Neonato morto a Bari, le prime parole di don Antonio Ruccia ai parrocchiani: «Senza dati certi meglio stare zitti». Dal Policlinico: «La culla? Non è collegata con l’ospedale»

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di
Nicolò Delvecchio

L’intervento nel corso della messa al ritorno da Roma. La precisazione del direttore generale Antonio Sanguedolce:«Nessun contatto, l’indicazione sul sito internet è errata»

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«Il Signore ci dia la forza per superare le cose eclatanti e affascinanti, che dobbiamo vivere con serenità, senza ulteriori commenti. Io non mi sono permesso di commentare nulla, se non di fare una semplice affermazione. Vi prego del massimo silenzio, tutti coloro che hanno parlato hanno parlato troppo, senza avere dati certi». Sono queste le prime parole che don Antonio Ruccia, parroco della chiesa San Giovanni Battista di Bari – nella cui culla termica è stato trovato un bambino senza vita nella mattina del 2 gennaio – ha rivolto ai propri fedeli nel corso della messa di sabato 4 gennaio. E nella funzione religiosa dell’Epifania ha aggiunto: «Abbiamo vissuto un’esperienza traumatica. Noi siamo chiamati a essere comunità che genera la vita. Chi si è preso gioco di noi è stato il caso. Forse questo è un segno di essere impegnati a dare ancora di più a questa città che invecchia, sta morendo. Forse il Signore ce lo sta chiedendo in maniera forte: siamo chiamati a essere segno di vita. Sono convinto che qualcuno dal cielo ci sta proteggendo, e che il Signore che ama gli angeli ci manda gli angeli ad annunciare ancora una volta la gioia della condivisione e della fraternità».

Il parroco è tornato proprio il pomeriggio di sabato 4 gennaio dopo essere stato a Roma nei giorni precedenti per degli impegni lavorativi. Dalla capitale, poco dopo il ritrovamento del corpo, aveva detto che secondo lui il bambino «era già morto» quando è stato lasciato nella culla, sostenendo anche di come «qualcuno» avrebbe «giocato con la vita di un bambino». «Probabilmente – disse allora – la mamma del piccolo avrà voluto garantire il funerale del bambino». Dichiarazioni che per ora non hanno alcun tipo di riscontro.




















































Ma non è tutto. Sul caso c’è anche un altro aspetto degno di nota. Il sito internet della parrocchia indica un’informazione che sarebbe errata. Infatti, vi è scritto che «quando il neonato vi viene posto, si attiva un allarme collegato con l’ospedale Policlinico di Bari. Sarà poi cura del reparto di Neonatologia del Policlinico». Ma il direttore del Policlinico, Antonio Sanguedolce, spiega che «non c’è mai stato un allarme collegato con il reparto, ma solo con il cellulare del parroco».

Nella mattinata di domenica 5 gennaio, don Antonio è stato sentito a lungo dagli inquirenti come persona informata sui fatti, e a pm e poliziotti ha confermato, come fatto sin dall’inizio, di non aver ricevuto nessuna chiamata. Il sistema della culla termica della chiesa, infatti, prevede che al momento della deposizione di un bambino nella culla partano (quasi in contemporanea) il riscaldamento e una telefonata al cellulare del parroco. Ma nessuna delle due cose sarebbe avvenuta, almeno secondo quanto ricostruito finora: nel momento in cui il bambino è stato ritrovato la stanza era fredda, e la chiamata, sempre secondo quanto detto dal prete, non sarebbe mai partita. A dispetto delle dichiarazioni di don Ruccia, quindi, il piccolo di circa un mese potrebbe essere morto di freddo.

La Procura di Bari indaga per abbandono di minori aggravato da morte, e le indagini si incentrano soprattutto sul possibile malfunzionamento della culla. Malfunzionamento che potrebbe essere legato ad alcuni blackout, subito risolti, che la chiesa avrebbe subito tra 12 e 14 dicembre. E proprio il tecnico della manutenzione, dopo questi blackout, a metà dicembre è intervenuto per verificare eventuali problemi. Anche il tecnico è stato sentito dagli inquirenti e a loro ha spiegato la natura del suo intervento.
L’autopsia sul corpicino del neonato, non ancora conferita, potrebbe però essere svolta entro mercoledì 8 gennaio, e accertamenti tecnici saranno svolti anche sulla culla stessa. Il grande clamore suscitato dalla vicenda (sulla quale è intervenuto anche l’arcivescovo di Bari Giuseppe Satriano, che ha commentato il fatto come « il culmine di una serie di fragilità e difficoltà sociali, che spesso non emergono alla luce dei riflettori») ha prodotto anche alcuni elementi di tensione tra il parroco e i giornalisti. Nel pomeriggio di domenica, infatti, don Ruccia ha avuto un acceso diverbio con i reporter di alcune tv, negandosi a qualsiasi commento con parole anche molto accese. Nel pomeriggio di lunedì, in parrocchia, si terrà un momento di preghiera per il bambino.

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6 gennaio 2025 ( modifica il 6 gennaio 2025 | 18:25)

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