Se non c’è alternativa c’è controllo – Il Blog di Gioia Locati

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Si è discusso a lungo del caso del cardiopatico triestino a cui l’ospedale Cattinara avrebbe negato un intervento al cuore perché aveva rifiutato di vaccinarsi. Quattro le vaccinazioni richieste e non fatte: contro pneumococco, Covid, influenza e Herpes Zoster.

Si è già scritto molto, perciò non ci dilungheremo, ma invitiamo a qualche riflessione.

Va detto che all’indomani della pubblicazione della lettera dell’ospedale da parte del quotidiano La Verità – in cui si è letto testuale che il paziente non è stato operato perché sprovvisto delle vaccinazioni raccomandate – l’ospedale ha cercato di sistemare l’accaduto. Non potendo negare di aver inviato la mail in cui si precisava anche che il paziente sarebbe stato cancellato dalle liste d’attesa, la struttura ha spiegato che è stato lo stesso cardiopatico a rifiutare l’intervento e precisato “di aver sempre seguito il malato con regolarità”.

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Leggete qui.

Un caso da chiarire 

Si è poi appreso che la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di FdI alla commissione di inchiesta sul Covid, ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulla vicenda e sollecitare un intervento del ministro Schillaci.

Buonguerrieri desidera appurare se c’è stata “discriminazione di un paziente fragile, un fatto grave, in contrasto con l’articolo 32 della Costituzione” e chiede al ministro come potranno essere tutelati i malati in futuro.

L’ipocrisia sugli immunodepressi

Visto che la pandemia è finita e visto che non esistono leggi che obblighino chi è prossimo a operarsi alle 4 vaccinazioni contestate riportiamo qui alcune considerazioni raccolte negli anni (non solo dalle colonne di questo blog). E, vista la pertinenza, chiediamo ai parlamentari e al ministro di tenerne conto.

Di cosa ci si ammala più frequentemente in ospedale, specie se si è anziani, immunodepressi e si è sottoposti a interventi? Di svariate infezioni batteriche: da stafilococchi (almeno 30 tipi), di pseudomonas (le tre specie che prediligono l’uomo), di svariate polmoniti anche da pneumococco poiché il vaccino copre soli 9 ceppi ma ve ne sono almeno 90 in circolazione, di innumerevoli batteri anche opportunistici (ossia quelli che quando siamo in salute convivono in equilibro con noi) e altri veicolati da cateteri e condotti che entrano a contatto con gli organi interni.

Che fare per prevenire queste epidemie di infezioni ospedaliere? Non parrebbe sensato vaccinare chi sta programmando un intervento: primo perché fino a 15/21 giorni dalla vaccinazione non si producono anticorpi nei confronti della malattia per la quale ci si vaccina e poi perché si risulta immunodepressi di default per lo stesso periodo di tempo. Si tratta di un’ immunosoppressione fisiologica dovuta appunto alle vaccinazioni.

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Ai quesiti da sottoporre al ministro inseriamo anche questo: perché in Italia è riservata così tanta insistenza all’applicazione di “svariati protocolli vaccinali” extra lege, per anziani, immunodepressi e categorie fragili ben sapendo che queste pratiche a ridosso del ricovero potrebbero rendere i malati ancora più fragili e non risolvono affatto la piaga delle infezioni ospedaliere?

La mistificazione

Alcuni media hanno riportato la notizia del paziente triestino mettendo in secondo piano la notizia, ossia quella che un malato è stato discriminato e privato di un intervento fondamentale per la propria salute perché ha rifiutato un trattamento sanitario (cosa legittima, anzi, stando al consenso informato, dovuta). Al contrario è stato dato risalto alla sospensione del primario che ha firmato la mail, “a causa degli insulti dei no vax”. Sì, da quanto si apprende, il medico non si sarebbe autosospeso per aver apposto quella firma  – in segno di scuse o di pentimento – ma perché criticato aspramente da innominati maleducati, no vax, naturalmente.

Un vademecum e prestare attenzione

Quanto a noi, visto il momento storico conteso da posizioni ideologiche sempre più accese, ecco il nostro vademecum dell’anno nuovo per… non prendere cantonate, magari perché si è distratti da mille cose o abbacinati dalle mistificazioni.

Il vademecum è così sintetizzato: se non è prevista un’alternativa allora vuol dire che la finalità è il controllo (della popolazione).

Aumenta la tecnologia, fatta di mezzi utili e innovativi. Ci troveremo con il denaro virtuale e tessere bancomat? Va bene purché resti il contante, altrimenti chi ci mette al riparo dai clic svuota conti?

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Arriverà un’identità digitale buona per tutto? Per i motivi di cui sopra va accettata solo se resisteranno le alternative materiali.

Aumentano i vaccini per ogni malattia presente e futura. Buona cosa purché si sia liberi di scegliere se e quando farli, a qualsiasi età e in qualsiasi condizione di salute. La non alternativa l’abbiamo vista durante il Covid, ci va bene che sia ripetuta?

Chiediamoci, chi di noi accetterebbe di comprare una casa con solo l’ascensore e nessuna scala?

Infine, ma non da ultimo:

A tutti voi e ai nuovi lettori i miei migliori auguri di buon anno.

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