Pnrr, in arrivo in Veneto altri 334 milioni di euro per scuole e ospedali

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Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Una pioggia di ulteriori 334 milioni di euro: è l’ultima novità del Pnrr in Veneto. L’ultimo stanziamento, accompagnato dal relativo impegno di spesa, per la nostra regione, nell’ambito del programma che si propone di ammodernare il volto dell’Europa post Covid, entro il 31 dicembre del 2026.

Finanziamenti che portano quindi a 13 miliardi e 760 milioni di euro il totale delle risorse sulle quali le amministrazioni hanno “messo le mani”, con l’impegno di realizzare 22.935 progetti, articolati nelle sette missioni individuate.

Dove finiranno i fondi 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Tra i nuovi finanziamenti, si stagliano i 157 milioni stanziati (e impegnati) per l’edilizia scolastica di asili nido e scuole dell’infanzia, come per estendere i programmi di tempo pieno; i 144 milioni per l’edilizia ospedaliera; e poi i 49,5 milioni per la telemedicina, a sostegno dei pazienti cronici.

Mentre è stata disposta una sforbiciata dell’importo destinato al punto “rinnovabili e batterie”, nell’ambito della trasformazione green: – 42 milioni di euro.

Nella clessidra del Pnnr rimane sabbia per i prossimi due anni. Poi tutti i soldi ricevuti ma non spesi si dissolveranno nel nulla, saranno spazzati via.

E Rfi, sotto l’egida del Ministero delle Infrastrutture, è in ritardo nel progetto di attuazione del collegamento ferroviario con l’aeroporto Marco Polo, nell’elettrificazione del cosiddetto anello basso del Bellunese, nel potenziamento della Venezia-Trieste.

Perché, per la realizzazione della misura complessiva, dal valore di 2,97 miliardi di euro, ad oggi sono stati spesi solo 806,2 milioni. Questo, stando alle rilevazioni di Openpolis.

Il nodo alta velocità ed energia

Sono le infrastrutture e i trasporti – nel Pnrr del Veneto, ma non solo – a recitare la parte del leone. Quasi 5 miliardi di euro, per oltre tre quarti destinati a progetti legati alla rete ferroviaria, e poi variamente ripartiti fra tramvie, sistema portuale, autobus, piste ciclabili e collegamenti stradali.

Sono in corso i cantieri per l’Alta Velocità lungo il tratto ferroviario Milano-Venezia – il progetto complessivo di collegamento con l’Europa del Nord vede risorse spese per oltre il 54%, rispetto al totale di 4,47 miliardi – così come per la nuova linea Sir2 del tram di Padova, tra Vigonza e Rubano.

Microcredito

per le aziende

 

Dopo le infrastrutture, il pilastro del Pnrr che richiede più risorse è quello relativo all’efficientamento energetico degli edifici: 1,7 miliardi di euro, per la stragrande maggioranza (quasi il 92%) da impegnare sugli edifici residenziali; solo il residuo, indirizzato a scuole e aule di giustizia.

Poi 1,4 miliardi per la salute: assistenza sanitaria territoriale, aggiornamento tecnologico e digitale del Sistema sanitario nazionale, edilizia ospedaliera, formazione del personale, ricerca.

Il principale stanziamento, in questo ambito, riguarda i 301 milioni di euro per l’assistenza casalinga dei malati cronici e la telemedicina, nell’ambito dell’iniziativa “casa come primo luogo di cura”, finanziato ad oggi soltanto ai 14,4%.

Mentre un progetto tutto veneto riguarda la nuova cittadella sanitaria di Treviso, da 224 milioni di euro, legata alla direttrice “verso un ospedale sicuro e sostenibile”, finanziata per poco più di un quinto.

Scuola, teconologia e imprese 

Sul fronte della transizione energetica, si registrano invece ritardi importanti. Si pensi che il progetto di rinaturazione dell’area del Po vede una spesa che, ad oggi, riesce a coprire appena lo 0,4% del finanziamento totale.

Nell’ambito dell’istruzione – 1,3 miliardi di euro totali, di cui 870 milioni per l’edilizia scolastica – il progetto principale riguarda il nuovo studentato di Ca’ Foscari, dal costo di 29,8 milioni di euro. Poi, si punta sulla ricerca nell’ambito della terapia genica e dello sviluppo di farmaci con tecnologia a Rna (26,84 milioni); ma, in generale, sul reclutamento di nuovi ricercatori (24,5 milioni).

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

E c’è poi il mondo del lavoro. Le imprese che trainano il Veneto, orgogliosa patria delle partite Iva. E quindi l’ampliamento delle capacità produttive delle aziende. In questo caso, l’obiettivo è stato centrato – anche se in ritardo – per Luxottica e Friul Intagli Industries (con sede anche a Portobuffolè).

Per tutto il resto c’è tempo. Anche se, si sa, tempus fugit.



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