Ieri mattina, Roma è stata teatro di una grande manifestazione organizzata dal Comitato Docenti di Sostegno (Cds), che ha visto la partecipazione di migliaia di insegnanti provenienti da tutta Italia. L’evento, che ha ottenuto il sostegno dei sindacati Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Gilda, ha attirato l’attenzione di importanti figure istituzionali e ha messo in luce le criticità riguardanti l’istruzione e la formazione dei docenti di sostegno.
Le Critiche del Cds alla Gestione dei Corsi Indire
Al centro delle proteste del Cds c’è la gestione dei corsi di specializzazione sul sostegno da parte dell’Istituto Indire. Alessio Golia, coordinatore nazionale del Cds, ha denunciato la mancanza di una pianificazione territoriale adeguata per l’avvio di questi corsi. Secondo Golia, tale carenza rischia di aggravare la già precaria situazione occupazionale nelle regioni del Centro-Sud, dove esistono aree sature di docenti specializzati che non sono impiegati. Il coordinatore ha sottolineato l’urgenza di una programmazione nazionale che tenga conto delle specificità locali e delle reali necessità del sistema scolastico. Golia ha avvertito che senza un cambiamento nei decreti attuativi, la situazione potrebbe diventare insostenibile. Inoltre, ha chiesto un intervento del ministro Giuseppe Valditara per correggere le criticità e garantire una formazione mirata che permetta un inserimento equo dei docenti specializzati su scala nazionale.
La Risposta del Dipartimento Istruzione della Lega
Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, ha risposto alle critiche sostenendo che i corsi Indire rappresentano una sperimentazione volta a ridurre i tempi e i costi per i docenti che hanno almeno tre annualità di servizio sul sostegno. Pittoni ha paragonato l’iniziativa ai corsi abilitanti speciali (Pas) del 2013, evidenziando come l’obiettivo sia tutelare la qualità della formazione e i diritti degli studenti con disabilità. Tuttavia, ha riconosciuto le difficoltà legate alla disparità territoriale, poiché i corsi sono attualmente concentrati in alcune aree e non rispondono adeguatamente alle necessità del territorio. Pittoni ha sottolineato l’urgenza di interventi per evitare conflitti tra i docenti già specializzati e quelli in formazione, un problema che potrebbe avere ripercussioni negative sul sistema scolastico.
Le Proposte della Uil Scuola Rua
La Uil Scuola Rua, attraverso le parole di Roberto Garofani, ha avanzato la richiesta di stabilizzare i docenti di sostegno, considerandoli fondamentali per garantire un’istruzione di qualità agli studenti con disabilità. Garofani ha criticato i “corsi a scartamento ridotto” e ha ribadito l’importanza del TFA (Tirocinio Formativo Attivo) come strumento per una preparazione adeguata. Il sindacalista ha inoltre denunciato la presenza di circa 230.000 docenti precari nel sistema scolastico e ha chiesto misure per trasformare l’organico di fatto in organico di diritto. A suo avviso, la denatalità rappresenta anche un’opportunità per ridurre il numero di alunni per classe e migliorare la qualità dell’insegnamento, rendendo il sistema educativo più sostenibile.
Le Critiche della Flc Cgil e la Posizione della Gilda degli Insegnanti
Anche la Flc Cgil ha sollevato forti critiche, accusando il Ministero dell’Istruzione di rispondere in maniera insufficiente alle richieste di miglioramento del sistema. Secondo il sindacato, le risposte ricevute sono state troppo vaghe e non affrontano le problematiche legate ai concorsi, alle assunzioni e alla pubblicazione degli elenchi degli idonei 2023. Inoltre, la Flc Cgil ha denunciato i corsi semplificati come inadeguati, ribadendo che una formazione qualificata è fondamentale per l’inclusione scolastica. Il sindacato ha anche promesso ulteriori mobilitazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi.
La Gilda degli Insegnanti, in una nota ufficiale, ha espresso il proprio sostegno ai docenti di sostegno, chiedendo una pianificazione territoriale dei corsi di specializzazione che risponda alle effettive necessità. Il sindacato ha inoltre criticato la cosiddetta “scuola bancomat”, accusando il governo e gli enti di formazione di sfruttare la scuola come fonte di guadagno, senza considerare le reali esigenze del settore educativo. La Gilda ha quindi richiesto maggiori investimenti nella qualità dell’inclusione scolastica e una garanzia di futuro per i docenti specializzati, evitando la proliferazione di corsi “light” che potrebbero minare la qualità della formazione.
Conclusioni
La manifestazione di ieri ha evidenziato le forti preoccupazioni dei docenti di sostegno riguardo alla gestione dei corsi di specializzazione e alla pianificazione territoriale della formazione. Le critiche sollevate dai sindacati e dai rappresentanti del Cds, della Uil Scuola Rua, della Flc Cgil e della Gilda degli Insegnanti pongono l’accento su temi fondamentali come la stabilizzazione del personale precario, la qualità della formazione e la necessità di interventi urgenti per risolvere le disparità territoriali. L’impegno congiunto dei sindacati e delle istituzioni scolastiche è cruciale per garantire un sistema educativo che risponda in modo equo e qualificato alle esigenze degli studenti con disabilità.
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