Il tema casa tiene banco nella discussione politica e il Governo ha annunciato che il Progetto di legge che porta in dote le prime soluzioni, verrà depositato a breve. Va dato atto al Segretario per il Territorio di aver non solo speso parole ma di aver messo in campo una serie di soluzioni condivise e spesso suggerite negli anni da USL, attendiamo con fiducia un confronto sul testo di Legge e la sua pronta attuazione. C’è un problema troppo serio legato alla carenza degli alloggi per non mettere fine con decisi correttivi alle distorsioni di questi anni. Quindi ben venga il tentare di calmierare gli affitti con un sistema vantaggioso dal punto di vista fiscale per chi mette a disposizione il proprio immobile a cifre accessibili; si potrebbe attuare qualcosa anche per chi vende a prezzi calmierati. Più che condivisibile, inoltre, l’orientamento che punta sulle ristrutturazioni di immobili già disponibili, ma oggi non utilizzabili per creare nuove possibilità abitative. Bene allora la reintroduzione della garanzia dello Stato per il mutuo prima casa, ma anche qui occorre stabilire requisiti non troppo bassi. Inoltre, la garanzia dello Stato deve produrre tassi più che calmierati, così come era un tempo. Nota stonata le residenze atipiche che per noi devono essere abolite non riviste mediante il rialzo dei requisiti. “Anche se ad un’analisi superficiale potrebbe sembrare un argomento che non ha attinenza con la problematica casa, afferma l’SG Francesca Busignani, la questione del ripopolamento dei Castelli, soprattutto quelli più periferici, è cruciale per il mantenimento dell’identità culturale, sociale e territoriale di San Marino. Ad esempio, l’eventuale chiusura di un plesso scolastico con pochi alunni nei Castelli periferici, come ad esempio Chiesanuova, per quanto motivata da esigenze economiche, rappresenta un colpo significativo per la comunità, poiché la scuola non è solo un luogo di istruzione, ma un vero e proprio centro di aggregazione e di vitalità sociale. Per evitarne la chiusura e che il declino demografico diventi irreversibile, svuotando definitivamente alcuni Castelli, senza calcolare eventuali posti di lavoro che si potrebbero perdere, lo Stato potrebbe attivare una serie di politiche e incentivi mirati per l’acquisto degli immobili”.
Ecco alcune proposte concrete per le persone con figli piccoli o in procinto di averne o adottarne in quei Castelli a bassa densità di popolazione: 1. Incentivi economici per l’acquisto di immobili Agevolazioni fiscali: Riduzione delle imposte di registro e delle tasse di proprietà per chi acquista casa nei Castelli meno popolati. Sostegni diretti: Contributi a fondo perduto per le giovani coppie o persone con figli piccoli o in procinto di averne o di adottarli, che scelgono di trasferirsi in Castelli poco popolati. Finanziamenti agevolati: Mutui a tasso molto basso per l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni in queste aree. 2. Politiche abitative mirate Ristrutturazione di immobili in disuso: Incentivare il recupero di edifici abbandonati attraverso contributi statali o sgravi fiscali per i lavori di ristrutturazione. Creazione di alloggi sociali: Destinare parte del patrimonio immobiliare pubblico a progetti di edilizia residenziale convenzionata. 3. Supporto alle persone con figli Bonus per i figli: Erogazione di bonus economici con un valore appropriato per ogni figlio nato o adottato da residenti nei Castelli ed un po’ più alto in quelli meno popolati. Agevolazioni scolastiche: Garantire la gratuità di servizi di refezione scolastica. Sostegni per attività extrascolastiche: Offrire gratuitamente attività culturali e sportive per i ragazzi, incentivando il radicamento delle persone. 4. Promozione di attività economiche locali Incentivi per nuove imprese: Sgravi fiscali e contributivi per chi avvia attività economiche o commerciali che incentiverebbero anche posti di lavoro nuovi. 5. Campagne di sensibilizzazione Valorizzazione del territorio: Organizzare eventi e iniziative culturali per far conoscere le bellezze e le potenzialità dei Castelli. Promozione del vivere slow: Evidenziare i benefici di una vita lontana dai ritmi frenetici dei centri più urbanizzati. “Queste iniziative, se implementate in maniera integrata senza la miopia di considerarli solo come dei costi aggiuntivi, ma con la visione prospettica giusta, conclude l’SG Busignani, potrebbero non solo arrestare il fenomeno dello spopolamento, ma anche trasformare i Castelli che stanno avendo maggiori problemi in luoghi attrattivi per nuovi abitanti, mantenendo viva la loro identità e garantendo uno sviluppo sostenibile e posti di lavoro”. Occorre lungimiranza, per scorgere dietro la parola crisi un’opportunità.
cs Unione Sammarinese Lavoratori – USL
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