Roberto Parodi in vacanza a Cortina: «Jet set rovinato da infiltrazioni di coatti, tiktoker e arricchiti. Un desiderio per il 2025? Che scompaiano le Birkenstock»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


di
Vittoria Melchioni

Fustigatore dei costumi via social, «Il Parods» parla del turismo cafonal: «L’après ski è una “burinata”. L’eleganza ampezzana contaminata da coatte, escort e tavolate di giovani tamarri. Resistono i radical chic. Io un Vannacci più chic dopo Atreju? Sono di destra ma antifascista»

Microcredito

per le aziende

 

Cortina d’Ampezzo resta un gioiello di classe ed eleganza, che si intravede nel look dei frequentatori e nell’approccio elegante di chi la sceglie per le vacanze da sempre. Ma ci sono «preoccupanti infiltrazioni di burini», almeno così sostiene Roberto Parodi, per il web «Il Parods», dissacratore social degli italici costumi, giornalista e scrittore con un passato nella finanza. Parodi è in vacanza nella Regina delle Dolomiti, ospite di amici e tra una sciata e l’altra, rigorosamente stile anni ’80 senza casco e senza tute aerodinamiche avveniristiche, si diverte a descrivere «la fauna» che incontra a quel «nuovo» rituale che è l’après ski – «che già in sé è una “burinata” perché sostanzialmente è una discoteca sulle piste alle 2 del pomeriggio». 

Come sono cambiati i turisti a Cortina?
«Cortina resta uno dei luoghi più eleganti e di classe dell’arco alpino ma non posso esimermi dal notare alcune tipologie piuttosto bizzarre. Partiamo dalle coatte italiane: piccolotte e rotondette. Sono arrivate da Ladispoli su una Dacia Sandero stracarica, con due metri cubi di valigie con outfit per ogni evenienza, sono venute a Cortina per colpa dei video di TikTok e delle canzoni del Pagante. Outfit: pelliccione nero palesemente comprato su  Shein, capello mesciato, due dita di trucco, labbroni appena revisionati dal chirurgo amico della cugina, unghie da tre centimetri smaltate fuxia fatte dalla cinese sotto casa, leggings aderenti neri lucidi, In testa semi colbacco di pelliccia sintetica, ma quello solo con la fascia per risparmiare, stivaletti da città con suola di cuoio scivolosissimi e camminano una attaccata all’altra tenendosi una all’altra e barcollando per non cadere e ridacchiando scompostamente. Le vedi allo struscio sul corso o all’una del pomeriggio in baita sulle piste a prendere il sole, dove sono arrivate con la funivia perché non sanno sciare. Obiettivo: cercare disperatamente di farsi invitare a qualche festa». 




















































E le coatte le abbiamo sistemate. Poi?
«Poi ci sono escort dell’Europa dell’Est: alte, fisicate, aria antipatica, carnagione cadaverica, ciglia finte talmente lunghe che servono anche da ventaglio e fanno ombra. Outfit: total white, pantaloni aderenti bianchi, maglione bianco, colbacco bianco, guantoni bianchi, moon boot pelosi bianchi, borsa Kelly o Birkin a seconda delle possibilità economiche degli accompagnatori, insomma sembrano la figlia un po’ mignotta di Babbo Natale. Tutto il look è stato comprato nel quadrilatero della moda a Milano, con l’American Express di imprenditore bresciano con la pancetta e la Lamborghini, la cui moglie – all’oscuro di tutto – si trova a Foppolo con i bambini e le amiche del burraco».

A prescindere dal look, da cosa si riconoscono?
«A differenza delle coatte italiane – che sono pure simpatiche – queste pur non avendo una lira, hanno pure quell’aria altezzosa di chi ha capito quale parte del corpo valorizzare. E non è il cervello. Le riconosci perché sul tavolinetto in baita hanno i resti del tagliolino astice-tartufo-caviale e “pata negra” (ricetta di Briatore) e una bottiglia di Cristal, che fai te ne privi? Mentre le sciamannate di Ladispoli hanno la coca cola e il panino con la frittata portato da casa».

Questo per le donne, ma anche gli uomini non sono tutti Lord Brummel…
«Una fauna di maranza e tamarri sta invadendo i locali più da giovani e tra molti gentiluomini, risaltano rumorosamente gruppi di tamarri. Tipo quelli che arrivano dalla cintura di Milano e Brianza. Hanno un tavolo in baita con sei bottiglie di Belvedere alle due del pomeriggio, musica a palla, offrono a tutti magnum di Armand de Brignac (lo champagne con la bottiglia placcata oro e l’asso da picche) arrivato con i fuochi artificiali attaccati al collo della bottiglia. Tutti in maglietta nera con mega scritte Balmain e Balenciaga, occhio un po’ pallato per la “bamba”, braccia in alto, pagano tutto in cash (di provenienza ignota). Ovviamente nessuno sa sciare e sono arrivati in baita con un Hummer o una Mercedes Classe G metallizzata che non sanno guidare e si è impantanata in 10 cm di neve a duecento metri dalla baita. L’hanno lasciata con le luci accese e le porte aperte».

Che ne è stato dell’élite che trascorreva le vacanze a Cortina in stile Marzotto o Rizzoli?
«Per fortuna c’è sempre e contraddistingue il livello di questa bellissima località. Ma non mancano i radical chic, per esempio di Roma, dell’Edoardo e la Maria Sole che, alla festa di Capodanno, fanno togliere le scarpe a tutti perché dopo il viaggio in Burkina della figlia Jacaranda (che va alla scuola francese Chateaubriand Terminal Cinq), sono diventati tutti un po’ più naturali e non vogliono sporcare il parquet di mogano con le suole delle vostre Church o delle Jimmy Choo della povera single invitata, ma che è alta un metro e un citofono, che senza tacchi scompare e nessuno la vede più alla festa».

Lei che fa tutto il giorno?
«Scio, avendo più di 18 anni non ho l’obbligo di indossare il casco, dato che sono stato ripreso per un video in cui facevo una serpentina su una pista tranquillissima, in puro stile anni’80. Mi chiedo: quando andate a fare il bagno a Cogoleto, vi mettete il giubbotto salvagente? No, perché la gente affoga anche lì. Do un messaggio di grande eleganza, che è poi quello che mi preme di più. A cena siamo sempre a casa di amici e solo dopo la mezzanotte si fa un salto al Poste o al Vip».

È un motociclista, che cosa pensa della polemica innescata dagli ampezzani contro l’invasione dei centauri?
«Non bisogna fare cose illegali, prima di tutto, e le cose illegali solitamente le fanno quelli in mountain bike perché si buttano giù dai dirupi e ti arrivano sul prato mentre sei tranquillo a prendere il sole o ti investono alle spalle sul sentierino tra i boschi perché non li hai sentiti arrivare. Le moto hanno sanzioni più alte, quindi, c’è una sorta di autocontrollo e facendo rumore le senti arrivare evitando un sacco di incidenti».

Prestito personale

Delibera veloce

 

Lei è noto anche per non nascondere il proprio pensiero politico. Recentemente è stato ospite ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia. Dopo il suo intervento è stato apostrofato come “un Vannacci più chic”. Che ne pensa?
«Anche io ho il mio mondo al contrario, ma lo descrivo in altri termini. E ci tengo a sottolineare che sono profondamente antifascista. Poi, sono comunque critico con questo governo per come ha gestito la questione dei balneari, per il nuovo codice della strada».

Un’altra definizione che le è stata data è quella di essere il portavoce del “greenwashing” del Governo, soprattutto sulla transizione ecologica.
«Non critico l’esistenza della mobilità elettrica in sé, per esempio. Critico la sua imposizione come soluzione totale a tutti i mali portati dall’inquinamento: uno, perché noi non produciamo abbastanza energia elettrica, due, perché non è vero che sia così ecologica, tre, in pochissimi se la possono permettere. La transizione deve avvenire in modo naturale, com’è accaduto con i cellulari al posto del telefono fisso, o i file streaming al posto dei dischi. Non per imposizione».

Che cosa auspica per il 2025?
«La scomparsa delle Birkenstock. Più seriamente: che i ragazzi possano avere la capacità di discernere ciò che gli viene propinato dai social che ormai influenzano la loro esistenza dallo studio, alla politica, ai sentimenti».  

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

5 gennaio 2025 ( modifica il 5 gennaio 2025 | 13:19)

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link