chi ha scelto di vivere a Lucca proprio per la sua natura
di città “non ancora” devastata dal turismo? Cosa resterà del commercio
locale se l’obiettivo è trasformare Lucca sempre più in un grande centro
commerciale?”.

“Le strategia di difesa ci sono e
devono partire proprio dalla natura di una città miracolosamente
arrivata a noi intatta nella sua bellezza architettonica e in un certo
modo di vivere e di abitare le piazze e le vie cittadine. Tre per noi sono gli aspetti che vanno affrontati da subito – continua la nota del Partito Democratico -. La casa:
la scorsa estate è diventato legge il cosiddetto “decreto salva-casa”
promosso dal ministro Salvini, che contiene la modifica dei requisiti
minimi di abitabilità, che vengono ora ridotti all’osso, con conseguente
prolificazione selvaggia di micro appartamenti. Il nuovo Piano Operativo che l’amministrazione Pardini ha approvato contiene anche la possibilità di trasformare fondi commerciali e garage al piano terra in appartamenti per affitti brevi:
questo elemento, se non governato a dovere, cambierà drasticamente il
volto e la fruibilità della città, restringendo ulteriormente la
possibilità per i cittadini di trovare casa in affitto a prezzi
sostenibili nel centro o nell’immediata periferia. Il lavoro: il turismo è un’attività economica
a tutti gli effetti che può creare benessere diffuso e anche nuove
opportunità di lavoro, se ben gestita. Un turismo mal gestito (o
consapevolmente non gestito) crea soltanto lavoro mal pagato. Precarietà, illegalità e sfruttamento:
le tre piaghe di questo settore sono le priorità per ridare dignità
alle lavoratrici e ai lavoratori del turismo e garantire occupazione di
qualità in tutta la filiera. L’overtourism: il nuovo Testo Unico sul turismo della Regione Toscana
definisce un sistema organico per la regolamentazione del turismo e dà
ai sindaci più poteri per individuare criteri e limiti allo svolgimento
dell’attività di locazione breve per finalità turistiche, per perseguire
la corretta fruizione turistica del patrimonio storico, artistico e
culturale e la preservazione del tessuto sociale. Con l’obiettivo di
contrastare la scarsità di alloggi a canoni accessibili destinati alla
locazione a lungo termine e ridare abitazioni a chi vuole vivere le
città. Il sindaco e la giunta cosa pensano di fare al riguardo?”.
“Come cittadini e come forza politica dobbiamo costruire una proposta
alternativa a quella attuale. Tutto questo è possibile, ma per farlo e
per il bene della città è necessario trovare un senso di responsabilità comune
(che sembra totalmente assente nel racconto puramente mediatico
dell’amministrazione attuale): non esiste una questione ideologica della
città e non dovrebbe esserci una divisione politica quando parliamo del
bene di Lucca e della vita dei suoi cittadini”. 





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