“Per il M5s la Sicilia è un modello per le altre Regioni. Finanziaria? Manca una visione in prospettiva”

Nuovi reati europei, cybersicurezza, agricoltura e una rinnovata governance per gli investimenti. E’ un avvio 2025 parecchio corposo quello che attende l’Unione Europea nelle prossime settimane.

Il nuovo anno, intanto, è stato già inaugurato con il passaggio del testimone da Budapest a Varsavia, che fino al 30 giugno 2025 assumerà la guida del Consiglio dell’Unione Europea. Si iniziano dunque a tracciare le prime previsioni di quello che sarà il lavoro anche e soprattutto all’interno delle Commissioni. Di questo e altro ilSicilia.it ne ha parlato con l’eurodeputato del Movimento 5 stelle Giuseppe Antoci. 

Membro delle Commissioni Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni (Libe), Sviluppo Regionale (Regi) e Agricoltura e Sviluppo Rurale (Agri), Antoci ha parlato del presente e del futuro del Movimento, che dopo lo scisma tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, è pronto a scrivere un nuovo capitolo. Tra i temi cardini, oltre alla necessità di tracciare i caratteri e la fisionomia del partito, vi è certamente il sistema delle alleanze e la composizione del campo largo. Proprio su quest’ultimo aspetto, un ruolo fondamentale sarà giocato dalla Sicilia.

Come inizia il 2025 per le istituzioni europee e quali sono i primi provvedimenti al vaglio delle Commissioni?

“L’anno 2025 si apre con notevoli sfide per l’Unione Europea, che perseguirà obiettivi di trasformazione verde, digitale e sociale, nonché di rafforzamento dell’autonomia strategica e competitività“.

“In commissione Libe si dovranno affrontare le nuove sfide come la cybersicurezza, e la revisione della legislazione in merito alla definizione di nuovi reati europei come l’organizzazione criminale, mentre con l’inizio del semestre europeo sotto la presidenza polacca è prevista l’apertura del trilogo sulla direttiva anticorruzione, nel quale mi vedrà impegnato nel confermare il mantenimento del reato di abuso di ufficio, reato recentemente cancellato in Italia“.

“Per quanto riguarda la commissione Agri, i lavori si concentreranno nell’assicurare una produzione agricola che garantisca dignità agli agricoltori e sicurezza ai consumatori, con un impegno anche verso il benessere animale“.

“Nella commissione Regi, l’attenzione sarà rivolta nell’assicurare ruolo e risorse alle Regioni nel processo di implementazione del nuovo modello di governance per gli investimenti pubblici europei, il quale prevede una stretta correlazione tra obiettivi, risultati e riforme necessarie“.

“Poi c’è il mio impegno da presidente della Commissione Politica Dmed del Parlamento Europeo. Un impegno delicato in un momento dove la stabilizzazione di quell’area diventa sempre di più una priorità così come la sottocommissione su Israele e Palestina, che dipende proprio dalla mia Commissione, dovrà cercare in tutti i modi di creare un dialogo forte e duraturo“.

Quali sono i nuovi propositi per il 2025 del Movimento 5 stelle dopo lo scisma tra Grillo e Conte? Come si aprirà questa nuova fase e quali riflessi avrà adesso in Sicilia?

“La fase di rinnovamento interna al Movimento 5 Stelle, orientata verso una maggiore partecipazione e trasparenza, rappresenta un fondamento per il rilancio della nostra proposta politica su scala nazionale ed europea. La Sicilia, grazie alla stretta collaborazione tra i rappresentanti istituzionali e i gruppi territoriali, potrà avere un ruolo chiave nel definire gli orientamenti futuri, fungendo da modello per le altre regioni italiane nell’ambito di questa ristrutturazione“.

La Regione Siciliana ha approvato la Finanziaria entro la fine dell’anno, scongiurando l’esercizio provvisorio. Che giudizio darebbe alla Manovra e cosa manca al suo interno?

“La Manovra finanziaria recentemente approvata in Sicilia, nonostante gli emendamenti migliorativi proposti dal Movimento 5 Stelle, continua a presentare limitazioni significative. La legge, pur includendo misure meritorie per il supporto al personale medico in aree critiche e interventi contro la siccità, mostra una carenza di visione prospettica per il rafforzamento sostanziale dei servizi essenziali regionali, quali la sanità, l’agricoltura, e la gestione dei beni culturali“.

Il 2025 è appena iniziato, ma nel corso dell’anno non mancheranno le sfide elettorali. In tal senso, ad oggi, il campo largo è pronto? Può ritenersi un valido candidato per contrastare le forze di centrodestra?

“La questione elettorale richiede una riflessione ampia, non limitata alla sola preparazione del campo politico di opposizione. La vera sfida, in questo contesto, consiste nel contrastare la crescente disaffezione al voto, elemento che mina le basi della partecipazione democratica. Il mio impegno si focalizzerà certamente sul rafforzamento delle leggi europee contro la criminalità organizzata, una priorità che ha già trovato conferma e supporto nel giudizio dei cittadini europei nelle ultime elezioni. Le battaglie per contrastare le forze politiche, delle quali non si condividono idee e azioni, non possono partire da nomi e candidature, ma dai temi e dall’idea che si ha dell’impegno politico che si vuole mettere in campo e ciò sia che riguardi la Sicilia sia che riguardi il Paese che l’Europa. E’ ciò che stiamo tentando di far passare ed è ciò che dice sempre il presidente Conte e che io condivido in pieno“.