Scende del 23% il numero delle aste immobiliari pubblicate in Italia nel 2024, ma il valore base medio è in lieve crescita a 170,4 mila euro (+4%) sul 2023. L’analisi dell’Osservatorio Brick

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È sceso del 23% il numero delle aste pubblicate nel 2024 in Italia rispetto al 2023, che sono state infatti 114.746 rispetto alle 149.474 dell’anno prima, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 19,6 miliardi di euro (-20% rispetto ai 24,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2023). Va detto, però, che il valore di base d’asta medio a livello nazionale è leggermente salito a 170.469 euro (+4% rispetto al 2023).

Lo evidenzia l’Osservatorio Brick, realizzato dalla società Berry srl, startup fintech attiva nella progettazione e fornitura di prodotti e servizi innovativi nel settore del credito (si veda qui il comunicato stampa). La società monitora l’andamento del mercato immobiliare e delle aste in Italia utilizzando per la ricerca algoritmi di intelligenza artificiale specificatamente “allenati” nell’individuare dati relativi al settore, avendo come fonte primaria il Portale delle Vendite Pubbliche. Oggetto dell’Osservatorio sono gli immobili divisi nelle categorie “residenziale”, “commerciale”, “industriale” e “altro”.

Ricordiamo che già nei primi nove mesi del 2024 il numero di aste immobiliari pubblicate in Italia aveva segnato il calo in atto, mentre il valore medio delle basi d’asta si era stabilizzato intorno ai 170 mila euro. In particolare, erano state 83.585 le aste pubblicate (rispetto alle 113.646 dello stesso periodo 2023, -26%), per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 14 miliardi di euro (rispetto ai 19 miliardi dei primi nove mesi 2023, -25%), (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo invece che il valore base d’asta medio per gli immobili messi in vendita nel corso del 2023 era stato di 180 mila euro, in calo del 12% rispetto ai 205 mila euro del 31 dicembre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).

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Chai Botta, responsabile Osservatorio Brick di Berry srl, ha commentato: “Il 2024 conferma la complessità e la dinamicità del mercato delle aste immobiliari in Italia. A livello nazionale, il numero di aste pubblicate è diminuito ma il valore medio degli immobili all’asta ha registrato un incremento del 4%, confermando la rilevanza e tenuta del mercato del mattone nel nostro paese. Questo trend, tuttavia, si differenzia notevolmente a seconda delle aree geografiche, delle grandi città e delle tipologie immobiliari. Le grandi città evidenziano andamenti contrastanti: Roma registra un aumento delle aste pubblicate del 14%, ma con un calo significativo del valore medio delle basi d’asta del 22%. Al contrario, Milano si distingue per l’incremento più marcato delle aste, +94%, accompagnato da una leggera crescita del valore medio del 2%”.

L’andamento delle diverse tipologie immobiliari aggiunge ulteriori elementi di interesse: tutti i segmenti immobiliari sono in forte contrazione, ma ciò che più colpisce è la diminuzione registrata dal comparto residenziale. “Questo dato ci porta a confermare l’importanza del mattone per le famiglie italiane per cui maggiore è l’instabilità del mercato mondiale e quindi anche quello italiano, maggiore è la prudenza nell’impegnare la propria casa a garanzia di iniziative economiche. Grazie al recente aggiornamento del Portale delle Vendite Pubbliche, la qualità dei dati sulle aste è migliorata, ma per un’analisi storica e dettagliata rimane fondamentale l’utilizzo di piattaforme avanzate di monitoraggio, come quelle offerte dal nostro Osservatorio BRICK, essenziali per poter cogliere le migliori opportunità in un mercato in continua trasformazione”, ha concluso Botta.

Guardando nel dettaglio ai dati relativi al numero totale di pubblicazioni censite nel 2024 risulta che: il 53% fa riferimento a immobili ad uso residenziale (era 54% nel 2023) con una diminuzione di oltre 20.000 immobili (-25%); il 19% ad uso commerciale (20% nel 2023) con un decremento di oltre 7.000 immobili (-24%); il 3% ad uso industriale (4% nel 2023) con un calo di 1.366 immobili (-26%); il 24% è composto da ‘altre categorie immobiliari (22% nel 2023), (-18%). Per quanto riguarda le regioni, il 13% del totale delle aste pubblicate è localizzato in Lombardia (per un totale di 14.341 nuovi avvisi, -29% sul 2023), l’11% nel Lazio e altrettanto in Sicilia (rispettivamente 13.083, -15% e 12.780, -26%), fanalino di coda la Valle d’Aosta con soli 112 aste pubblicate (-41%).

A livello macro-territoriale la maggior concentrazione degli avvisi d’asta permane nel Centro Italia 29%, (27% nel 2023, con una variazione del -19%), seguito da Sud 23% (24% nel 2023 con una variazione del -23%), Nord-Ovest 21% (21,3% nel 2023 con una variazione del -27%), Isole 16% (16% nel 2023 con una variazione del -24%) e Nord-Est 12% (12% nel 2023 con una variazione del -26%).

Tra le grandi città, invece, Roma si conferma la prima in Italia per numero di aste censite (4.643, +14% sul 2023), seguita da Milano (1.456, +94%), Palermo (1.018, +15%), Napoli (923, -14%) e Genova (914, +1%). A livello provinciale, infine, Roma guida la classifica con 9.009 aste pubblicate (pari al 8% del totale nazionale), seguita a distanza dalle province di Milano, Perugia e Cosenza (rispettivamente con 3.389, 3.289 e 3.009).

Passando ai tribunali locali, quello in cui sono state pubblicate il maggior numero di nuove aste risulta essere quello di Roma (4.514, -18% rispetto al 2023 con 5.477, pari a circa il 4% del totale nazionale), a cui seguono Cagliari (3.038, -9%), Milano (2.667, -20%) e Brescia (2.425, -32%).

Come anticipato sopra, la base d’asta media nazionale delle vendite svoltesi nel 2024 ammonta a 170.469 euro (rispetto ai 164.426 del 2023, +4%). Analizzando le singole categorie, nel periodo in esame la base d’asta media degli immobili industriali è di 633.025 euro (rispetto ai 651.317 del 2023, -3%), mentre quella degli impianti sportivi risulta essere pari a 1.147.285 euro (rispetto ai 688.523 del 2023, +67%). Il valore relativo agli immobili commerciali corrisponde a 193.658 euro (rispetto ai 176.976 del 2023, +9%) e quello degli immobili residenziali è pari a 126.366 euro (rispetto ai 121.722 del 2023, +4%).

A livello regionale, la Sardegna risulta essere in testa tra le zone nelle quali sono localizzati i lotti il cui valore medio di base d’asta su scala nazionale, pari a 311.513 euro (187.289 euro nel 2023, +66%), è stato mediamente più alto. Seguono il Trentino-Alto Adige con 293.929 euro (269.599 euro, +9%), la Toscana con 225.252 euro (217.099 euro, +4%) e l’Emilia-Romagna con 199.072 euro (243.435 euro, -18%). Nelle ultime posizioni il Molise con 106.417 euro (102.460 euro, +4%) e la Calabria con 97.736 euro (99.377 euro, -2%).

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Analizzando invece il valore della somma di base d’asta complessiva a livello regionale, la Lombardia al termine dell’anno 2024 si assesta su un totale di 2,5 miliardi di euro (-34% nel 2023), seguita da Lazio con 2,4 miliardi di euro, Toscana con 1,8 miliardi di euro, Sardegna con 1,6 miliardi di euro e Sicilia con 1,5 miliardi di euro, mentre a livello provinciale la Città Metropolitana di Roma risulta prima con un valore di 1,8 miliardi di euro (-22% nel 2023), seguita a notevole distanza da Milano con 703 milioni di euro e di seguito Perugia, Cagliari e Napoli con valori leggermente superiori a 500 milioni di euro cadauna.

Per quanto attiene alle modalità d’asta, la ‘asincrona telematica’ e la ‘sincrona mista’, rispettivamente nel 39% e nel 32% dei casi, vengono preferite alla tipologia ‘presso il venditore’ (22%) o ‘sincrona telematica’ (7%).

Numeri confermati lo scorso giungo da Reviva, prima startup in Italia specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari fondata da Ivano De Natale e Giulio Licenza, e Immobiliallasta.it, il portale gestito dalla stessa Reviva (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo la startup nei primi sei mesi del 2024 si sono tenute 68.274 aste immobiliari, con un calo del 20% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel dettaglio si sono tenuti 33.538 incanti nel I trimestre (-22%) e 34.736 nel II trimestre (-18%). Il mese con il maggior numero di aste è risultato maggio, con 13.351 incanti rispetto alla media semestrale di 11.379 (si veda qui il comunicato stampa di allora) . Secondo lo studio, il prezzo complessivo degli immobili in asta è stato di poco più di 7,9 miliardi di euro, in flessione del 20,7% rispetto ai 9,97 miliardi del 2023.



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