Turismo, un impatto diretto da oltre 500 milioni e il Garda guarda al futuro: “Ci saranno cambiamenti ma ci sono elementi che gli ospiti continueranno a richiedere”

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RIVA DEL GARDA. Un sistema turistico dinamico e in crescita. Un settore che nel 2023 ha generato un impatto economico diretto di 543,3 milioni e una produzione totale di 673 milioni. Questi alcuni dati del volume d’affari generato dal Garda trentino.

 

Negli ultimi anni l’Azienda per il turismo Garda Dolomiti ha intrapreso un percorso di evoluzione. Nel 2021 è stato presentato il posizionamento “Stay Young”, nel 2022 il focus sul turismo in trasformazione, mentre nel 2023 è iniziata la transizione verso “Apt 3.0” per mantenere saldo il principio di equilibrio tra qualità di vita dei residenti, rispetto per la natura e attrattività turistica.

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“Nel 2020 abbiamo avviato un processo partecipato con l’obiettivo di identificare il nostro ospite ideale e a rafforzare la governance territoriale, per migliorare la qualità del turismo e il suo impatto sulle comunità locali”, le parole di Silvio Rigatti, presidente dell’Azienda per il turismo Garda Dolomiti. “Il sentiment positivo dei nostri ospiti, con un tasso di soddisfazione vicino al 90%, conferma la giusta direzione intrapresa, ma siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare per migliorare effettivamente la qualità della vita dei nostri residenti: questo è l’impegno che ci siamo dati, stimolando e supportando le Amministrazioni Comunali in progettualità in grado di creare valore sociale”.

 

Il tema di quest’anno di Garda Tourism Factory, “Perché Turismo”, si è proposto perciò come cornice ideale per presentare i risultati preliminari di una ricerca innovativa realizzata per indagare l’effettivo valore aggiunto del turismo sul territorio. Tale studio, condotto dal Dipartimento di economia e management dell’Università di Trento e dall’Unità economia del turismo e Marketing Territoriale di Tsm-Trentino School of Management, ha analizzato gli impatti economici, ma anche quelli occupazionali e sociali, offrendo una prospettiva innovativa sul ruolo del turismo nell’economia locale.

 

“Per stimare l’impatto, abbiamo analizzato i dati sulle presenze turistiche e i settori economici del territorio, utilizzando una metodologia basata su tabelle input-output ‘localizzate’ su scala territoriale”, spiega il professore ordinario del Dipartimento di economia e management dell’Università di TrentoRoberto Gabriele. “Questo approccio consente di valutare non solo l’effetto diretto della spesa turistica, ma anche gli effetti indiretti e indotti. Ad esempio, oltre a stimare la produzione generata dalla spesa di un turista in un ristorante, abbiamo considerato quella legata agli acquisti del ristoratore per i prodotti offerti, così come l’impatto delle spese aggiuntive rese possibili dai redditi maggiorati del ristoratore e dei suoi fornitori. Grazie a questo metodo, che tiene conto delle interconnessioni economiche tra i settori produttivi, abbiamo analizzato il periodo 2018-2023. I risultati preliminari costituiscono una base utile per futuri approfondimenti, che permetteranno di affinare ulteriormente le stime”.

 

I dati preliminari hanno evidenziato un sistema turistico dinamico e in crescita: nel 2023 il volume economico diretto è stato di 543,4 milioni di euro, generando una produzione totale di 673 milioni di euro, grazie agli effetti diretti, indiretti e indotti.

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“Abbiamo calcolato che il comparto alberghiero ha registrato un aumento del volume economico generato del 12,59% rispetto al 2022, quello extralberghiero del 3,42% mentre i campeggi dello 0,21%”, aggiunge Michele Oriente dell’Unità economia del turismo e marketing territoriale di Tsm-Trentino School of Management. “Abbiamo poi sommato anche le voci dirette legate al turismo, determinando che il 64% della ricchezza generata viene spesa per l’alloggio e la ristorazione, il 17% per generi alimentari e bevande, il 6% per i trasporti e il 13% per beni vari, quali esperienze e outdoor”.

 

La ricerca ha evidenziato inoltre che il moltiplicatore della produzione, a 1,24, ha dimostrato come ogni euro speso dai visitatori generi un valore aggiuntivo per il territorio e che, oltre al valore economico, il turismo si conferma come leva fondamentale anche per il mercato del lavoro, con più di 5.700 unità lavorative attivate nel 2023.

 

Il turismo è una forma di incontro tra ospiti e comunità, da cui nascono relazioni e dialoghi. E questo, come in ogni incontro, richiede responsabilità e reciprocità: da un lato, l’ospite arriva con aspettative e desideri, dall’altro, la comunità accogliente vive e opera quotidianamente sul territorio. Il turismo deve perciò continuare a fare del bene alla comunità ospitante, ponendosi al suo servizio per generare valore”, continua Maddalena Pellizzari, responsabile dell’Unità Economia del turismo e marketing territoriale di Tsm-Trentino School of Management. “Per questo motivo, nel 2025, l’ampliamento della ricerca includerà anche l’impatto sociale, con un focus sul rapporto tra i visitatori e le comunità locali”.

 

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“Equilibrio” rappresenta quindi una parola chiave per il turismo in ottica futura, come sottolineato anche dal professore ordinario del Dipartimento di economia e management dell’Università di Trento Umberto Martini: “L’impatto del turismo è un tema quanto mai attuale, che esso sia economico, sociale o ambientale. Parlarne è essenziale, perché il turismo, oltre a creare opportunità economiche e sociali, può comportare rischi significativi se non gestito in modo equilibrato. Grazie ad una corretta strategia di marketing territoriale si possono produrre effetti rilevanti ma anche diffusi e stabili: senza equilibrio, non c’è sviluppo e non c’è futuro”.

 

Le riflessioni finali si sono quindi concentrate proprio sul futuro della destinazione: dal progetto Garda Trentino NextGen, nato per coinvolgere le nuove generazioni di imprenditori e giovani lavoratori del comparto turistico nel processo di sviluppo e innovazione del Garda Trentino, alla certificazione Gstc (Global Sustainable Tourism Council) prevista per il 2025, fino a regolamentare la questione degli alloggi turistici, per trovare un equilibrio che permetta di gestire l’impatto del turismo in modo sostenibile.

 

“Quali saranno quindi i cambiamenti nei prossimi dieci anni?”, la risposta è di Oskar Schwazer, direttore dell’Azienda per il turismo Garda Dolomiti. “Ritengo che sia ancora più importante domandarsi cosa non cambierà nei prossimi dieci anni. Nel turismo e nei servizi correlati, come ristorazione e ospitalità, ci sono elementi che i nostri ospiti continueranno a richiedere e apprezzare: qualità del servizio, affidabilità, trasparenza nei processi di prenotazione e autenticità delle esperienze. Pertanto, il nostro compito non è tentare di prevedere l’incerto, ma investire energie e risorse su ciò che sappiamo essere stabile: sarà questa la chiave per garantire il successo della nostra destinazione”.





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