AER 2025. D6, Colpo di scena in Mauritania. Cerutti, mousse esplosa [VIDEO] – Dakar

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


La battaglia riprende in Mauritania, Botturi sta bene e va all’attacco, Cerutti risponde. Poi il colpo di scena, il cedimento della mousse dell’Aprilia, Botturi vince e passa al comando, Cerutti arriva 17 minuti dopo ed è secondo nella generale a 15:30. “Maestro” Gritti esorta: “Calma. Non è finita”


6 gennaio 2025

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Benichab, Mauritania, 6 Gennaio 2025. Un lunghissimo trasferimento fino alla frontiera. Lungaggini e imprevisti, la striscia di terra di nessuno e della dogana a Guerguerat è sempre un po’ caotica, il ritmo che si allinea al metronomo del Paese. Poi tutto si sistema, il convoglio si scalda e parte la Speciale del giorno, la prima in Mauritania, corta, perché gran parte della strada è stata assorbita dal trasferimento iniziale. Oltre 700 chilometri in totale, 176 contro il cronometro. Le prime piste di sabbia, che non è erg ma una sospensione d’animo legata all’improvvisazione costante dovuta alla velocità e all’imprevedibilità del terreno, alcuni test cruciali di navigazione, soprattutto fuori pista. E piste dure, di sassi, ancora. D’ora in avanti Africa Eco Race si immerge nel leggendario, torrido e stupendo Deserto del Paese che forse più ha dato (e a volte tolto) alla storia della maratona del Rally-Raid.

Certamente un po’ “consumato” dalla prima settimana di febbre, adesso Alessandro Botturi ha recuperato il suo stato di salute e, con quello, la piena competitività. Siamo di nuovo al teatro reale del Rally-Raid per seguire il duello high performance tra due dei nostri più spettacolari fuoriclasse della disciplina: Jacopo Cerutti contro Alessandro Botturi, Aprilia contro Yamaha. Ma non facciamo in tempo a pensarlo che arriva il colpo di scena. Botturi è sceso a testa bassa contro la Speciale, fermamente intenzionato a non conceder più neanche mezzo minuto, Jacopo Cerutti gli risponde con la sua Aprilia perfettamente accordata ai… tre diapason là davanti. Si va avanti così, perfetta sospensione agonistica per un po’, poi Cerutti è costretto a rallentare. La mousse sta cedendo. Il Pilota lo sente. Chi ha esperienza di piste d’Africa, soprattutto se dure e veloci, sa che al sintomo molto spesso segue l’inevitabile condanna. Difficile, impossibile cercare e attribuire una colpa. Sono tre elementi. Ruota, gomma, mousse, e mille variabili.

Si va verso il traguardo, la Speciale è breve, ma non così è stato il trasferimento, e il cedimento arriva. Da principio si pensa addirittura che si tratti di una “svista” del tracking, ma non è così. Al traguardo Botturi è primo e vince la sua terza Speciale in questa edizione. Arrivano anche Pal Anders Ullevalseter e il magnifico Jarno d’Orsogna, a 2 e 3 minuti. Cerutti no. Fujiwara, il giapponese che corre con il Team Solarys e che, quarto, diventa uno dei Piloti asiatici più veloci della storia, l’impassibile Gritti, Menichini con la prima delle Aprilia… e Cerutti? Passa il tempo, non ci si crede, non si hanno notizie. Un quarto d’ora dopo eccolo, già da lontano si capisce, lento, la moto perfettamente in verticale. Taglia il traguardo, sul cerchio, pneumatico e mousse sono spariti. Al chilometro 120 la mousse è esplosa. 30 chilometri più avanti Cerutti si è fermato ed è riuscito a togliere dal cerchio quel che restava della carcassa e il magma incandescente. Come lo stato d’animo del Pilota. Francesco Montanari è con lui, hanno portato le Moto al traguardo. Questa è la prima cosa che conta, la più importante per non chiudere la porta.

La fotografia del “paesaggio” non è cambiata molto, i dettagli sì. Botturi è tornato al comando. In un giorno solo ha capito ancora una volta e dimostrato cosa vuol dire tenere duro, ad ogni costo. Il dettaglio dice che Cerutti è ancora secondo, ma non più a distanza ravvicinata come è stato per 5 tappe. Adesso il suo disavanzo somma a 15 minuti e mezzo. Un gesto di stizza, comprensibile. Lo esorta alla calma Giovanni Gritti, uno che da tempo ha saputo prendere il Rally-Raid dal verso del pelo: “Dai, non è mica finita!”. Gritti ha fondamentalmente ragione, ci son ancora sei tappe, c’è il trittico di Amodjar, c’è da attraversare il Sahara della Mauritania, la terra rossa e il bush del Senegal.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Anche Andrea Perfetti si è rimesso in sesto. La giornata di riposo ha fatto il suo dovere. Sparita la tosse e parte della fatica è stata diluita in una doccia corroborante. La Gara riprende, gli obiettivi non sono cambiati, anzi si rafforzano: come dicono i francesi, “Rallier le Lac Rose!” C’è spazio e tempo per guardare avanti a perdita d’occhio. Ci sono, tanto per cominciare, due sezioni di dune nella prossima tappa, oltre 400 chilometri quasi tutti cronometrati. Da più di un punto di vista si può dire che Africa Eco Race 2025 inizia ora. Vedremo il più bel Cerutti di sempre, e certamente il Rally che porta a Dakar è ben lontano dalla fine. E il miracolo del Lago Rosa è sempre stato presupposto di azioni esaltanti, raramente di truci tradimenti!

© Immagini. Alessio Corradini





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Microcredito

per le aziende