Il Bonus Ristrutturazioni rivisto dalla Manovra prevede una detrazione del 50% per le spese di riqualificazione energetica sostenute sulle prime case nel 2025, mentre si scende al 36% per le altre tipologie di immobili. Nel 2026 e 2027, le aliquote scendono ulteriormente al 36% (prime case) e 30% (altri immobili). Ammessi alla detrazione le ristrutturazioni edilizie, le manutenzioni straordinarie, i restauri e risanamenti conservativi, ma stop alle caldaie a gas che non rientrano più tra le spese detraibili.
La Legge di Bilancio 2025 (legge 207/2024) ha ‘stravolto’ il panorama dei bonus edilizi italiani, predisponendo una nuova configurazione delle detrazioni legate agli interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico.
Da un lato si è voluto dare continuità ai principali bonus – Ristrutturazioni, Ecobonus, Sismabonus – ma dall’altro si è intervenuti con un ribasso notevole delle percentuali di detrazione.
Bonus Ristrutturazioni 2025: 50% per le prime case nel 2025, altrimenti 36%
Il comma 54 della Manovra, modificando l’articolo 16-bis, comma 1, del TUIR, ha anticipato i termini della riduzione dal 36 al 30 per cento dell’aliquota di detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, ‘spalmabile’ su 10 anni e con un massimale di spesa di 96 mila euro, proprio come prevedevano le regole vigenti fino al 31 dicembre 2024.
In pratica, a ‘regime’, la detrazione per Bonus Ristrutturazioni passa dal 36 al 30%.
Poi però ci sono le condizioni alle quali la percentuale si alza, in virtù di quanto disposto dal comma 55 lettera b), il quale dispone che per gli interventi edilizi di riqualificazione edilizia di cui all’art.16 del DL 63/2013, si potrà disporre di una detrazione rispettivamente del:
- del 50% per le spese sostenute nel 2025 se esse siano inerenti a prime case (titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale;
- del 36% sulle altre case (dalla seconda casa in poi).
Importante: non sarà più possibile detrarre le spese sostenute per sostituire le caldaie a gas, in linea con quanto stabilito dalla Direttiva Case Green. Nello specifico, vengono esclusi dal Bonus Ristrutturazioni – così come dall’Ecobonus – gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
Bonus Ristrutturazioni: nel 2026-2027 si passa dal 36% al 30%
Per quel che riguarda i due anni seguenti, cioè il 2026 e 2027, la detrazione scende rispettivamente al 36% se si tratta di spese sostenute per interventi eseguiti su prime case, e al 30% negli altri casi, in virtù appunto del ‘decalage’ che era già stato previsto per il Bonus Ristruttutrazione dal 2028 al 2033.
Bonus Ristrutturazioni: per quali interventi?
Gli interventi edilizi che possono ‘prendere’ il Bonus Ristrutturazioni sono quelli previsti dall’articolo 3 del Testo Unico Edilizia:
- ristrutturazione edilizia;
- manutenzione straordinaria;
- restauro e risanamento conservativo.
Una condizione è che i lavori siano effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.
No agli interventi di manutenzione ordinaria, che però rientrano tra quelli detraibili se effettuati in condominio. Si tratta dei lavori di finitura, riparazione, rinnovamento, o della tinteggiatura di pareti, sostituzione di infissi e serramenti, ecc.
Ciò premesso, vediamo una lista di interventi edilizi che rientrano nel perimetro del Bonus Ristrutturazioni:
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- realizzazione di una mansarda;
- trasformazione della soffitta in mansarda;
- apertura di porte o finestre;
- rifacimento di scale o rampe;
- interventi di efficientamento energetico (che possono beneficiare anche dell’Ecobonus, ma o uno o l’altro, non entrambi);
- installazione di ascensori.
Pagamenti tracciati: ecco come fare
E’ importante, infine, ricordare che per beneficiare del bonus ristrutturazioni il pagamento deve essere effettuato con bonifico bancario (anche online parlante, ed indicare tutti gli estremi: causale del versamento con riferimento alla norma cioè art.16-bis comma 1 dpr 917/1986, codice fiscale del beneficiario della detrazione, codice fiscale o numero di P.IVA del beneficiario del pagamento.
Documentazione da controllare
Per eventuali controlli, sarà bene conservare la ricevuta del bonifico, tutte le fatture relative ai lavori di ristrutturazione e i permessi edilizi necessari per assentire gli interventi oggetto di detrazione (SCIA, permesso di costruire, ecc.).
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